Choc per Maria & Amici quegli spot di Toscani di Fulvia Caprara

Oggi dalla De Filippi film contro le stragi del sabato sera Oggi dalla De Filippi film contro le stragi del sabato sera Choc per Maria & Amici quegli spot di Toscani ROMA. Volti di ragazzi che si divertono, scherzano, ridono, fanno boccacce, echi di una serata di festa, e poi i! rumore di un'automobile lanciata ad alta velocità che perde il controllo e si schianta. Di nuovo scorrono veloci fotogrammi di primi piani giovanili, ma stavolta le facce sono spaventose, gonfie, irriconoscibili, deturpate da orribili cicatrici. Firmato da un ragazzo inglese di 25 anni, Dryden Goodwin, lo spot fa parte di una serie prodotta e ideata ria Oliviero Toscani e dal centro di ricerca per la comunicazione della Renetlon «Fabrica». Maria De Filippi ha deciso di programmarlo, insieme agli altri Idue a puntata), nella nuova serie di «Amici di sera» in onda da oggi su Canale 5 alle 20,50. «Mi aspetto critiche - dice -, so che i filmati non piaceranno a tutti, ma quello che accade nella realtà è molto più terribile e duro di qualunque immagine». Due strisce bianche che corrono sull'asfalto e che alla fine si trasformano in una croce sono protagoniste di un altro degli spot sulle stragi del sabato sera, ma è anche di grande impatto quello in cui, sulle note del «Danubio blu», viene ripresa la scena di un incidente stradale in cui un uomo viene scaraventato fuori dall'auto. E alla fine compare una scritta: «Ti piace questa musica?». «Volevo fare qualcosa per il problema degli incidenti che si verificano nel week-end e coinvolgono conducenti al di sotto dei 30 anni - ha spiegato la De Filippi ma sapevo che per arrivare ai ragazzi è inutile invitare esperti e promuovere dibattiti che poi diventano solo una rottura di scatole». Il compito di risve¬ gliare l'attenzione dei più giovani con il linguaggio delle immagini è stato così affidato a Oliviero Toscani: «Quando Maria mi ha chiamato ho pensato che volesse coinvolgermi in una discussione sul mio ruolo, per altro non esemplare, di padre di sei figli, poi mi ha detto di quest'iniziativa sulle stragi e io ho pensato subito ai ragazzi di Fabrica che hanno tutti meno di 25 anni. La considerazione di fondo da cui siamo partiti è che ai ragazzi che hanno quest'età non si può parlare di morte perché è un'idea troppo lontana dalla loro mente; li colpisce invece il tema, affrontato in uno degli spot, della mutilazione e del restare sfigurati». La campagna, che per ora andrà in onda solo dentro «Amici di sera», ma è a disposi¬ zione di chiunque vorrà farne uso, è in sintonia, sottolinea Maria De Filippi, con «lo spirito del programma che si rivolge soprattutto ai giovani, ai figli più che ai genitori». Offrire l'opportunità di un colloquio tra le due generazioni è appunto l'obiettivo principale della trasmissione che, nell'ultima edizione, aveva toccato una media d'ascolto di circa 6 milioni di telespettatori. «La differenza con un programma come "Carràmba" - dice la conduttrice - è che qui tutti sanno a che cosa vanno incontro, cioè chi ci sarà in trasmissione. Le nostre famiglie sono vere, hanno problemi, niente a che vedere con i quadretti idilliaci alla Mulino Bianco». Legata a Mediaset da un contratto che scade nel '98, la De Filippi ha chiarito la natu- ra di alcune voci sul passaggio alla Rai suo e del marito Maurizio Costanzo: «Tutto è nato dal racconto che ho fatto a un giornalista di un colloquio casalingo con Maurizio. In questa chiacchierata avevamo detto che la Rai ci sta simpatica. Punto e basta. Da qui a decidere di andarci ce ne vuole». Una cosa, però, è certa: «Qui a Mediaset per mandare in onda una campagna sugli incidenti stradali come questa non ho dovuto chiedere alcun permesso e nessuno ha voluto visionare gli spot in anticipo. Alla Rai, forse, non sarebbe andata così». Fulvia Caprara Maria De Filippi torna su Canale 5 alle 20,50 con «Amici di sera», un programma che si rivolge sempre «ai figli più che ai genitori»

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