Raffa, lacrime e ascolti

Ruffa, lacrime e ascoili Ruffa, lacrime e ascoili «Hofatto piangere, che male c 'è?» TRA APPLAUSI E POLEMICHE la vittoria della puntata d'esordio, «contro» MoldaviaItalia che andava in onda su Canale 5: 8 milioni e 999 mila telespettatori per «Carràmba» e 8 milioni e 365 mila per gli azzurri. Si tratta della prima sconfitta d'a¬ scolto della nostra Nazionale, un avvenimento che rimane però avvolto nel «giallo»: a Mediaset infatti sostengono che nei minuti di trasmissione in contemporanea andò meglio la partita. [cr. c.J AROMA SCOLTI a valanga e polemiche con i giornalisti: fino all'ultima puntata Raffaella Carrà ha fatto i conti con le due caratteristiche principali del suo programma, da una parte l'abbraccio oceanico con i fans, dall'altra le critiche e i malumori di chi ha visto nel fiume di lacrime di «Carràmba» un segno preoccupante di degrado culturale. Fino a pochi minuti prima della messa in onda del gran finale, la telediva ha dovuto spendersi in precisazioni e spiegazioni con i giornalisti e più di una volta, per trarla d'impaccio, sono intervenuti il direttore di Raiuno Giovanni Tantillo e il regista Sergio Japino. Ma la cosa che più ha fatto arrabbiare Raffa è stata la fuga di notizie, due giorni fa, sui nomi di alcuni degli ospiti (Katia Ricciarelli e Julio Iglesias): «Abbiamo dovuto assicurarci - dice Ralla rivolgendosi con piglio deciso al giornalista "colpevole" - che i protagonisti delle sorprese non leggessero i giornali, altrimenti era tutto rovinato». Ma le questioni da chiarire sono tante, anche se la Carrà non si smonta e, fino all'ultimo, con quan to fiato ha in gola, conti nua a difendere il miracolo «Carràmba»: lei ci crede e i dati confermano che non è, la sola. Di «Carràmba» si è detto, e non era un complimento, che è un programma da Sud America: lei che cosa ne pensa? «L'aria snobistica di questa critica non mi tange più di tanto. A "Carràmba" si parla di valori e di tradizioni, si raccontano storie vere senza mai calcare la mano, senza mai raccontare le cose tremende che io stessa ho letto su tante delle lettere ricevute. Io comunque non mi sento di stare qui a dare "messaggi", semplicemente cerco di realizzare le sorprese che la gente mi chiede di realizzare, il tutto nel massimo rispetto delle persone che si rivolgono alla trasmissione». Come risponde a chi l'accusa di premere troppo il tasto della commozione e delle lacrime? «Leggendo le lettere arrivate in redazione sono stata spesso sul punto di piangere e la stessa cosa ò successa ai miei collaboratori, ma non ci vedo niente di male. "Carràmba" è un programma fatto di verità, di cose reali, vissute dai nostri nonni. E poi che dire? Il consenso generale fa male, se ci sono voci critiche io me le becco, non c'è nessun proble- ma». Qual è stata la sorpresa che l'ha commossa di più? «Quella della ragazza peruviana che sposava un italiano: quando ho sentito il pudre che raccontava di aver accompagnato le altre due figlie all'altare nel suo Paese, ho sentito che la voce mi tremava davvero...». Una settimana fa è scoppiato il caso dei ballerini super sfruttati, può dire esattamente come la pensa in proposito? «Finora avevamo sempre avuto ballerini professionisti, ma per "Carràmba" il discorso è diverso: più che un varietà vero e proprio è un prò- j gramma d'intrattenimento, per questo a me e a Sergio è I venuto in mente, già dall'ai- j tra edizione del programma, i di prendere i ragazzi delle j scuole di ballo. Certo che que- : sto andava bene se eravamo i j soli a farlo, ma quando molti altri programmi scelgono di adottare la stessa linea, allora si crea un problema. Per quello che riguarda i contratti, però, non posso dire nulla, perché non sono io che mi occupo di queste cose». E il caso Telethon? Qualcuno ha avuto da ridire sul fatto che «Carràmba» abbia dato poco spazio all'iniziativa benefica: che cosa ne pensa? «Al Telethon contribuito con una raccolta di due miliardi e 800 mila lire: per il programma abbiamo fatto il massimo, tutto quello che potevamo e quella polemica non si è nemmeno accesa». Non ha mai temuto che le sorprese provocassero malori in diretta, soprattutto quando si è trattato di persone un po' avanti negli anni? «Abbiamo sempre un medico a disposizione dietro le quinte e ai partecipanti chiediamo ogni volta un certificato medico. E comunque esiste anche la paura di chi va a fare le sorprese, io cerco di adeguarmi alla persona che ho davanti, la guardo negli occhi e mi ripeto nella testa la sua storia». Che cosa farà da domani Raffaella Carrà? «Oggi mi riposo, domani incontro gli sceneggiatori della fiction di Raiuno "Mamma per caso" che inizierò a girare da marzo. Fino ad allora spero di poter stare un po' in vacanza, che per me significa soprattutto vivere senza orologio». E il ritorno di «Carràmba»? '(Quello è già previsto per il prossimo autunno, ma stavolta andremo in onda di giovedì, senza appuntamenti quotidiani e soprattutto liberi dall'impegno con la Lotteria». Fulvia Caprara «Le critiche degli snob non mi toccano assolutamente: mi fanno arrabbiare le fughe di notizie» on piglio deciso o, con quan gola, conti re il miràmba»: e i dati he non è, Cari è non plie è amSud lei ne tica ritica e più arràmba" alori e di raccontano senza mai ano, senza re le cose soli a farlo, una raccodi e 800programmil massiche potevlemica naccesa». Non che vocadiretquto av«Abb Foto grande centrale: Raffaella Carrà vera trionfatrice di «Carràmba». Sopra: Leo Gullotta che ha partecipato all'estrazione dei primi sei fortunati della Lotteria Italia. Qui a fianco Julio Iglesias, una delle sorprese della Carrà a una fan italiana del cantante «Ho sempre avuto un medico pronto a intervenire in caso di malori e cercato di capire chi avevo davanti»

Luoghi citati: Italia, Sud America