Dall'Europa al Pacifico con l'aiuto del gestore

Dall'Europa al Pacifico con l'aiuto del gestore Dall'Europa al Pacifico con l'aiuto del gestore E ■ l'alternativa più «comoda» a disposizione di chi vuole investire parte del proprio capitale sui mercati azionari esteri. FONDI COMUNI DI DIRITTO ITALIANO Gli investitori che non intendono puntare su un particolare mercato o area geografica, ma preferiscono demandare la scelta ai gestori, hanno a disposizione una cinquantina di fondi azionari intemazionali, di tipo generico. Chi preferisce puntare sull'Europa oppure sull'America piuttosto che sui Paesi del bacino del Pacifico può scegliere fra più di 80 fondi specializzati. Per chi volesse qualcosa di più tranquillo, esistono 18 fondi bilanciati internazionali, che investono in ottica globale sui mercati azionari ed obbligazionari. FONDI E SICAV DI DIRITTO ESTERO L'entrata in Italia degli intermediari esteri ha allargato le opportunità. Il risparmiatore italiano ha ora a disposizione una vasta gamma di fondi azionari e Sicav ila principale differenza è che chi investe in una Sicav ne diviene azionista con diritto di voto in assemblea) di diritto estero, ma autorizzate a promuovere i propri prodotti in Italia. Oltre a una cinquantina di fondi di diritto lussemburghese, sul mercato sono disponibili più di 300 fondi esteri autorizzati Cee. All'interno si allargano ancora le opportunità: si può puntare sulle «tigri asiatiche» piuttosto che sui Paesi dell'Est Europa, o puntare sulle «small cap» (le società a minore capitalizzazione, più aggressive e rischiose) statunitensi o giapponesi. PREGI E DIFETTI Acquistare un fondo comune azionario estero significa godere di una gestione professionale in mercati complessi, con esenzione fiscale (i proventi dei fondi di diritto italiano). I proventi dei fondi di diritto estero autorizzati sono soggetti a una ritenuta d'imposta del 12,5%. Esiste poi il problema di valutare le capacità del gestore. Non si deve cadere nell'errore di giudicare i risultati del fondo negli ultimi giorni o mesi, piuttosto si devono confrontare le performances di fondi simili (da 2 anni in su se i dati sono disponibili). E tener conto anche del rischio assunto dal gestore per ottenere un determinato rendimento (i principali quotidiani economici pubblicano periodicamente il cosiddetto Indice di Sharpe, che sintetizza queste due misure di performance). LE GESTIONI PATRIMONIALI Gli investitori interessati a un coinvolgimento più diretto nelle decisioni possono puntare sulle gestioni personalizzate, offerte da istituti di credito e sim. In tal caso il cliente ha la possibilità di intervenire e confrontarsi direttamente coi gestori. Però i tagli minimi d'investimento sono elevati (almeno 50 milioni) e i costi superiori. Inoltre, dal punto di vista fiscale, non esiste differenza con l'investimento diretto: al contrario dei fondi comuni, si ripropongono i problemi sulla gestione fiscale della somma investita. Diversi intermediari offrono gestioni patrimoniali di tipo index-linked, che ripropongono la stessa formula di obbligazioni e certificati di deposito strutturati, ma per tagli più elevati.

Persone citate: Sharpe

Luoghi citati: America, Europa, Italia