«Distributori di profilattici in ogni scuola»

Carla Rocchi, viceministro dell'Istruzione, approva l'iniziativa dell'istituto di Torino Carla Rocchi, viceministro dell'Istruzione, approva l'iniziativa dell'istituto di Torino «Distributori di profilattici in ogni scuola» L'Osservatore: schiavi del sesso ROMA. «Un distributore di profilattici in ogni scuola». Non ha dubbi Carla Rocchi, senatrice Verde, sottosegretario alla Pubblica Istruzione nel governo Prodi. La scelta del liceo scientifico Giordano Bruno di Torino (800 allievi) raccoglie il sì incondizionato di una delle vice-ministro di Luigi Berlinguer. «Plaudo a una iniziativa seria come questa - osserva -. Guai a ridurla ad un fatto di folclore. Anzi, mi auguro che si allarghi a macchia d'olio in tutte le scuole superiori d'Italia. Dico "a macchia d'olio", non "a macchia di leopardo"». Di diverso avviso, l'Osservatore romano: «Abnorme decisione - scrive il quotidiano della Santa Sede -. Ma è questa la crescita? O è piuttosto un incoraggiamento a essere schiavi del sesso dove, come e quando capita? E' come dire a quei ragazzi che ancora considerano l'atto sessuale come un momento intimamente prezioso, da riservare a un vero e profondo sentimento, che hanno sbagliato tutto... Non urge proprio una cassetta di "pronto soccorso" per i cosiddetti educatori?». Senatrice Rocchi, lei è docente universitario, e parlamentare da tre legislature. Mentre il ministro Rosa Russo Jervolino condannò le strisce di «Lupo Alberto», lei ha distribuito condoni gratis dinnanzi alle scuole di Roma. Ed ora è proprio lei a segnare una svolta nella linea di Viale Trastevere. Mai, dalla Minerva, sono venute parole ufficiali come queste. «Dirò di più. Se non rischiassi di essere accusata di favorire una società al posto di un'altra, prenderei contatto io stessa con gli installatori di macchinette. Perché non ci sono ragioni per non assumere iniziative come questa. Possono essere fatte a costo zero; ma hanno, nello stesso tempo, un valore simbolico e concreto importantissimo». C'è chi obietta che, innanzitutto, ci dovrebbero essere dei corsi seri di educazione sanitaria e sessuale. Non pensa che la macchinetta fuori classe riduca la scuola a un dispensario? «E' serio prevedere uno o più corsi di educazione sanitaria e sessuale come hanno fatto a Torino. Ma, alla fine, la decisione conseguente non può che essere quella assunta dal liceo subalpino. Perché, l'Italia è malata di corsismo, di convegnite acuta. Poi, quando si arriva al dunque, di solito, casca l'asino: di certe cose, o non si parla e restano tabù, oppure, se ne parla ma non si agisce. Bisogna recuperare la consequenzialità tra pensiero e azione. Secondo i buoni insegnamenti mazziniani». Ma i profilattici, come le aspirine, si vendono già in farmacia. Anzi, i condoni si comprano pure al supermercato. «Vede, su un tema come quello che riguarda l'uso del preserva- tivo, non è il caso di dire ai ragazzi che, se vogliono, possono servirsene... E' bene che sappiano che devono, dico devono, servirsene!». E la scuola dovrebbe anche preoccuparsi di metterglieli a disposizione? «Visto che si possono comprare ovunque, perché non anche a scuola? Pure il caffè si trova al bar, di solito; ma ogni istituto è attrezzato per offrirlo al suo interno». D'accordo per il caffè, ma qui si sta parlando di ben altro... «Certo. Ed è ben più importante. Il distributore di profilattici non è un servizio di ristoro! E' un servizio a tutela della salute. La prevenzione delle malattie sessuali non è uno scherzo. Oggi, si può morire. La disinformazione sessuale, la mancanza di precauzioni, possono provocare tragedie. Allora, io dico: bando alle pruderie; basta col clima vittoriano». Facile a dirsi. Lo sa che la proposta divide genitori, docenti, dirigenti scolastici? «Lo so. Ma bisogna anche prendere coscienza che le parole hanno fatto il loro tempo. I ragazzi chiedono risposte concrete. Ne hanno diritto. Mi sorprende che alcuni insegnanti che pure hanno condotto, in gioventù, le loro battaglie - si mostrino, oggi, reticenti di fronte a certi temi. L'autonomia scolastica, che tutti auspichiamo, e per la quale stiamo lavorando, verrà incontro anche a decisioni come queste. Senza imporre niente a nessuno. Per questo, io plaudo al liceo di Torino; con tanto di complimenti alla preside e con una espressione di stima verso le parole sagge del Provveditore agli Studi, dottoressa Marina Bertiglia. Quando una amministrazione scolastica riesce ad esprimere livelli di sensibilità verso i problemi concreti dei giovani come in questo caso, vuol dire che ha raggiunto un grado alto di maturità. Anche se la strada, riconosco, resta tutta in salita». Mario Tortello

Persone citate: Carla Rocchi, Giordano Bruno, Luigi Berlinguer, Lupo Alberto, Marina Bertiglia, Mario Tortello, Rosa Russo Jervolino

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino