Scala, l'uomo d'oro di Gaucci
Il nuovo tecnico si presenta: «Conquisterò i tifosi del Perugia con il gioco» DA QUI AL 2000 GUADAGNERÀ' CINQUE MILIARDI Il nuovo tecnico si presenta: «Conquisterò i tifosi del Perugia con il gioco» Scala, l'uomo d'oro di Gaggi «Ma anche sul trattore stavo bene» CPERUGIA ITTA' piccola, grandi pettegolezzi. Alessandro Gauo ci presenta Scala con toni quasi commossi, sul fondo della saletta spicca la ragazza dell'amministratore delegato. Alta, bionda, occhi azzurri. Il neo allenatore parla di test fisici, esami del sangue, condizione da valutare e di trattori. Per il licenziato neanche una parola dalla società umbra: non c'era dialogo con Galeone che pure è tipo vivace, che apprezza moltissimo ogni donna. Dice Gaucci junior: «Scala è l'investimento più importante della nostra famiglia. Non ci aspettiamo miracoli, nessuno può farli. Ma sappiamo che con un rapporto nuovo possiamo ottenere tutto e più di tutto. E risalire già da domenica». Contratto fino al giugno del Duemila, cinque miliardi netti, Scala diventerà presto l'allenatore più pagalo. Dopo Sacchi, ovviamente. Manca ancora la firma. «Una formalità. All'Olimpico andrei in panchina anche senza - annuncia generosamente il tecnico per poi precisare - ma non si può. Per me basta la parola di Gaucci». Soprende questa simbiosi tra un allenatore esigente e un presidente che ha illicenziamento facile (otto in cinque anni). Come pensa di cavarsela, qui, Scala? «Il mio rapporto con Gaucci sarà all'insegna della sincerità. Il presidente non mi costringe a fare cose a cui non sono abituato. Gli parlerò se avrò delle esigenze, lui farà altrettanto con me. Non conta se le telefonate saranno cinque al giorno o nessuna. Decisive sono la sincerità e la disponibilità. Da soli non si raggiunge nessun traguardo. Sono emozionato come uno studente prima dell'esame: ho fatto una scelta importante, contagiato dall'entusiasmo del presidente e attirato dai programmi della società. Non voglio parlare di rinforzi, prima valuterò la rosa. Tra quindici giorni decideremo. La società è pronta ad accettare le mie richieste, se ne dovessi avere. Muller? Dovrebbe arrivare in Italia giovedì (domani ndr), è il benvenuto anche se non so in che condizioni sia. Per ora comunque per me non esiste». Cambia allenatore, nuove idee, cosa accadrà al Perugia? «Niente stravolgimenti, per le cose nuove ci vorrebbe un tempo che non abbiamo. Certo ci saranno modifiche, senza andare contro ad un gruppo che da Galeone ha appreso cose importanti. Valuterò i giocatori, la loro condizione e la loro disponibilità. Cambiamenti indolori. Penso a Castellini libero, 0 ragazzo ha i piedi buoni e interpreterebbe il ruolo in modo moderno. Niente calcioni come 50 anni fa, partendo da dietro potrebbe essere l'uomo in più in mezzo al campo». Tifosi spaccati, molti rimpiangono Galeone. Come riconquistarli? «Credo che le opinioni siano da rispettare. Quello di domenica è stato uno sfogo comprensibile. Con i fatti cercherò di portare sempre più gente allo stadio. Se giochiamo bene quei pochi secondi di contestazione saranno presto dimenticati. Non ho mai fatto proclami, troppo spesso vengono smentiti». Le pesava essere lontano dal calcio? Quanto ha influito la nostalgia? «Sul mio trattore stavo benissimo. Nessuna nostalgia. Ho valutato freddamente questa possibilità quando si è concretizzata. Il Perugia ha una buona rosa. Ho ricevuto una bella eredità». L'ambizione è ripetere la favola di Parma? «Ma qui le condizioni sono diverse. A Parma abbiamo costruito un mosaico. La società mi ha preso i giocatori adatti e devo ancora ringraziare Pastorello. Qui non c'è il tempo, la squadra è già fatta. Dobbiamo trovare presto la tranquillità in classifica per poter subito lavorare per il futuro». Ieri sera la cena con i giocatori, da oggi colloqui faccia a faccia. I test dovranno rivelare se sarà necessario tornare a lavorare sul fondo, facendo attenzione a non imballare i giocatori. Il primo allenamento, alle diciotto, è andato benissimo. In tribuna duecento tifosi, bandiere al vento, hanno inneggiato a Scala. Domani la squadra va in ritiro alla Borghesiana: «Sono un allenatore democratico dice Scala - ma so essere duro. Non amo le misure eccezionali, questo ritiro serve per poterci conoscere. I giocatori capiranno. Il passato non conta più». Piero Serantoni Nevio Scala col suo nuovo presidente Luciano Gaucci Il neo tecnico del Perugia da domani, forse, avrà anche a disposizione il brasiliano Muller, ex Toro
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