D'Antoni: «Contratto o scontro»

D'Antoni; «Contratto o scontro» METALMECCANICI Pesante ultimatum del leader Cisl a Confìndustria e Federmeccanica D'Antoni; «Contratto o scontro» Incentivi per l'auto: «Un 'aspirina non basta» ROMA. Sergio D'Antoni, leader della Cisl, manda un ultimatum al «fronte padronale»: se Confìndustria e Federmeccanica non accetteranno la trattativa sul contratto dei metalmeccanici il sindacato è pronto a rispondere con tutta la sua forza. E precisa: «Gli industriali sono a un bivio, o cambiano posizione, accettando di fare il contratto sulla base della proposta governativa, o provocheranno uno scontro sociale fortissimo». In particolare D'Antoni, che ieri ha presentato i dati sul tesseramento della sua confederazione (3 milioni 836 mila iscritti alla fine del '96, con un aumento dell'I,68%), ha sottolineato che le 200 mila lire di aumento proposte dal governo non hanno effetti inflattivi, perché in questo caso il sindacato sarebbe il primo a rimetterci: «La Confìndustria attacca la proposta senza avere argomenti. Se persiste questo atteggiamento, significa che gli industriali stanno cercando di cambiare le re- gole: in questo caso, dal sindacato arriverà una risposta forte e adeguata». Pace fatta invece con il governo, almeno su questo fronte: «Ha ribadito con la sua proposta - spiega la validità dell'accordo di luglio. Quindi, per quanto ci riguarda, il contenzioso con l'esecutivo è risolto». E a Bertinotti, che nei giorni scorsi ha affermato che il governo oltre a fare la proposta deve anche prepararsi a difenderla, D'Antoni ricorda che «rilanciare sempre più alto, come fa il segretario di Rifondazione, non porta mai a conclu¬ sioni: al massimo garantisce un consenso demagogico. Noi, invece, vogliamo fare il contratto». E gli incentivi per l'auto? D'Antoni è meno tenero con il governo. «Utili», dice, ma non più di quanto lo sia un'aspirina per un malato grave. «Senza dubbio si tratta di misure utili - insiste - ma sono ancora semplici aspirine per un sistema che avrebbe invece bisogno di cure serie. Inoltre, il governo non è stato coraggioso fino in fondo: gli incentivi auto per soli 9 mesi non hanno molto senso, bisognava prevedere un tempo maggiore che potesse assorbire gli alti e bassi del mercato. E l'Iva sull'edilizia poteva essere ribassata al 4%, invece che solo al 10%». «Insomma - conclude - sono provvedimenti assolutamente insufficienti rispetto alla complessità della situazione, che va affrontata con terapie d'urto e non con aspirine. Soprattutto se si vogliono ottenere risultati sul piano dell'occupazione». Ifr. bu.] II segretario generale della Cisl Sergio D'Antoni

Persone citate: Bertinotti, D'antoni, Sergio D'antoni

Luoghi citati: Confìndustria, Roma