Parolaio di Pierluigi Battista

Parolaio Parolaio Michele Serra PRENDI QUESTA MANO, ZINGARA. «Nella quiete elegante del ristorante italiano alla moda, il premio Nobel prende una mela golden dal cestino, un coltello da frutta e taglia. Zac, due mezze mele». Chiamato all'arduo compito di spiegare ai lettori di Repubblica quale sarà la posizione degli Stati Uniti nel Duemila, Vittorio Zucconi giustamente interpella, senza tuttavia rinunciare alla brillantezza della prosa e alla scoppiettante vena aneddotica, il «premio Nobel per l'economia professor Lester Thurow del Mit», lo stesso della scenetta della mela e dello zac più sopra riportata. «Non per caso», aggiunge Vittorio Zucconi, «Thurow è un premio Nobel e difficilmente fa brutta figura quando prevede il presente». Sempre più giusto. L'unico problema è che non risulta che il professor Thurow sia stato insignito in passato del prestigioso premio assegnato a Stoccolma. Per il futuro, dell'America e di Lesther Thurow, ci penserà certamente la Provvidenza. FRATELLI D'ITALIA. Sul Messaggero, Irene Pivetti si rivolge ai «fratelli miei belli» che poi sarebbero i fratelli massoni che vorrebbero conquistare, a suo parere, «il favore della Figlia del re, niente meno, la Chiesa di Dio». Ci sta la Pivetti alle profferte dei massoni? No, non ci sta: «Dall'inizio ci avete provato ad allungare le mani sopra la Sposa bianchissima, da sempre cercate di farla cadere nei vostri raggiri». No, decisamente non ci sta: «E sì che dovreste saperlo, che sia la calunnia o la sottile blandizie il veleno che usate, la Sposa rimane fedele, e regina». Con ammonimento finale: «Anche voi, fratelli impossibili, per quanto duro anche di voi si innamora la madre di tutti». Fratelli impossibili. Per quanto duro. Sposa bianchissima. FISICAMENTE. C'è un assillo, un tarlo, un turbamento che corrode la vita interiore di Michele Serra che ne parla sull'Unità: «Resto convinto che il vero problema di questo Paese sia la destra». Serra, uomo di sinistra, pensa ogni giorno alla destra, a come vorrebbe che fosse la destra, a cosa la sinistra si aspetta dal¬ Irene Pivetti glori vorr cosa la destra, «vero problema di questo Paese». Ma nella sua infinita generosità e altruismo, l'uomo di sinistra che intende spendere tutto se stesso nella nobile causa di avere una destra che più aggradi alla sinistra («così finisce cho, come uomo di sinistra, io penso più alla destra»), svela alla fine il suo cruccio e i suoi timori: «C'è paura fisica a far polemica con il Giornale». «Paura fisica», addirittura. Magari per Feltri che guida personalmente una squadracela di picchiatori. Addirittura. RELAZIONI PERICOLOSE. Di chi è la colpa se alcuni giovani assassini tirano i sassi dai cavalcavia dell'autostrada? Secondo Gianfranco Morra che ne scrive sul Tempo la colpa, manco a dirlo, è dei «comunisti» che «si sono adeguati e dopo il crollo del muro di Berlino sono divenuti "buonisti", che è la forma apparentemente filantropica del nichilismo». Solo apparentemente, beninteso. Altrimenti coi «comunisti» ai sassi sull'auto- me collegare lanciatori di strada? L'EX LAUREATO. Che cos'è Piero Chiambretti per Goffredo Fofi? «Un furbo di tre cotte figlio dei cinici Anni Ottanta», scrive Fofi sul Messaggero, un qualunquista «al livello più basso» e per di più «di sconsiderata amoralità», di «abominevole volgarità», uno che «si porta appresso le fantasticherie e i pregiudizi antisiciliani dei cavouriani del suo piccolo borgo-reame di montagna che ha fatto l'Italia». Goffredo Fofi non ama Piero Chiambretti. O no? SBIANCOFIORE. Alla vigilia del congresso del partito popolare, il segretario Gerardo Bianco affida a un'intervista rilasciata a Gian Antonio Stella del Corriere della Sera il messaggio di eterna amicizia, di indistrutti' bile ammira¬ zione e di gratitudine nei confronti di Ciriaco De Mita: «Mi ha chiamato per dirmi che non era vero che lui trovava "stucchevole" che qualcuno insistesse su di me: Gerardo, dice, mi han capito male. Grazie, gli ho detto. Ma possibile che ogni volta che parla lo capiscono male?». Possibile, possibile. Pierluigi Battista staj Michele Serra Irene Pivetti

Luoghi citati: America, Berlino, Italia, Stati Uniti, Stoccolma