«L'Ufo? Era solo un bengala» di R. Cri.

Il giallo di Roma Il giallo di Roma «L'Ufo? Erasoio un bengala» ROMA. Un Ufo, o forse un bengala. E' subito guerra sull'oggetto luminoso avvistato l'altra sera sul litorale romano. Si tratterebbe di un razzo bengala usato per segnalazioni luminose o come fuoco d'artificio: è l'opinione del pilota dell'Alitalia Giovanni Fiordelmondo che, proprio l'altra sera, mentre saliva sull'aeromobile della compagnia di bandiera in servizio tra Roma e Madrid AZ62, ha visto e segnalato alla torre di controllo dell'aeroporto, «l'oggetto luminoso verde intenso che solcava a bassa quota il cielo». L'oggetto, secondo Fiordelmondo, 38 anni, in servizio all'Alitalia dal 1985, «sembrava essere un residuo dei botti di Capodanno e non un razzo come i giornali erroneamente riportano. Del resto appena ho avvistato la luce ho immediatamente fatto la segnalazione alla torre di controllo dello scalo romano dicendo che si trattava semplicemente di una luce verde che volava bassa nel cielo». «Potrebbe essere stato un meteorite - dice Stefano Ceccarelli, controllore di volo presso la torre di controllo del «Leonardo da Vinci», uno dei testimoni oculari - la mia è una deduzione per esclusione rispetto ad altre ipotesi che sono state avanzate, come quella di un razzo o di un laser da discoteca. In questo sono confortato anche da telefonate giunte in torre da altre parti d'Italia, tra cui Monterotondo, Fabriano, e dal Gargano, che hanno segnalato lo stesso fenomeno». Ceccarelli, che ha 50 anni e da 30 presta servizio presso la torre di Fiumicino, ha anche ricostruito l'avvistamento. «Era una scia luminosa di un verde intenso, apparsa alle 18,22 e durata non più di tre secondi. Subito dopo si è improvvisamente dissolta a Nord dell'aeroporto, all'altezza di Fregene». Ceccarelli smentisce la voce secondo cui, in concomitanza con il fenomeno, si sarebbero spente le luci di una delle piste dell'aeroporto. Fonti dell'ente nazionale di assistenza al volo (Enav) hanno confermato che i tracciati radar non hanno rilevato alcun oggetto, e che quindi manca qualsiasi registrazione. «Al di là delle tante ipotesi formulate e ammesso che non si sia trattato di un fenomeno ottico come altre volte si è verificato spiegano le stesse fonti - è pur vero che le rilevazioni dei radar dipendono dalle dimensioni e dalla quota in cui si muovono eventuali corpi». L'oggetto in questione «non era secondo il centro ufologico nazionale (Cun) - né un razzo bengala, né un meteorite, né altro oggetto convenzionale». Alfredo Lissoni, responsabile lombardo del Cun, afferma che «approfondite indagini computerizzate di controllo sulla posizione delle stelle, sull'orario di lancio dei palloni sonda, sulla posizione dei velivoli nei corridoi aerei, sulla disposizione di stelle e pianeti escludono la spiegazione convenzionale. L'oggetto osservato dai piloti è stato notato alla stessa ora da un architetto di Brescia, che ha descritto l'ordigno volante come un globo verdastro di colore intenso, simile a una luce al neon, con un alone diffuso e offuscato attorno. I dettagli fomiti dal testimone sono perfettamente coincidenti con le descrizioni riportate dai piloti romani». [r. cri.]

Persone citate: Alfredo Lissoni, Ceccarelli, Gargano, Giovanni Fiordelmondo, Leonardo Da Vinci, Stefano Ceccarelli

Luoghi citati: Brescia, Fabriano, Italia, Madrid, Monterotondo, Roma