Fuga di gas scatena l'inferno in un palazzo

Distrutta una palazzina di 6 piani, a causare lo scoppio sarebbe stata la scintilla di un campanello Distrutta una palazzina di 6 piani, a causare lo scoppio sarebbe stata la scintilla di un campanello Fuga di gas scatena Kinferno ia un palazzo Pavia, due vittime e venti feriti PAVIA. Un boato, urla e gente che si precipita in strada, mia palazzina distrutta, due morti e una ventina di feriti (uno in fin di vita). E' scoppiato l'inferno ieri intorno alle 17,30 a Sannazzaro de' Burgundi, a 25 chilometri da Pavia. La causa è stata chiarita: una fuga di gas. A innescarla, pare, è stato proprio il tecnico chiamato da alcuni inquilini allarmati dall'odore che si avvertiva nella zona: l'uomo avrebbe suonato un campanello, provocando una scintilla che ha avuto l'effetto di un detonatore. Un primo allarme era scattato già nelle prime ore del pomeriggio. Qualcuno telefona ai carabinieri e segnala la probabile perdita di gas. I militari a loro volta contattano i vigili del fuoco di Pavia. La chiamata, alla caserma di viale Cainpari, giunge verso le 17,20. Subito un'autopompa parte nlla volta di Sannazzaro, dove arriva pochi attimi dopo la deflagrazione. L'esplosione avviene al quinto piano, che viene completamente distrutto assieme al quarto e al sesto. La presenza dei vigili del fuoco permette di soccorrere immediatamente gli altri abitanti della casa, qualcuno rimasto sotto le maceria, altri fuggiti in strada sotto choc. «Mia nuora abita proprio li dice un'anziana che ha sulle spalle imo scialle e che parla concitata in dialetto - . Mi ha raccontato tremando che dopo aver sentito il boato la prima cosa che ha fatto è stata quella di prendere in braccio la sua bambina e di correre in strada. Non so nemmeno se riusciranno a tornare nella casa por passare la notte. Ma l'importante è che stiano bene». Accanto a lei c'è un'altra anziana che piange in silenzio, è una delle inquiline della casa semidistrutta, non se la sente di parlare: indossa un maglione scuro, una gonna di lana e ha ai piedi un paio di pantofole di panno. Rifiuta, almeno per il momento, di farsi portare all'ospedale. «Sto bene, non mi sento niente, voglio stare qui», quasi che quell'essere presente possa restituirle il suo appartamento al primo piano o possa cancellare quella frazione di secondo che ha portato morte e distruzione in un tranquillo condominio di provincia. Intanto nella zona, avvolta nella nebbia resa ancora più fitta dalle volute di fumo che escono dalli; finestre degli appartamenti degli ultimi piani, il frastuono delie sirene delle ambulanze della Croce d'Oro che trasportano i feriti al San Matteo di Pavia si mischia con quello delle auto delle forze dell'ordine e delle altre autopompe (dieci in tutto) dei vigili del fuoco che sono venuti in aiuto ai colleghi. Mezz'ora dolio lo scoppio, al lavoro ci sono trenta uomini fra volontari ed effettivi che si prodigano per rimuover!' i calcinacci, liberare gli eventuali feriti intrappolati tra le macerie e tentare di recuperare una terza persona investita in pieno dall'esplosione. Le vittime sono Ariele Masoni Rigoni, una maestra in pensione rimasta ve- dova un anno fa, il tecnico Luigi Quagliato, 47 anni, che, secondo indiscrezioni, avrebbe causato lo scoppio suonando il campanello della Masoni dopo essere stato avvisato dell'odore di gas proveniente da quella casa. Gravissimo Francesco Pasotti, residente nell'edificio, schiacciato sotto le macerie. Alcuni degli abitanti della palazzina (sono venti le famiglie che vi avevano un alloggio) guardano senza parlare: alcuni sono ancora in ciabatte e maglione. I soccorritori danno loro qualche coperta per ripararli dal freddo. Intanto nella zona arrivano an¬ che il prefetto di Pavia Renato Profili e il questore Rodolfo Venezia. I vigili del fuoco lavorano a ritmo serrato e spiegano che la costruzione è pericolante. Il violento scoppio ha daimeggiato il tetto, il sottotetto, il quarto e il sesto piano e ha provocato profonde crepe che non permetteranno ai condomini rimasi illesi di tornare a casa. Sotto la casa erano parcheggiate alcune auto: alcune sono andate distrutte dai pezzi di muro finiti in strada, altre sono ammaccate. L'intero paese poco alla volta si raduna davanti al condominio, ma nessuno riesce a commentare. Pro¬ babilmente alcuni dei senzatetto saranno ospitati da parenti, per altri si apriranno le stanze dell'albergo Italia, a poche centinaia di metri da dove è avvenuta la deflagrazione, che avrebbe avuto conseguenze ancora più gravi se si fosse verificata ai primi piani. I motivi dello scoppio non sono ancora stati accertati: c'è chi afferma che nella zona sono in atto lavori per le tubature del gas, altri parlano di una fuga dovuta a distrazione. Toccherà agli inquirenti stabilire la verità. Emanuela Ferrarteli L'esplosione di ieri sera vicino a Pavia ha distrutto tre piani di un edificio

Persone citate: Francesco Pasotti, Masoni, Renato Profili, Rigoni, Rodolfo Venezia, Sannazzaro

Luoghi citati: Italia, Pavia