Alberto di Monaco: sarò il principe delle riforme
In una intervista l'erede promette più democrazia DOPO RANIERI In una intervista l'erede promette più democrazia Alberto di Monaco: sarò il principe delle riforme LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sono l'orse contati i giorni per l'ultima monarchia assoluta in Europa. Il principe Alberto di Monaco, erede al trono dei Grimaldi, promette infatti una gestione illuminata del potere, ima democratizzazione la cui necessità comincia in effetti a farsi sentire, ima «perestrojka sul Mediterraneo». «Ci dovrà essere un'evoluzione pragmatica della monarchia - ha detto il principe, finora più avvezzo alle cronache rosa che alla carta anch'essa rosa del "Financial Times", che l'ha intervistato nel giorno in cui il Principato festeggiava i 700 anni -, dobbiamo tenerci al passo con i tempi. Promuoverò una riforma della Costituzione per favorire il processo di modernizzazione». Sono scelte storiche, per il piccolo Stato cui il Consiglio d'Europa nega tuttora l'appartenenza a pieno titolo proprio per le pecche nel rispetto dei diritti civili della popolazione. Nel Principato di Monaco sono soltanto 4600 i cittadini che votano per i 18 deputati del Consi- glio Nazionale (e i quattro ministri sono nominati dal principe, che è l'unico a poter sottoporre le proposte di legge alla ratifica parlamentare), (ili altri 25 mila residenti non hanno alcun diritto elettorale e in qualche caso hanno difficoltà a ottenere la cittadinanza. Estenderà il diritto di voto?, gli è stato domandato. «Per essere giusti - ha risposto il principe Alberto - sarebbe interessante consentire a chi risiede da noi da almeno 10 o 20 anni, e che si sente parte intrinseca della comunità, di partecipare meglio alla vita del Principato». Alberto non ha indicato, nell'intervista, come potrebbero avvenire i cambiamenti; ma ha sottolineato che ogni modifica della Costituzione dovrà avere l'approvazione di suo padre, del Parlamento e della Fran¬ cia, cui Monaco è legata da una serie di trattati. Ila tuttavia fugalo qualsiasi dubbio sollevato negli ultimi anni dalla stampa intemazionale a proposito del suo molo futuro. Insomma, sarà proprio lui l'erede del principe Ranieri, non la sorella Caroline o i giovanissimi Casiraghi. «Non c'è mai stato alcun dubbio ■ afferma - sulla mia posizione ereditaria». A quando il trapasso dei poteri? «Nulla e stato ancora deciso, ma si tratterà di una transizione molto graduale, molto "morbida", quando entrambi riterremo che il momento sia adatto». Le trasformazioni sono necessarie, ha aggiunto il principe, perché Monaco ha bisogno di «reinventarsi» un molo. Il mercato immobiliare, il turismo, il casinò hanno un limite e non bastano più. Si dice «molto eccitato», per esempio, dalla crescita del settore bancario. Indica anche un nuovo molo del Principato nel campo della ricerca medica. Ma il primo passo è trasformarlo in centro di importanti conferenze internazionali, a partire da quella delle Nazioni Uiute che l'anno prossimo riprenderà il cammino intrapreso al vertice di Rio: con un occhio di particolare riguardo, questa volta, ai problemi del Mediterraneo. [f. gal.] I Il principe Alberto di Monaco La successione al padre sarà graduale, dice al Financial Times
Persone citate: Alberto, Alberto Di Monaco, Casiraghi, Consi
Luoghi citati: Europa, Londra, Monaco, Principato Di Monaco
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