E il ct si scoprì più vecchio

E il et si scoprì più vecchio Pallavolo: azzurre battute sotto gli occhi del nuovo tecnico E il et si scoprì più vecchio Velasco: queste ragazze mi danno del lei BREMA DAL NOSTRO INVIATO Un giorno, aveva appena vinto il titolo mondiale, Julio Velasco coniò un concetto che avrebbe accompagnato la sua storia con la Nazionale di pallavolo: «Mi basta vedere gli occhi dei ragazzi per capire. Se hanno quelli di mucca la partita finisce male, se hanno gli occhi di tigre si vince». Al primo impatto con le azzurre, Julio Magno ha capito quanto sarà difficile rendere tigri le ragazze del volley italiano che si sono sciolte davanti alla Germania nella terza giornata del torneo di Brema. Velasco è arrivato dall'Argentina mentre si era sulT 1 -0 per le tedesche, si è seduto su una seggiola a fondo campo, in disparte. Ha visto le azzurre pareggiare il conto dei set, poi andare 8-0 nel terzo e ancora 14-7 prima di perdere 16-17 e dissolversi nella quarta frazione finita 2 a 15. Con occhi di cerbiatte spaurite. ((Anche alla squadra maschile è successo di andare in tilt, non è questione di fragilità femminile ha commentato il et -. Certo, ci sarà moltissimo da lavorare». Già, moltissimo. Ma Julio Magno non è spaventato. «Ho un entusiasmo pazzesco - ammette -. La scelta è stata mia e risale a molto tempo fa, prima delle Olimpiadi. A tavola parlavo con mia moglie e mia figlia più piccola di cosa erano stati questi anni e di cosa avrei potuto fare dopo: restare con la maschile, allenare un'altra nazionale, uscire dallo sport... Fu mia moglie a dirmi che dovevo scegliere la femminile perché quando ne parlavo mi si illuminavano gli occhi». E allora perché ha impiegato quattro mesi per decidere? «La prima ragione è che dopo Atlanta ho pensato di provare un'altra Olimpiade con gli uomini e volevo riflettere con i miei collaboratori e i miei amici; la seconda è che aspettavo un progetto politico della Federazione per il settore femminile. Se volevano rilanciare il settore dovevano farlo con Velasco o senza: quando mi hanno dimostrato che comunque lo volevano fare allora ho potuto accettare. Sarebbe stato ingiusto e sbagliato che le mosse politiche toccassero a me, io sono soltanto il et». E il problema dei soldi? «Non c'è mai stato. Mi dissero subito che avrei guadagnato la stessa cifra, che scegliessi la maschile o la femminile». Lei dice di aver pensato anche a uscire dallo sport. Perché? «Per ammazzare il mio personaggio. Io potrei fare benissimo la politica o diventare un protagonista da talk-show e da salotti come Sgarbi. Ma non mi va e se capirò che Velasco diventa troppo più importante della squadra che allena farò in modo di cambiare, sebbene la mia popolarità adesso aiuti la crescita del volley femminile». C'era altro sulla sua strada, ad esempio il calcio? «Le proposte che ho avuto le conosce chi me le ha fatte. E basta. Mi sento carico, come molti anni fa: la mia è una sfida tecnica e soprat- tutto umana. Avrei provato lo stesso entusiasmo soltanto se fossi andato in un Paese molto diverso, magari in Oriente: ma non me la sono sentita, perché non avrei potuto battermi così presto contro l'Italia». Lei ha vinto moltissimo e quasi tutto. Come passerà i prossimi anni in cui vincerà poco? «Non sarà un problema. Non mi dispiacerà vedere come ci si comporterà nei miei confronti quando perderò parecchio». L'impatto con il mondo femminile la preoccupa? «Una cosa è sicura: non accetterò i discorsi sulla psicologia femminile e i suoi condizionamenti, anche perché dall'altra parte della rete ci saranno pure delle donne e allora perché noi dovremmo essere più condizionabili di loro? Una giocatrice ha detto che darò una mentalità vincente. Balle, io cercherò di insegnare loro a giocare meglio, se posso, perché c'è un solo modo per acquisire la mentalità vincente: vincere». E il rapporto con le giocatoci? «So che sarà un po' diverso, meno paritario che con i maschi. Queste ragazze ad esempio sono imbarazzate nel vedermi qui e per la prima volta alleno gente che mi si rivolge con il lei. Ecco, mi disturba un po', mi fa sentire più vecchio». Marco Ansaldo «Avrei potuto darmi alla carriera politica o ai talk-show, ma ho scelto di lavorare sodo con le donne: ho una carica pazzesca» La 21 enne Barbara De Luca, ottima schiacciatrice, in una spettacolare difesa a terra publio1. fc9 C © rv l/ol e\ me o «ta e* Lenc4r* <* €.370.000. A New York e Ncrct America, Ct*r.«m b ì, Si*<k A*W€Ticc%, Àfrico*, A Sica edt E$"fcrerv^c OrientTe co rvieno cf>e rv*cvi. I )a quando ci sono in giro le tariffe Volamondo di British Airways, in giro non c'è più nessuno. D'altra parte, potendo volare a Londra con 370.000 lire' e a New York, San Francisco. Los Angele Miami, Rio de Janeiro, Buenos Aires. Bombay, Città del Capo e in tante altre città del mondo spendendo molto ma molto poco, perchè la gente dovrebbe rimanere a casa? 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