I prigionieri della montagna

A Piamprato, in Canavese, 43 persone sono isolate dalla notte di Capodanno A Piamprato, in Canavese, 43 persone sono isolate dalla notte di Capodanno I prigionieri della montagna Solo sei i residenti nella frazione, gli altri sono turisti Due bimbi malati, soccorsi rallentati da dieci slavine Un paese intero con un incubo: la neve. Questa è la storia degli «isolati» di Piamprato, 43 persone tra adulti e bambini, bloccate da tre giorni a 1560 metri di quota, nell'ultima frazione abitata della valle Soana, in alto Canavese. Da Capodanno sono costretti a vivere lassù, con cibo sufficiente ancora per pochi giorni e la corrente elettrica che va e viene. Dal resto del mondo li separano soltanto tre chilometri di strada. Tre chilometri sui quali si sono riversate dieci slavine, migliaia di metri cubi di ghiaccio e detriti. Superarle a piedi è impossibile. Tentare di tagliarle, aprendo un varco con frese e spalaneve, è un lavoro lento e rischioso. Il materiale che si è staccato dalle montagne che sovrastano la provinciale verso Valprato e il fondovalle ha formato colline che superano i dieci metri d'altezza. Anche alla fresa spartineve, che da giorni lima pezzo per pezzo le slavine, basterebbe un nulla per rimanere sepolta. Così se c'è maltempo, o se fa troppo caldo, non si muove, il rischio sarebbe troppo alto. A Piamprato, invece, il paesaggio è incantato. Potrebbe essere un paese delle fiabe, di bambagia e zucchero filato, se non fosse per l'incubo che vivono i sei residenti e i turisti. Per tutti il solo collegamento con il resto del mondo è l'apparecchio telefonico dell'unico bar della frazione. La proprietaria, Elda Rigaldo, d'estate deve affannarsi per servire bibite ai turisti di passaggio. Adesso ha trasformato il suo locale nella base logistica degli ostaggi della neve. Venerdì notte, fin dopo le 3, la gente è stata lì a discutere su cosa fare. Fuori nevicava e fischiava il vento. Per più di tre ore è ancora saltata la corrente elettrica e si sono bloccati gli impianti di riscaldamento. Al telefono Elda Rigaldo è preoccupata: «Noi siamo abituati a restare isolati ma qui ci sono i villeggianti. Se continua a nevicare non potranno scendere. Solo l'altra notte sono caduti settenta centimetri di neve. E'cresciuto il rischio slavine». Come se non bastasse c'è già chi parla di emergenza. Cibo, per ora, ce n'è ancora. Ma è difficile prevedere fino a quando basterà: i villeggianti che avevano deciso di aspettare il '97 a Piamprato hanno scorte appena sufficienti per i giorni di vacanza. «Non siamo alla fame, ma non c'è più pane» spiega preoccupata Anna Enragher, turista arrivata da Cirio. Aggiunge: «E' spaventoso pensare di dover rimanere qui ancora per qualche giorno. Se qualcuno sta male, magari di notte, chi riuscirà a portare i soccorsi?». Ma, almeno per ora, non è il caso di preoccuparsi. Gli unici amma¬ lati sono due bambini, a letto con la febbere alta per l'influenza. All'orizzonte, invece, c'è qualche preoccupazione in più: ^Quassù c'è anche gente che ha già avuto problemi di cuore». Ieri mattina, mentre a Piamprato i più ardimentosi facevano il giro delle case a rincuorare anziani e bambini, a Valprato la fresa della Provincia ha tentato di aprire un altro varco. E' stata costretta a bloccarsi nel pomeriggio. Tornerà al lavoro oggi, se la temperatura scende un po'. Ieri è salito in valle Soana anche il generale Franco Romano, comandante regionale dei carabinieri. Si è informato dei soc¬ corsi e ha chiesto di essere tenuto al corrente degli sviluppi. Il caso dei 43 isolati ha riproposto la necessità di ripristinare il vecchio tracciato della provinciale, distrutto dall'alluvione di tre anni fa. «Lo faremo» ha promesso la Provincia. Ma il sindaco di Valprato, Danilo Crosasso, aspetta a cantare vittoria. «Pochi giorni fa - racconta - mi hanno detto che il progetto era pronto e i lavori stanno per essere appaltati. Speriamo in bene. La vecchia provinciale non è stata mai bloccata dalle slavine. Questa, d'inverno è spesso inagibile». Lodovico Poletto L'ultimo tratto di strada percorribile a Piamprato, tra montagne di neve

Persone citate: Anna Enragher, Danilo Crosasso, Elda Rigaldo, Franco Romano, Lodovico Poletto

Luoghi citati: Cirio, Piamprato