Bianco ai «rivali»: salviamo il ppi, ritiratevi

Bianco ai «rivali»: Bianco ai «rivali»: il ppi, ritiratevi Vigilia del congresso, mossa a sorpresa del segretario «E' insensato arrivare con candidature contrapposte» AROMA 24 ore dal via al congresso, arriva il primo «attacco» di Gerardo Bianco a Franco Marini, suo probabilissimo successore. Un affondo portato con la consueta, elegante sapienza: «In effetti - dice Bianco - nel ppi c'è una certa sindrome da "ribaltone" a causa di Buttiglione. Ma questo non deve portare il partito a rendere volgare il dibattito». Un sapiente giro di parole col quale Bianco nega (ma intanto rilancia) l'accusa che circola nelle ultime ore a piazza del Gesù: Marini potrebbe portare il ppi a dialogare con Berlusconi, Casini e Mastella in vista del mitico «terzo polo». Gerardo Bianco, pur non essendosi occupato della «spunta» dei delegati, non è ancora rassegnato all'abdicazione: lo dimostra l'appello lanciato ieri sera dal capo della sua segreteria Paolo Palma: «Sarebbe insensato se un partito gracile come il ppi si dividesse su candi¬ dature contrapposte, candidature alle quali non corrisponde una diversità di linea politica». Come dire: caro Marini e caro Castagnetti non spaccate il partito, ritiratevi dalla contesa e confermate alla guida del partito Gerardo Bianco, tanto più che condividete tutti e tre la stessa linea politica. Un appello destinato a cadere nel vuoto. Franco Marini, che ha preparato con cura la sua scalata alla segreteria, non ci pensa proprio a ritirarsi: sa di poter contare su circa il 60 per cento dei delegati, ai quali si aggiungerà il 10 per cento della ex sinistra dura e pura della Bindi e di Mattarella. Con i due ex falchi della sinistra, Marini ha stretto già da molte settimane un accordo di ferro: uno dei vicesegretari del «nuovo» ppi sarà Dario Franceschini, l'astro nascente della correntina di Bindi e Mattarella. Marini non ha ancora deciso definitivamente l'assetto di vertice del partito, ma oltre a Franceschini dovrebbe affiancarlo (sempre come vicesegretario) l'ex enfant prodige della corrente demitiana Renzo Lusetti, mentre il suo staff di prima linea sarà composto da altri due esponenenti della ex sinistra democristiana usciti senza ombre da Tangentopoli: Bruno Tabacci e Beppe Gargani. Presidente del partito dovrebbe essere eletto per acclamazione Gerardo Bianco. Chi invece potrebbe essere tentato di raccogliere l'appello di Bianco ad una «moratoria» è Pierluigi Castagnetti, che ha già fatto sapere di essere disponibile «a condizione che anche Marini faccia lo stesso». Castagnetti, inizialmente sostenuto da Prodi, sa di poter contare soltanto sul 25-30 per cento dei delegati, ma il «colpo di grazia» alle sue ambizioni è la dichiarazione di ieri di Gianluigi Bressa, il deputato dell'Ulivo più vicino a Prodi: «Se votassi al congresso, darei il mio voto a Marini». [f. m.] Franco Marini è uno dei candidati a guidare il ppi dopo il congresso