Uccisi dai capezzoli a veleno di E. N.
Uccisi dai capezzoli a\ veleno ESTREMO ORIENTE Narcotizzati per rapina dalla «banda dei bordelli». Centinaia di morti sospette Uccisi dai capezzoli a\ veleno Turisti del sesso vittime di prostitute thailandesi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Quando ha ripreso conoscenza Ernst S., un viennese di trent'anni arrivato a Pattaya, in Thailandia, per le feste di Capodanno, non ha più trovato la prostituta con la quale si era accompagnato poco prima, né il portafoglio con quarantamila dollari, carte di credito e documenti personali. Ernst S. non esita tuttavia a definirsi «fortunato»: due giovani svedesi che, come lui, avevano baciato i capezzoli di una prostituta di Pattaya sono stati trovati morti, distesi l'uno accanto all'altro in una squallida stanza d'albergo. Avvelenati, tutti e due, da quello che probabilmente credevano un afrodisiaco ed era, invece, una sostanza altamente tossica: le tracce erano evidenti sulle labbra di entrambi. E' accaduto nei giorni scorsi, informa la «Bild», che in una corrispondenza cita le testimonianze del commissario Khachirnsak Kriansakphichit, responsabile della commissione d'inchiesta. Ma nel complesso i casi di morte attribuibili al veleno sui capezzoli sarebbero almeno 45 e forse addirittura centinaia, secondo la polizia thailandese. Troppe coincidenze e la frammentaria confessione di due prostitu¬ te arrestate dopo la segnalazione di un americano, anche lui stordito e rapinato - confermerebbero il sospetto di una «banda dei bordelli» a caccia di turisti desiderosi di sesso e d'emozioni: le vittime sono, quasi sempre, uomini giovani che presentano i segni della morte per infarto. Chi l'ha scampata e si è risvegliato dalla narcosi, inoltre, fa sempre lo stesso racconto: l'invito della ragazza a baciare i capezzoli, il gusto amaro e la sorpresa, la richiesta di continuare per non rinunciare agli straordinari effetti dell'afrodisiaco. L'unica variante, nel racconto di qualcuno, è una capsula spezzata con i denti dalla ragazza e offerta poi al cliente: con la garanzia che si trattava di un afrodisiaco infallibile, e che bisognava perciò inghiottire fiduciosi. Secondo la polizia thailandese, le vittime della «banda di Pattaya» - che sarebbe attiva però anche a Phuket e a Chiang Mai - potrebbero essere centinaia: nel 1994 centotrenta turisti occidentali sono morti in Thailandia «per infarto»; nel '95 duecento, e altrettanti l'anno scorso. La stragrande maggioranza erano uomini, e in buona salute. Difficile credere che si sia trattato, per tutti, di un infarto «naturale», non provocato da farmaci o veleni. [e. n.]
Persone citate: Ernst S.
Luoghi citati: Thailandia
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