Anche per Lara arriva il primo podio
29 Magoni terza nello speciale di Maribor vinto dalla Wiberg, Compagnoni in difficoltà Anche per Lara arriva il primo podio Dopo 11 anni e sei operazioni MARIBOR. Nella vita c'è un podio per tutti. Ieri a Maribor, dopo 11 anni di attesa e sei interventi chirurgici, tre al tendine d'Achille e tre al ginocchio, è finalmente arrivato quello di Lara Magoni, bergamasca di Seivino che il 29 gennaio compirà 28 anni a che prima d'ora, in Coppa, aveva ottenuto come miglior risultato un quarto posto in gigante (nel '93 a Klovjo) e un settimo in slalom (nel '94 ad Altenmarkt). A premiarla con un mazzo di fiori, mentre lei rideva e piangeva, c'erano addirittura due presidenti, quello della Slovenia, Milan Kukan, e quello del Ciò, Juan Antonio Samaranch. Glielo aveva detto, papà Marcello a Lara, oggi sarà la tua giornata. E così è stato, terzo posto dietro alla svedese Wiberg, che ha aumentato il suo vantaggio in testa alla classifica di Coppa, e alla slovena I-Irovat, eroina di casa: dimenticati di colpo i lunghi anni di attesa, i guai fisici, le incertezze e paure. Una giornata che Lara non dimenticherà mai. Deve invece dimenticare, e in fretta, Deborah Compagnoni che ha sofferto la pista infame, la nebbia, la neve e la pioggia piazzandosi solo sedicesima (quattordicesima nella prima manche) al termine di due discese tormentate dal maltempo. «La pista era un disastro: tiravo troppo dritto sui pali dove s'erano formate delle vasche che mi buttavano fuori facendomi perdere la linea» ha detto Deborah dopo i complimenti a Lara, un po' delusa dalla sua modesta prova dopo una serie di tre podi consecutivi. Lara invece era il ritratto della felicità: «Solo adesso mi rendo conto della gioia che si prova a salire sul podio. Ho cercato questo risultato per più di dieci anni, alla partenza non avrei mai creduto che sarebbe finita così. Dedico questo successa,a me stessa e ai miei genitori Marcello e Antonia». Lara Magoni, che non è neppure parente di Paoletta, anche lei di Servino, però, vincitrice dell'oro olimpico di slalom a Sarajevo, dopo la prima manche era settima, con Deborah quattordicesima e Biavaschi e Serra rispettivamente al 28° e 29° posto. Sembrava una giornata un po' grigia, come il tempo, dopo la stupenda accoppiata di venerdì in gigante, prima Sabina Panzanini davanti a Deborah Compagnoni. Nella seconda manche usciva la Serra, mentre stava ottenendo un ottimo tempo, si batteva bene la Biavaichi, 14a alla fine, sbagliava ancora la Compagnoni, in difficoltà fra le buche, e restava solo lei, Lara, la donna del destino. E infatti la berga- masca si buttava come una furia fra i pali e passava al comando quando dovevano scendere ancora sei rivali, e che rivali. Ma la Riegler e la Wachter sono filate fuori, tradite dalla pista rovinata, la Eder e la Oester sono rimaste indietro regalando a Lara la certezza del podio. Poco conta, a questo punto, che Wiberg e Hrovat non abbiano sbagliato. Al traguardo l'azzurra aveva già il volto rigato di lacrime. [r. se] Slalom: 1. Wiberg (Sve) l'44"55; 2. Hrovat (Slo) a 77 centesimi; 3. Magoni (Ita) a 1"82; 4. Eder (Aut) a 1"99; 5. Oester (Svi) a 2"37; 6. Nef (Svi) a 2"71; 7. Egger (Aut) 2"72; 8. Salvenmoser (Aut) a 2"77; 9. Seizinger (Ger) a 2"90; 14. Biavaschi a 3"34; 16. Compagnoni a 3"54. Coppa del Mondo: 1. Wiberg punti 718; 2. Seizinger 563; 3. Gerg 453; 4. Compagnoni 395. Coppa di slalom: 1. Wiberg punti 410; 2. Riegler 289; 3. Hrovat 237; 4. Compagnoni 235. Lara Magoni è nata a Selvino (Bergamo) e compirà 28 anni il 29 gennaio: l'azzurra era T al termine della prima manche ed è riuscita a salire sul podio mentre la Compagnoni è stata tradita dalle condizioni della pista arrivando I6a Fulvio Valbusa (a sinistra) e Vittorio Pozzi (a destra) festeggiano col finlandese Mika Myllylae vincitore della 30 km Un'impresa storica: nessun italiano prima d'ora era salito sul podio a Kavgolovo
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