La bambola malata aiuta i bambini a guarire di S. Man.
La bambola malata aiuta i bambini a guarire Il suo inventore, 9 anni, è stato operato 30 volte. I medici la ammettono in ospedale: riduce lo stress La bambola malata aiuta i bambini a guarire Sperimentata in Usa, riproduce fino a dodici disfunzioni fisiche KANSAS CITY. Miles Postlethwait, nato con disfunzioni al cuore, ai reni e all'intestino, voleva un amico che fosse proprio come lui. Così assieme a sua madre Marty ne ha creato uno. Quell'amico, un «fratellino» di stoffa con un tubo di plastica che esce dall'addome e una serie di cicatrici all'altezza del cuore, ha aiutato un bambino di nove anni ad affrontare oltre trenta interventi chirurgici. A tre anni dalla sua realizzazione, è nata la «Shadow Buddies» (che tradotto suona più o meno come «pupazzi ombra»), l'azienda dei Postlethwait che produce bambole con dodici diverse malattie o disfunzioni. Le bambole di stoffa sono state suturate, anestetizzate, sottoposte a chemioterapia, strapazzate e amate da circa 12 mila bambini in tutti gli Stati Uniti. Alcune sono state portate nell'ex Unione Sovietica. In ottobre, la Shadow Buddies ha donato 100 pupazzi alla Fondazione internazionale per la cura dei bambini dell'ex leader sovietico Michail Gorbaciov. «Persino bambini piccoli con la sindrome di Down e alcuni di quelli con handicap un po' più gravi dicono "anch'io" quando prendono le bambole e le osservano sotto i vestiti», dice Marty Postlethwait, presidente dell'azienda. Le bambole, della lunghezza di 30 centimetri, vengono realizzate con la carnagione chiara o scura, i capelli ricci in diversi colori, e costano dieci dollari. Ognuna indossa un abito da ospedale e lascia vedere la caratteristica fisica della malattia o disfunzione del suo «fratello» umano. Miles Postlethwait disegnò il prototipo a sei anni. Quando la madre gli domandò come dovessero essere i pupazzi, lui rispose: «Bisogna metterci il cuore in modo che i bambini sappiano che sono amati, e bisogna che sorridano così che quando i bambini li guarderanno saranno felici». I pupazzi sono adatti a bambini dai 6 mesi ai 16 anni. «Ma persone di qualunque età possono trarne conforto», aggiunge Marty Postlethwait. Il più anziano possessore di un «pupazzo ombra» è una donna di 88 amii che aveva bisogno di un pacemaker e di una nuova valvola cardiaca. Ha ancora il suo pupazzo, un anno dopo l'intervento. Il più giovane è la neonata Cheyenne Pyle, che è pure la più piccola paziente ad aver subito negli Usa un trapianto del cuore. Il suo chirurgo, Richard Perryman del Jackson's Hospital di Miami, afferma che i pupazzi aiutano sia i bambini, che sovente sono troppo giovani per capire che cosa sta succedendo, sia i loro familiari. Chris Brown, direttore del Children's Hospital di Filadelfia, dice che i bambini posso¬ no portare il loro pupazzo in sala operatoria durante l'intervento, farlo sdraiare sul tavolo operatorio e mettergli una mascherina. «Questo compagno artificiale - aggiunge Cindy Markland, pediatra al Children's Hospital di Denver - rende alcuni piccoli pazienti più disposti a collaborare». Marty Postlethwait ha lasciato il suo impiego da ragioniera per dar vita alla Shadow Buddies. Suo marito Eric era orefice prima di entrare anche lui nella società. Nel suo ufficio alla periferia di Kansas City, la donna conserva le lettere di genitori, bambini e personale sanitario. Una è arrivata da una fondazione a Puerto Rico polla cura dei bambini colpiti da Aids: racconta di due gemelline di tre anni che avevano ricevuto le bambole in ospedale. Ora le piccole sono morte, ma i loro pupazzi sono stati con loro fino alla fine e con loro hanno diviso anche le medicine. Un'accoglienza molto più tiepida era toccata in Inghilterra alle «bambole con handicap»: in sedia a rotelle o con qualche arto amputato, avrebbero dovuto insegnare ai bambini il rispetto della diversità. Non piacque a molti la «diversità» del loro prezzo: 40 mila lire l'una più gli accessori. E pare che pochi bambini se le siano portate in ospedale. [s. man.]
Luoghi citati: Denver, Filadelfia, Inghilterra, Kansas, Kansas City, Miami, Stati Uniti, Unione Sovietica, Usa
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