Nella calza viaggi a Cuba, stangatine e tanti affari in Borsa di Valeria Sacchi

Nella calza viaggi a Cuba, stangatine e tanti affari in Borsa I NOMI E GLI AFFARI Nella calza viaggi a Cuba, stangatine e tanti affari in Borsa Papa Wojtyla e Fausto Bertinotti in salsa Fidel, con una spruzzatina di cardinal Ruini a mo' di angostura. Il ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick che sfila dal cappello il progetto per uscire da Tangentopoli e incontra il plauso del procuratore Francesco Saverio Borrelli. E dulcis in fundo la stangatola di primavera che dovrà far saltar fuori altri 1520.000 miliardi. Questo porta la Befana 1997. E bisogna dire che, nonostante quell'aria pacioccosa, il presidente del Consiglio Romano Prodi una sua strategia ce l'ha bene in testa e abilmente la usa. Cosa di meglio della soluzione Flick per distogliere plebaglia ed esperti dagli amari calcoli dell'ennesima manovra agli commissario giuntiva? Mario Monti Mentre sin- Domenico Cempella dacati, governo e Confindustria litigano su contratti, incentivi, tasse e praticamente l'intero scibile umano, c'è un punto che li mette d'accordo: l'Europa. «Maastricht o morte!» è il coro unanime. Il partito, trasversalissimo, tiene unite le più disparate membra sotto il cipiglio severo del ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi e l'ala protettrice del Commissario Cee Mario Monti. Sempre l'Europa che avanza spazzerà via entro l'anno i regimi di monopolio. Ad aprile gli spazi dei cieli torneranno liberi come all'origine del mondo (salvo i soliti trucchi sugli slot) e l'Alitalia perderà gli ultimi privilegi. Riuscirà nel frattempo Domenico Cempella ad ottenere da Karel Van Miert il via libera all'aumento di capitale della compagnia di bandiera? E se no, a quale santo sceglierà di votarsi? Lo stesso discorso vale per l'Enel presieduta da Chicco Testa. Sui cui destini stanno per pronunciarsi la Commissione parlamentare ad hoc ed il ministro dell'Industria, Pierluigi Bersani. Dato per scontato che il monopolista dell'energia qualche pezzo dovrà perderlo per via, il rebus, e relativa lotta sotterranea, è sulle percentuali di mercato da cedere. Ad aspettare i segnali ci sono privati impazienti e potenti, dalla Mediobanca interessata all'Edison, ad Alberto Falck interessato alla Sondel. Per prepararsi alla privatizzazione, l'amministratore delgato dell'Enel Franco Tato rafforza in- Karel tanto lo staff Van Miert Chicco Testa addetto ai rapporti con l'esterno. Dopo Marco Pogliani strappato alla Mondadori, arriva da Montedison Stefano Lucchini, per occuparsi dei rapporti con i futuri investitori stranieri. Infine le telecomunicazioni, altro settore che tra dodici mesi esatti affronterà il Triangolo delle Bermude della deregulation. Sul quale le mire sono tali e tante da creare un intreccio incomprensibile ai comuni mortali. E forse, assai oscuro anche per il ministero addetto, retto da Antonio Maccanico. Almeno stando alle più recenti vicende. Se non altro, con il passaggio del gruppo Stet dall'Iri al Tesoro, nelle tic si è fatto un passo avanti verso il privato. Proprio in queste settimane lo staff di via XX Settembre guidato da Mario Draghi sta cercando di sciogliere il dilemma: fondere la Telecom nella controllante Stet, o viceversa? Le scommesse danno al momento come vincente la fusione di Telecom in Stet. Anche perché la capogruppo guidata da Ernesto Pascale è quotata a Wall Street, e fare il contrario comporterebbe complicazioni inutili. Una soluzione che non farà piacere al presidente di Telecom, Francesco Chirichigno, che perderà in tal modo la poltrona. I pronostici annunciano una Borsa 1997 all'insegna del Toro. E in certo senso, alla luce delle pure e semplici sistemazioni di gruppo già in corso, il discorso appare plausibile. Carlo De Benedetti, vagheggiando un buen ritiro, Alberto si è messo Falck d'impegno a sistemare i suoi affari. E il listino, ben impressionato dalle cure di Roberto Colanimio in Olivetti, già scommette su una prossima cessione dei personal. Inoltre, sempre l'ingegnere di Ivrea ha alle costole un pensionato di lusso, Luigi Giribaldi, che si è messo in testa di non dargli tregua. E, come ben si sa, non c'è nulla come un raider per far girare i titoli a mille. Anche la Montedison guidata da Enrico Bondi, ora che ha portato a casa i mille miliardi della conversione dei warrant, non starà certo con le mani in mano. E altrettanto dicasi della capogruppo Compart che, tra le altre cose, dovrà ridise gnare il suo nocciolo duro, che il presidente Luigi Lucchini spera di presentare entro l'anno. Una mossa dovranno pure darsela le Fondazioni bancarie, dalla Cariplo di Sandro Molinari al San Paolo di Torino guidato da Gianni Zandano. Né vanno dimenticate la nuova Gemina e la sua hquidità Aggiungiamo le matricole di Borsa, la Stet che marcia verso il collocamento e il nuovo polo Ina-BnlBanconapoli, e avremo materia per far girare nei prossimi mesi il mercato. Senza contare che è ai nastri di partenza la Borsa privata. La quale, orfana del paracadute pubblico, dovrà darsi un gran daffare per ge stire al meglio se stessa e il proprio business. Ed è quello che promette il direttore generale di Piazza Affari, Benito Boschetto. Valeria Sacchi Carlo De Benedetti E li commissario Mario Monti Domenico Cempella Karel Van Miert Alberto Falck Ernesto Pascale Enrico Bondi Chicco Testa Carlo De Benedetti

Luoghi citati: Cuba, Europa, Ivrea, San Paolo, Torino