Ecco il telefono sapiens

Ecco il telefono sapiens EVOLUZIONE TECNOLOGICA Ecco il telefono sapiens Le novità che ci cambieranno la vita DECISIVA per l'affermazione della specie umana è stata la capacità di scambiarsi messaggi: dai pochi suoni gutturali che potevano bastare nel Pleistocene, siamo arrivati ai 100 mila lemmi dell'ultimo dizionario. Tra questi lemmi, tele come primo elemento associato ad altre parole significa «comunicazione a distanza»: telegrafo, telefono, televisione sono i termini più comuni, ma ormai sono usuali anche telelavoro, teleconferenza, telediagnosi, telescrivente, telefoto, t.iecopier, teletext: siamo nel campo delle telecomunicazioni, un mercato che sta vivendo una fase di crescita straordinaria; è recente un accordo che farà storia: la British Telecom e l'americana Mei si sono fuse per dar vita a Concert, un gruppo da 65 mila miliardi di fatturato annuo (tanto quanto ha fatto nel 1995 tutto il gruppo Fiat). Notizie grosse che al pubblico non dicono molto; eppure il nostro futuro passerà anche da quei cavi, perché in un villaggio sempre più globale rimarranno pochi operatori a dominare il mercato. E l'evoluzione è continua. Basta ricordare un dato, riferito all'Italia: il traffico telex, lo strumento che più ricorda il telegrafo, precursore delle moderne comunicazioni, si è ridotto a un misero 0,6 per cento del fatturato totale, mentre l'80 per cento va alla telefonia. Un altro fatto, piccolo, ma significativo di come il telefono si evolva anche sul piano sociale: a Torino, presso l'ospedale infantile Regina Margherita, Telecom Italia ha installato 3 videotelefoni collegabili con altrettanti apparecchi presso le famiglie dei piccoli ricoverati, che avranno così un importante sostegno psicologico. Ma che ne sarà del caro vecchio telefono? Quale la sua evoluzione? Tentiamo di tracciare lo scenario prossimo. Il mondo delle telecomunicazioni è oggi alla seconda generazione, con tecnologia digitale (la prima era analogica); la terza generazione vedrà la convergenza tra telefonia fissa e mobile. Fino a ieri abbiamo utilizzato telefoni fissi, cellulari Tacs, cercapersone: tutti con tecnologia analogica (qualità e servizi spesso scadenti) e con standard differenti tra Paese e Paese; oggi siamo connessi a centrali numeriche e utilizziamo sistemi Euro-Isdn, cordless Dect metropolitani, cellulari Gsm con copertura paneuropea e oltre, sistemi di paging come l'Ermes (evoluzione numerica dei teledrin, con roaming internazionale e possibilità di visualizzare messaggi su un display). Per il futuro vale l'assunto che l'utente possa inviare o ricevere chiamate sempre e dovunque. Come? Innanzitutto sfruttando i satelliti, la cui rete è sempre più fitta; poi assegnando a ogni utente un numero personale (numerazione unica): Personal Communications Systems è il modo per indicare il fenomeno di convergenza wire-wireless. Questo è in effetti il sogno di un qualsiasi utente: avere un numero unico a cui essere chiamato, senza preoccuparsi né dell'apparecchio che usa né di dove si trova. Una tappa di avvicinamento saranno i nuovi cellulari dual-mode, in commercio tra poco: potranno indifferentemente funzionare sia come apparecchi Gsm sulla frequenza di 900 MHz sia come terminali per il Pcn (Personal Communications network) su standard Dcs 1800 o indifferentemente per sistemi Dect. Finora si è parlato quasi sempre di telefonia senza fili: non era un lapsus, è che il mercato si sta muovendo prevalente¬ mente in quella direzione. In un precedente articolo si diceva che i sistemi Dect saranno, con il sistema Dcs, una seria alternativa alla posa di cavi fissi. In ogni caso, l'utente non è interessato alla scelta tecnologica di un sistema o di un altro; egli vuole comunicare in modo affidabile, a bassi costi e scegliere i vari sistemi anche in base ai servizi che potranno offrire. Questa dei servizi è un'altra evoluzione del nostro telefono, wire o cordless che sia, che sta diventando sempre più simile a un computer: avremo la possibilità di visualizzare il numero di chi chiama (e anche di vedere il chiamante con un videotele- fono), impedire che il nostro numero compaia sul display di un altro, ricevere solo numeri preselezionati, lasciar passare o inibire le comunicazioni in orari ben precisi (per esempio, mai durante l'ora di pranzo), o ancora ricevere con il Gsm in- formazioni sulla Borsa e sul traffico aereo. Con il telemarketing si potrà fare la spesa senza computer: un catalogo in una mano, nell'altra un telefono e il portafoglio pieno: basta contattare uno dei numerosi cali centres che stanno sorgendo in tutto il mondo. Si parla di affari colossali con una previsione di 2 milioni di persone impiegate in «centralini commerciali». In questo scenario i satelliti avranno sempre più peso: mentre oggi sono semplici ripetitori, nel prossimo futuro saranno veri e propri elaboratori e quindi saranno molto simili alle attuali centrali di commutazione terrestre. Si potrà utilizzare Internet per collegare una banca dati via linea telefonica normale e ricevere i files di ritorno da un satellite alla velocità di 34 milioni di bit al secondo (come dire che in un minuto potremmo ricevere un pacco di 100 foto a colori ad alta definizione, hard disk permettendo!). Il bi- nomio telefono più Internet ci riserverà ancora delle sorprese: le nostre telefonate, tradotte in bit e impacchettate, potranno essere trasportate per la rete come qualsiasi altro dato; e se i tempi di risposta saranno accettabili, si potrà parlare e ascoltare con brevi ritardi. Oggi la rete non riuscirebbe a gestire un traffico telefonico a livello mondiale; in prospettiva, però, questa possibilità sarà una seria minaccia alle compagnie telefoniche, che alle chiamate a lunga distanza affidano buona parte del loro business. Tranquilli! Il telefono non morirà; anzi, per un futuro dove la vita di comunità tenderà ad avere un ruolo sempre più marginale, l'uomo lo porterà sempre con sé, in simbiosi sempre più stretta: oltre che strumento indispensabile per il lavoro, sarà anche un ansiolitico di massa, per farci sentire tutti un po' meno soli. Giancarlo Fabbri indifferentemente per sistemi Dect. Finora si è parlato quasi sempre di telefonia senza fili: non era un lapsus, è che il mercato si sta muovendo prevalente¬ Homo sapiens, telefono sapiens Per metà telefono e per metà computer: nel Duemila sarà il nostro compagno Homo sapiens, telefono sapiens

Persone citate: Giancarlo Fabbri, Mei

Luoghi citati: Italia, Torino