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la fella difende il clochard la fella difende il clochard A Genova, aggredito da tre naziskin GENOVA. Tre giovani naziskin genovesi hanno infierito ieri l'altro sera, nel quartiere centrale della Foce, sui gradini d'una chiesa, su un povero barbone, tossicodipendente, pestandolo a sangue a furia di calci e pugni. I passanti, però, si sono ribellati a tanta violenza gratuita e hanno immediatamente telefonato ai carabinieri. I tre sono stati rapidamente identificati, inseguiti e arrestati. Il clochard se la caverà con otto giorni di prognosi. E' avvenuto domenica, poco dopo le 20, in via Cecchi. Simone Ronconi, 30 anni, noto come tossicodipendente, fiorentino di nascita ma da tempo a Genova senza fissa dimora, stava cercando di costruirsi un riparo per la notte, a ridosso del muro della chiesa parrocchiale, il cui ingresso principale è coperto da un porticato. Ronconi metteva insieme cartone, brandelli di coperte, stracci, giornali, quando i tre naziskin, forse reduci da qualche altra bravata, l'hanno scorto dalla strada. I tre - Maurizio Toschi, 29 anni; Ivano Turco, 19 anni; Federico Ruzzeddu, 19 anni, tutti residenti a Genova, nonché pregiudicati per reati comuni (ricettazione, furto, rissa, truffa ecc.) - hanno cominciato ad apostrofare il Ronconi, il quale, a un certo punto, ha risposto per le rime, invitandoli ad andarsene e a lasciarlo in pace. Sentendosi «provocati», i tre si sono scagliati sul clochard, picchiandolo selvaggiamente. A questo punto qualcuno ha chiamato i carabinieri che, nel volgere di pochi minuti, sono arrivati con due gazzelle. La caccia è stata rapida: i tre teppisti erano ancora nei dintorni, mentre il povero Ronconi, pesto e stordito, gemeva a terra di fronte ai gradini della chiesa. I naziskin hanno cercato di ribellarsi ai militari, ma sono stati ridotti all'impotenza e trasferiti in caserma. Qui sono stati spogliati e fotografati perché tutti e tre avevano il corpo ricoperto di tatuaggi simbolici: teschi, draghi, croci runiche, mostri. Toschi aveva una lieve ferita a una mano, forse frutto d'una rissa precedente: è stato ricoverato all'ospedale di San Martino, perché dopo l'arresto ha dato segni di alterazione psichica. La cartella clinica parla di «sindrome depressiva». Gli altri due sono stati avviati al carcere di Marassi. L'accusa è di lesioni aggravate e di resistenza a pubblico ufficiale, [p. l.J