Al «Piccolo» fumata nera per il direttore

zzi il UN TEATRO NELLA BUFERA Milano, per la seconda volta manca l'accordo sulla nomina del successore di Giorgio Strehler Al «Piccolo» fumata nera per il direttore Tramonta la candidatura di Jack Lang, rispunta il nome di Stein TMILANO RE dovevano essere ieri le decisioni sul Piccolo, dopo le dimissioni di Strehler, che a questo punto sembrano proprio archiviate. Sembrano, perché i colpi di scena in questa avventura infinita del Piccolo restano sempre in agguato. Prima decisione, la più importante: il successore dello stesso Strehler. Nulla di fatto, almeno fino alle otto di ieri sera Ma stavolta Stefano Zecchi, lo scrittore e professore di Estetica assiduo frequentatore del Costanzo Show, non è uscito dalla riunione del consiglio d'amministrazione facendo così mancare il numero legale, come accadde a dicembre. Vuol dire che i consiglieri discutono, tanto che si aggiornano a domani. Non c'è rottura. E su che cosa si discute? Sembra tramontata, o in sott'ordine, la candidatura di Jack Lang, l'ex ministro francese della Cultura. Zecchi è stato drastico: «Voterò Lang soltanto se si dimette da parlamentare europeo e da sindaco di Blois». A sorpresa, ma non poi tanto, è rispuntato fuori un altro nome, quello del regista tedesco Peter Stein, attualmente direttore della prosa al Festival di Salisburgo, autore di spettacoli acclamati come «Zio Vanja», «Le tre sorelle» e l'«Orestea». «L'ho contattato, è disponibile», ha detto l'assessore alla Cultura Philippe Daverio. Perché proprio Stein? Perché non un italiano? Il discorso si fa delicato. «Non vedo registi italiani - risponde inizialmente Daverio -. Ronconi sta benissimo a Roma. Chi altri c'è? E' utile invece portare in Italia chi ha esperienze di livello europeo, chi è attento anche ai conti, ai costi e ai ricavi». E poi - par di capire - uno Stein sarebbe più facilmente accettato da più parti politiche, visto che qualunque altro nome italiano è pressoché fatale che orbiti attorno a un partito, a uno schieramento. C'è dell'altro. Daverio, e con lui l'assessore regionale Marzio Tremaglia, ambedue membri del consiglio generale del Piccolo, vede volentieri una ridefinizione dello statuto. In che senso? L'obiettivo è riportare il Piccolo più vicino al Comune, fare in modo che sia lo stesso Comune a nominare il direttore unico, artistico e amministrativo. «Come si fa con la Scala, dove il sovrintendente è indicato dalla giunta comunale», spiega Daverio. Sullo sfondo s'agita la crisi dell'intera rete dei teatri stabili in Italia. Si tratta di radicare ancora di più un teatro nella sua realtà municipale. Con una tale, più netta motivazione, il Comune - lascia intendere l'assessore - potrebbe pure aumentare gli investimenti culturali. Peter Stein sarebbe d'accordo, lui che è stato per tanti anni direttore di una specie di Stabile berlinese. Il modo di procedere del consiglio d'amministrazione del Piccolo apparirebbe dunque questo: ragionare su un nuovo statuto, e in sintonia puntare sul nome del successore di Strehler; uscire insomma dalla logica dell'emergenza, dalla stagione del Cinquantenario, per approntare una strategia di riordino sistematico. Per questo fine dice ancora Daverio - «Stein andrebbe benissimo, mentre un Lang è perfetto soltanto per un breve periodo». Seconda decisione: la ratifica del nuovo presidente del Piccolo. Cosa fatta: è Carlo Camerana, che è presidente della Magneti Marelli, vicepresidente della Rinascente, da anni il «milanese» della dinastia AgnelliNasi-Camerana. Come responsabile del settore culturale in seno all'Assolombarda, ha collaborato al rilancio del Museo della Scienza e della Tecnica, caldeggiato l'istituzione di un museo del design industriale, delineato un progetto di rilancio per il Castello Sforzesco. Alla testa del Piccolo è stato votato all'unanimità. Terza decisione. Toccava al Comune, che l'ha presa per metà. E' questa: domenica prossima la nuova sede del Piccolo finalmente apre i battenti, dalle dieci e mezzo alle due del pomeriggio: ma non per un'inaugurazione vera e propria, perché in questo caso lavoratori e attori del Piccolo la contesterebbero duramente, ma per una presentazione: si eseguirà «Pierino e il lupo», la fiaba di Prokofiev. Chi suonerà? E chi sarà la voce recitante? Lo si saprà domani, dopo un'altra riunione della giunta comuinale. «L'avevamo promesso - ha detto il sindaco Formentini -. I milanesi potranno finalmente vedere il teatro finito». Stanziati 70-80 milioni, rinfresco compreso. [c. a.] Daverio: «Un regista italiano? Mi spiace ma non ne vedo» Daverio: «Un rMi spiace ma n Al centro Stefano Zecchi, che non è uscito dalla riunione del consiglio d'amministrazione facendo mancare il numero legale, come in dicembre: i consiglieri discutono. Accanto,Jack Lang

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