Olivetti alla stretta finale

Il fondo Centenari in pole position per l'acquisto dei computer Il fondo Centenari in pole position per l'acquisto dei computer Olivelli alia stretta finale Rossignolo in corsa per ipc MILANO. Con un rialzo dell'8% del titolo Olivetti, la Borsa dà già l'operazione per conclusa. Ma, fors'anche per la prudenza d'obbligo trattandosi di società quotata, i segnali che provengono dai dintorni degli interessati continuano a ripetere che l'annuncio «non» sarà imminente. Tuttavia sembra certo che la rosa dei candidati all'acquisto della divisione personal di Olivetti si sia ristretta a due offerte. Una delle quali, quella che vede impegnato il presidente della Zanussi, Gian Mario Rossignolo, come ambasciatore dell'americana Centenary, in pole position. La presenza di Rossignolo, che sarebbe stato proposto agli americani da Mediobanca e da Pellegrino Capaldo, potrebbe infatti rappresentare la carta vincente tenuto conto della sua fama di risanatore (vedasi Zanussi) e di persona capace di rapporti corretti con governi e sindacati. Non è un caso che il segretario nazionale della Uil, Piero Serra, abbia ieri commentato: «Rossignolo è un personaggio di prima grandezza nel panorama industriale italiano». E ancora: «Quel che vogliamo è un acquirente serio, in condizioni di introdurre l'azienda in un circuito che porti al raddoppio dei volumi». Se la cessione andrà in porto, sbarcherà per la prima volta in Italia Edward Gottesmann, un avvocato d'affari che negli Anni Ottanta aveva dato vita alla Cen- tenary International Corporation, un gruppo di fondi interessato ad investire, in giro per il mondo, in società con marchi forti e forti reti distributive. E che finora ha puntato le sue carte europee sull'Inghiterra, dove ha rilevato nel 1987 la Raleigh (il maggior produttore europeo di biciclette) e un anno dopo la Royal Worchester (porcellane). Resta tuttavia sempre in corsa, almeno stando alle indiscrezioni, un altro americano: Gary Klesch, anche lui a capo di un gruppo di fondi e vecchio amico di Carlo De Benedetti. Il quale avrebbe addirittura rilanciato. Non è chiaro quanto possa valere la transazione dei personal, dal momento che la divisione si porta dietro anche debiti. Si parla comunque di una cifra intorno ai 100-150 miliardi. Se la cordata Gottesmann risulterà vincente, Rossignolo potrebbe assumere la presidenza della società che rileverà la divisione pc (2000 miliardi di fatturato) e, forse, entrare nell'accordo con una piccola quota personale. Ma il problema vero è il piano industriale per Scarmagno, lo stabilimento dove i pc vengono prodotti e che dà lavoro a 1300 dipendenti. E dove, secondo le indiscrezioni che circolano, i nuovi padroni potrebbero portare altre produzioni nel settore dei componenti. Sempre il segretario della Uilm, Serra, dopo aver auspicato che «l'Olivetti cominci a far seguire agli annunci i fatti e, soprattutto, che venga garantito l'insediamento di Scarmagno, le sue competenze tecnologiche e i suoi livelli occupazionali», ha concluso: «E' da vedere quali legami uniranno Olivetti all'acquirente, poiché il personal fattura oltre il 50% alla Oss, la divisione informatica applicata del gruppo». E difatti, quasi certamente l'accordo comprenderà la garanzia sui contratti di fornitura tra pc e Oss (Olivetti Sistemi e Servizi). Anche così, sarà un bel sollievo per il nuovo amministratore delegato di Olivetti, Roberto Colaninno. Ceduti i pc, potrà concentrarsi sui prodotti per ufficio, sui Sistemi e Servizi e su Omnitel. Valeria Sacchi Gian Mario Rossignolo guida una cordata per l'acquisto della Olivetti Pc

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