Romiti: «Si può vincere subito»

Romiti: «Si può vincere subito» Romiti: «Si può vincere subito» Montezemolo: e abbiamo il pilota più bravo MARANELLO DAL NOSTRO INVIATO L'unico elemento di discordia nel vernissage di Maranello è l'anno in cui la Ferrari tornerà a vincere il Mondiale di FI. Nel '98 come dice Montezemolo? Nel '99, evocato da Schumacher che va più cauto con le parole che con le auto? Subito, come si attende Cesare Romiti? Non c'è dubbio: se spettasse decidere al popolo delle Rosse sarebbe subito, magari domattina, perché 18 anni corsi all'inseguimento delle McLaren o Benetton o Williams sono tanti da alimentare un'aspettativa che non ha confini. C'è chi è diventato maggiorenne senza aver mai visto un ferrarista campione del mondo e aspetta, spera, freme con una fedeltà miracolosa . Così in due ore il sito della Ferrari su Internet raccoglie un milione di contatti che sono il doppio dell'anno scorso mentre su Maranello e sul popolo fuori dal circuito di Fiorano piove che Dio la manda e qualcuno ricorda che «l'ultima volta che piovve c'era ancora Prost e alla fine quasi fregava Senna». L'informatica e la scaramanzia, la nuova scienza e l'uso antico dei contadini che si preparavano al futuro annusando il cielo: tutto è nel mito sprofondato nella campagna seminata di fabbriche e di polvere limata dalle piastrelle. A gennaio si guarda e si sogna. Intanto la Rossa è rimasta rossa, ed è già un buon segno perché si credeva che con la maggiore esposizione della Marlboro avrebbe prevalso il bianco. «Io ricordo che Lauda vinse il Mondiale con la macchina che aveva il periscopio bianco, roba che se lo facessimo adesso apriti cielo - dice Montezemolo -. Tuttavia noi volevamo mantenere una connotazione forte e precisa, più di tante concorrenti che sono diventate un cocktail di colori. La Marlboro ha rispettato la nostra tradizione, la nostra storia, anche il nostro mercato perché 1*80 per cento delle auto che vendiamo sono rosse. Abbiamo semplicemente schiarito la tinta. Quel rosso sangue di bue era troppo scuro in tv, questo è più bello». Ma il colore non è tutto. Montezemolo lo sa. «Ho ancora negli occhi quello che vidi a Monza l'anno scorso, la gente che pareva impaz¬ zire sulla pista», dice. Spiega che a Maranello si è lavorato duro perché quella festa non rimanga un episodio. «Ma tradirei la fiducia dei tifosi se mi sbilanciassi troppo: questa macchina non ha fatto ancora neanche un metro. Tra due mesi ne sapremo di più. Anche l'anno scorso eravamo convinti di avere il mezzo giusto per vincere, poi ci siamo accorti che non valeva quanto pensavamo». Tuttavia ci sono gli elementi per credere che la partita con la Williams si giocherà con carte migliori. «E' importante che si siano rispettati i tempi e che ai primi di gennaio si possa già lavorare sulla macchina - dice il presidente della Ferrari -. Abbiamo lavorato per migliorare il modello dell'anno scorso perché nel finale di stagione si era dimostrato competitivo con la Williams: non abbiamo cercato soluzioni rivoluzionarie per il solo gusto di cambiare e questo è già un punto a favore. Abbiamo un team compatto che lavora insieme da tre anni: ci mancava un direttore tecnico e ne abbiamo ingaggiato uno che ha lavorato a lungo con Schumacher per cui si troverà subito l'intesa. Siamo la squadra che si è piazzata alle spalle della Williams, l'ha battuta tre volte, l'ha preceduta più di altri alla partenza. Non partiamo con l'handicap abissale di tre anni fa, quando prendevamo due secondi al giro e non soltanto dalle Williams. La nostra crescita è stata costante: due anni fa vincemmo un gran premio, l'anno scorso tre». E quest'anno? «L'obiettivo è conquistare almeno una corsa in più. La concorrenza non è rimasta ferma: non dobbiamo dimenticarlo. Questo non significa che non puntiamo al mondiale. Le vie del Signore sono infinite, magari basterà vincere quattro o cinque volte per imporsi. Chi lo sa. Di certo lavoriamo pei' il futuro perché se non vinciamo subito, non potremo più fallire nel '98 che è la scadenza del quinquennio che ci eravamo posti per tornare davanti a tutti». Quella che Montezemolo considera una «previsione realistica», non convince Romiti. Il presidente della Fiat si spinge oltre: «Io credo che Luca sia prudente per scaramanzia, quando parla di una vittoria in più del passato indica l'obiettivo minimo. Ci sono tutti gli ingredienti perché i milioni e milioni di tifosi della Ferrari possano godere di più dell'anno scorso: abbiamo il pilota più bravo di tutti, Schumacher, e mi auguro che lo resti per tanti anni. Irvine è una grande spalla, c'è tutto per avere grandi soddisfazioni». Secondo Montezemolo nel contratto triennale con Schumacher c'è l'ipoteca sul futuro. «Il pilota è importante. La McLaren senza Senna non è stata più la stessa, come la Benetton senza Michael. Noi siamo soddisfattissimi di questo rapporto e lui pure: spero che la figlia che sta per nascere lo renda ancora più motivato e soprattutto più felice». Come i tifosi che aspettano un'annata speciale. La prima dopo diciotto anni. Marco Ansaldo Il presidente: «Poco bianco, si è rispettata la nostra tradizione» Un milione di contatti Internet per la Rossa Il progettista Barnard (foto) è prudente: «Il nostro primo obbiettivo è quello di vincere qualcosa in più dell'anno scorso» Oggi prime prove in pista a Fiorano, poi tre test a Jerez, in Spagna

Luoghi citati: Maranello, Monza, Spagna