Sorprese, cori e batticuore

Sorprese, cori e batticuore Sorprese, cori e batticuore Tra gli ospiti Iglesias e la Ricciarelli ROMA. Abbracci e lacrime, ma stavolta non è per la gioia di rivedersi: con l'ultima puntata di «Carràmba che sorpresa» ieri sera sono arrivati i miliardi e chi ha in tasca uno dei biglietti vincenti magari starà pure piangendo, ma almeno in questo caso la Carrà non c'entra. Anche ieri, nel clima da gran finale, con l'attenzione del pubblico concentrata soprattutto sul momento dell'estrazione, l'alchimia del programma che ha incantato per quattordici sabati consecutivi una media di circa 10 milioni di telespettatori, ha funzionato: in apertura della serata Raffa, in gilet tempestato di paillettes, ha avvertito che il fulcro dello spettacolo erano i miliardi, poi via con il solito schema. L'unica cosa insolita e il riassunto delle precedenti sorprese, quelle che sono state abbinate ai biglietti vincenti e che Raffa ha rapidamente riepilogato all'inizio dello show. Nei primi minuti, dopo le varie presentazioni nei tg, le telecamere dello show inquadrano il «parterre» dell'Auditorium Rai, si vedono Giancarlo Magalli, Nino Frassica, Wendy Windham, Don Lurio, l'ex-direttore di Raiuno Carlo Fuscagni, poi tocca al primo collegamento affidato a un Leo Gullotta più scoppiettante che mai; ma nel vivo si entra poco dopo, quando la signora Paolina Cotignola, 61 anni, nata a Teggiano, in provincia di Salerno, incontra, dopo vent'anni che non lo vedeva, il fratello Vito residente a Mara- no «subire» l'emozione che la redazione del programma ha confezionato apposta per lei: è l'azzardo più grosso di «Carràmba», l'intrusione nella vita complicata di una signora che si chiama Liliana De Martis e che solo a otto anni ha scoperto di avere una madre. Fino ad allora pensava che a occuparsi di lei fosse una sorella maggiore, e quando.ha saputo come stavano le cose non deve averne ricavato una gran felicità se poi, per 33 anni, non ha voluto vedere la madre Berta. Sulla scena dell'abbraccio, al «kitsch» non c'è mai fine, scorrono le note di «Don't cry for me Argentina». Ma che dire? I numeri parlano chiaro: i picchi d'ascolto del programma hanno toccato spesso, nell'arco di quest'ultimo ciclo, quota 12 milioni, mentre la punta più alta in termini di share si è avuta nella quinta puntata, il 2 novembre, con il 64,06%. E non è tutto: la redazione di «Carràmba» è stata invasa dalle lettere, circa 60 mila, inviate alla redazione da persone desiderose di lasciare a bocca aperta parenti e amici. «Adesso - promette Raffa - le potremo leggere con calma, approfondendo meglio il loro significato». D'altra parte di materia prima ci sarà ancora bisogno: parola di Raffa che, mentre passa il testimone del sabato sera di Raiuno al gruppo dei «Cervelloni» e invia auguri ai protagonisti del prossimo Sanremo («Certo, la Marini accanto a Chiambretti mi sembra un po' alta») medita già, impavida, su «Carràmba» 3. [f. e]

Luoghi citati: Argentina, Iglesias, Roma, Salerno, Sanremo, Teggiano