«In classe un distributore di preservativi»
E' polemica in un liceo di Torino, la preside: «La scuola deve aiutare i ragazzi a crescere» E' polemica in un liceo di Torino, la preside: «La scuola deve aiutare i ragazzi a crescere» «In classe un distributore di preservativi» 5? alla proposta di genitori e alunni TORINO. Un distributore di preservativi a scuola. In un futuro prossimo. Al liceo scientifico Giordano Bmno di via Marinuzzi. Se ne parla come di progetto realizzabile, senza timore delle polemiche che hanno accompagnato l'iniziativa di scuole di altre città. Fino alla minaccia di scomunica per preside e docenti di un istituto magistrale di Prato. Il Giordano Bruno è una grande scuola all'estremo confine, verso le austostrade che portano a Milano e in Valle d'Aosta. Offre il corso tradizionale, la sperimentazione nazionale di fisica e di matematica, lo studio di una seconda lingua straniera, le sperimentazioni linguistiche e scientifiche del cosiddetto «Biennio Brocca». Ha 800 allievi, tanti pendolari, ma soprattutto ragazzi di quella Barriera di Milano, operosa e viva, che non si arrende. Da sempre si pone come punto di riferimento per il quartiere con tante iniziative. La preside Maria Luisa Vighi Miletto, è una solida guida da una decina d'anni. E' sorpresa di tanto interesse: «Che cosa c'è di strano nel voler mettere un distributore di preservativi a scuola? L'idea non è nata per caso. Se n'era parlato lo scorso anno con docenti, famiglie e ragazzi. Ma ci sono state altre questioni da affrontare. Ne abbiamo discusso di nuovo recentemente. Nell'ambito di un progetto di educazione alla sessualità. In un più ampio programma di educazione alla salute. Perché la scuola deve aiutare a crescere. Non basta dare nozioni e cultura. Nulla avrebbe valore se non cercassimo anche di preparare cittadini adulti e consapevoli». La preside dice che i genitori si sono ritrovati d'accordo per questo progetto, senza falsi pudori, senza ipocrisie. E, naturalmente, d'accordo, sono i ragazzi. Raccomanda: «Non fate troppo clamore. E' una cosa seria, ponderata a lungo. Che realizzeremo soltanto al momento giusto». Torino all'avanguardia per un distributore di preservativi a scuola? 11 sindaco Valentino Castellani, allarga le braccia come dire: «E che lo mettano». Poi cauto riflette: «Se crediamo nell'autonomia dobbiamo rispettare le decisioni. Immagino che questa sia stata presa con consapevolezza da parte di insegnanti, genitori, ragazzi. Se lo ritengono giusto, facciano». Il provveditore Marina Bertiglia è favorevole purché non diventi un gioco. «E' la prima volta per Torino. Iniziativa giusta se è inserita in un progetto di educazione sessuale. Se è condiviso dai genitori. Non siamo in tempi di oscurantismo. Meglio che i ragazzi sappiano e si proteggano. Meglio che sia la scuola ad informarli. Il Giordano Bruno è un liceo serio, la preside ha una solida esperienza. Se è stato deciso così non ho motivo di dubitare». Contrario don Gianni Sangalli, jponsabile comunicazioni sociai. della diocesi: «E' stato detto e ridetta 'i educatori cattolici possono eboere soltanto contrari. Perché tutto "io che impedisce il concepimento, al di là dei metodi naturali, non è secondo la morale cattolica». E i presidi? «Se avessi tanti studenti maschi sarei favorevole al distributore ' preservativi. Ma nella mia scuoia no 550 ragazze su 600 iscritti». Così dice Gianni Oliva preside dell'Istituto tecnico Roccati di Carmagnola. «I nostri proble- mi sono diversi. Con l'Usi di zona è stato aperto uno "sportello ginecologico". Ogni sabato mattina la dottoressa Magurano è pronta ad ascoltare problemi e confidenze». D'accordo, con qualche cautela, la preside Lucia Scagliotti, del Casale, il più grande istituto per chimici della città. «Da noi nessuno ci ha ancora pensato. Ma la prevenzione mi pare cosa indispensabile e giusta». Mentre giudicano l'iniziativa un po' provocatoria Luisa Prono (preside del liceo artistico Cottini) e Itali Care (liceo scientifico Gobetti). Ricordano che i preservativi si trovano ovunque, dalla tabaccheria al supermercato. «Che bisogno c'è di portarli a scuola?». Maria Valabrega Il prof. Aiuti distribuisce preservativi davanti a una scuola nella giornata anti-Aids
Luoghi citati: Carmagnola, Casale, Milano, Prato, Torino, Valle D'aosta
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