Cremlino, emergenza raffreddore
Rinviati gli impegni, riunito il consiglio medico, ma il portavoce smentisce collegamenti con l'operazione Rinviati gli impegni, riunito il consiglio medico, ma il portavoce smentisce collegamenti con l'operazione Cremlino, emergenza raffreddore Eltsin «influenzato», tornano voci e paure MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tornato al lavoro al Cremlino il 23 dicembre scorso, dopo sei mesi di assenza pre e post operatoria, Boris Eltsin è di nuovo malato. Questa volta ha un «forte raffreddore e influenza» e i medici gli hanno consigliato un «periodo ambulatoriale». Ci risiamo con le voci, i giochi al ribasso dei portavoce ufficiali, le illazioni, le interpretazioni. Resta il fatto che Boris Eltsin ha rinviato tutti gl'impegni dei prossimi giorni, anche se il suo portavoce non ha precisato per quanti giorni. L'unico fatto certo - lo si è visto in tv ieri sera -: ieri mattina Eltsin ha presieduto una riunione ad alto livello sul tema (a porte chiuse) «Russia e Nato». Poi la notizia che, comunque la si maneggi, appare inquietante. Il portavoce Jastrzhembskij ha smentito ieri «categoricamente» che il malessere abbia a che fare con i postumi operatori al cuore. E ha minimizzato affermando che Eltsin è stato colto dagli stessi sintomi di influenza che avrebbero colpito anche altri suoi familiari. Ma non è passata inosservata la notizia, fornita dal canale russo della tv, che il «consiglio medico» dei sanitari che tengono sotto controllo il Presidente russo, si è riunito ieri nella residenza statale di Gorkij-9. Nessuno ha saputo spiegare se la riunione era stata pianificata in anticipo, o se sia stata convocata d'urgenza. Ma dato che oggi è il Natale ortodosso, appare ben improbabile che una tale riunione fosse di routine. Esiste infine una remota possibilità che il raffreddore sia un trucco per dilazionare la riunione del Consiglio di Difesa che si preannunciava per l'8 gennaio e che pare avrebbe creato dispiaceri seri al Presidente. Circola voce, infatti, che il ministro della Difesa, generale Rodionov, avrebbe inviato a Eltsin richiesta formale di (limissioni il 30 dicembre scorso. Per protesta contro un bilancio dello Stato che - come ha detto lo stesso Rodionov «significa di fatto la definitiva distruzione delle forze armate russe». Eltsin avrebbe respinto le dimissioni prendendo tempo e convocando il Consiglio di Difesa. Infatti ieri Rodionov ha preso parte al vertice del Cremlino sullo spinoso problema dei rapporti tra la Russia e la Nato che si estende a Est. Ma le dimissioni restano sul tavolo presidenziale. Insieme a netti dissensi interni alle forze armate su come e se si debba fare la riforma dell'esercito. Tanto più che, appunto, la Nato procede ormai speditamente verso l'incontro di luglio in cui le decisioni formali di allargamento a Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia saranno prese. L'incontro di ieri al Cremlino - vi hanno partecipato, tra gli altri, oltre a Rodionov, il ministro degli Esteri Primakov, il capo dell'Amministrazione presidenziale Ciubais, il premier Cernomyrdin, il segretario del Consiglio di sicurezza Rybkin, il direttore dello spionaggio Trubni- kov - si è concluso con una «unanime dichiarazione di inequivocabile posizione negativa» della Russia verso l'allargamento dell'Alleanza Atlantica. Sottolineatura che indica una necessità: di mostrare che la leadership del Cremlino non ha dubbi, né incertezze, nel dire no in tutti i toni e a tutte le latitudini. In particolare perché l'opinione pubblica russa sappia che i suoi dirigenti sono contro l'allargamento a Est della Nato. Salvo poi l'altra necessità: di studiare il modo con cui ingoiare la pillola. Su questo secondo aspetto il portavoce presidenziale non ha dato informazioni. Da Bruxelles ha risposto ieri un anonimo responsabile della Nato: un «piano d'azione» della Russia in risposta allo spostamento a Est delle frontiere Nato «non ha senso». Anche perché «siamo all'inizio di un lungo processo negoziale». Appunto: si negozierà sul come, insieme, salvare la faccia del Cremlino. Giuliette Chiesa Per Eltsin nuovo allarme: un'influenza che potrebbe nascondere complicazioni dopo l'intervento al cuore. Sotto il ministro della Difesa Rodionov ,
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