Svizzera, le banche tremano di Aldo Baquis

Si temono le sanzioni, Israele contro il Presidente elvetico Si temono le sanzioni, Israele contro il Presidente elvetico Svizzera, le banche tremano Titoli a picco per lo scandalo Olocausto TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Di fronte alla minaccia di un boicottaggio ebraico le banche svizzere hanno reagito ieri con notevole apprensione e hanno sollecitato il Congresso Ebraico Mondiale e l'Agenzia Ebraica a non prendere iniziative affrettate che potrebbero rivelarsi controproducenti. Ma in Israele brucia ancora l'affronto provocato dalle parole del presidente uscente della Confederazione elvetica Jean Pascal Delamuraz secondo cui la richiesta di costituire un fondo per l'indennizzo delle vittime dell'Olocausto rappresenta «un ricatto» per la Svizzera. Dichiarazioni «che rasentano l'antisemitismo» secondo il presidente dell'Agenzia Ebraica Avraham Burg. Ieri la questione è stata discussa per la prima volta anche alla Knesset di Gerusalemme, che finora aveva invece mantenuto un profilo bassissimo al pari delle autorità governative israeliane. Su iniziativa del deputato del Likud Avraham Hirshson, la Knesset ha adesso creato una commissione che «cercherà di mettere in luce il più grande furto che sia stato finora compiuto nella storia dell'umanità, che ci fa venire in mente il versetto biblico: "Hai ucciso e hai pure ereditato?"». All'origine della questione esplosa l'estate scorsa dopo mezzo secolo di relativo silenzio - vi è la ricerca dei conti bancari aperti in Svizzera dalle vittime dell'Olocausto. Le cifre sono finora tutte ipotetiche. Secondo Burg quello che conta non è l'ammontare complessivo, ma il principio: «Fosse anche un dollaro soltanto - ha detto - gli svizzeri debbono restituirlo ai legittimi proprietari, al popolo ebraico». Intanto la bufera investe già i mercati svizzeri dove ieri le azioni del Credito Svizzero sono calate bruscamente del due per cento, mentre quelle dell'Unione delle Banche Svizzere hanno perso l'I,8 per cento. In un'intervista alla radio George Krayer, presidente dell'Asso¬ ciazione dei banchieri svizzeri (Asb), ha detto che l'effetto di un boicottaggio ebraico sull'economia svizzera potrebbe essere «considerevole». Un portavoce dell'Asb ha auspicato che «le organizzazioni ebraiche mantengano un atteggiamento costruttivo per consentire di portare avanti assieme gli sforzi finalizzati a far luce sulla vicenda». Nella prima seduta alla Knesset della commissione parlamentare sui beni ebraici sono stati mostrati documenti che sembrano giustificare il sospetto che le date d'apertura dei depositi degli ebrei (morti poi nell'Olocausto) siano state alterate. La commissione si avvarrà della consulenza di storici per definire le linee di quella che il deputato Hirshson ha definito «una piovra» di interessi, impadronitasi dei beni delle vittime. Da parte sua Israel Singer, del Congresso Ebraico Mondiale, ha precisato che il boicottaggio non è stato ancora deciso. Aldo Baquis

Persone citate: Avraham Burg, Burg, George Krayer, Israel Singer, Jean Pascal

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Svizzera, Tel Aviv