La crisi «gela» le feste i consumi calano del 10 di Agnese Vigna

I/estero ignora l'Italia La crisi «gela» le feste i consumi calano del 10% AUSTERITÀ' SOTTO L'ALBERO AROMA Natale compro solo giocattoli, telefonini, computer, stereo, walkman, telecamere, cineprese. Gli italiani, stretti tra la manovra finanziaria e il decretone di fine anno, non hanno saputo dire di no ai bambini ed all'elettronica di consumo (cioè agli affetti da un lato e ai prezzi contenuti dall'altro) ma, per il resto, si sono tenuti bene alla larga da negozi e botteghe. E' questo il quadro che emerge da un minisondaggio della Confesercenti, una delle associazioni di categoria del commercio e del turismo, in alcune grandi città tra i propri associati. E da questo primo consuntivo dei consumi durante le feste arriva una sostanziale conferma delle «cattive» intenzioni manifestate dai consumatori nel periodo prenatalizio, che prevedevano, appunto, un calo dei consumi del 10 per cento. Sotto l'albero quest'anno, dunque, soprattutto giochi per i più piccini e strumenti elettronici, gli unici settori che hanno messo a segno un incremento delle vendite del 10 per cento. Pochissime novità, invece, nel guardaroba. Sono stati rimandati ai saldi, che scatteranno il 7 gennaio, gli acquisti di vestiti, cappotti ed altri capi di abbigliamento. Questo settore ha registrato un calo diffuso che passa dall'8 per cento di Firenze fino al 30 per cento di Roma. L'unico ad aver brillato, comunque, è stato il velluto, tessuto principe del '96 per giacche, pantaloni e gilet. Ha registrato un incremento di vendite addirittura del 100 per cento rispetto al 1995. Calma piatta, invece, per gli elettrodomestici, un settore, questo, abbandonato dalla fortuna di due-tre anni fa. Boccata di ossigeno per gli alimentari: al gran rito del mangiare, che sia l'anno nuovo o la «notte santa», non ha rinunciato nessuno. E dopo la psicosi da mucca pazza, sulle tavole ha trionfato il tacchino, ma anche il pollo e il pesce. Quanto alle bevande alcoliche, il vero fenomeno è stato il limoncello: secondo la Nielsen nel '96 ha registrato incrementi di vendite del 30-35 per cento. Alterne fortune, invece, per i ristoranti, forse anche perché le strade innevate hanno favorito la tradizione del pasto natalizio in casa. I più gettonati sono stati comunque i ristoranti dei centri storici, soprattutto di Torino, Firenze e Cagliari (più 10 per cento), mentre hanno registrato un calo di presenze quelli di Milano, Bologna e Bari. Dalla mappa dei consumi natalizi della Confesercenti emerge infine una estrema attenzione al prezzo. Gli italiani sono stati attenti a come spendere, scegliendo prodotti utili, badando sempre al rapporto qualitàprezzo. Il regalo solo «di lusso» ha ceduto il passo a quello capace di unire classe e funzionalità. Tutto questo a favore di iper e supermercati, che praticano vendite sottocosto su diversi prodotti di richiamo, e a discapito delle piccole e medie imprese commerciali. Le vendite di questo periodo, comunque sia, rappresentano un buon termometro dello stato di salute dell'economia. Tanto che si dice che Ronald Reagan telefonasse personalmente ai general manager delle grandi catene distributive per sapere come andavano gli affari. E se per molti settori gli acquisti natalizi rappresentano un evento di eccezionale importanza, per altri rappresentano addirittura il 50 per cento del venduto dell'intero anno. Ma i consumi delle feste sono anche, più in generale, l'indice del «mood» del Paese. E non a caso, in Italia, i veri best seller di questo Natale pieno di incertezze sono stati gli angeli custodi: «Sono andati a ruba - confermano a La Rinascente - soprattutto quelli stampati su tovaglie, tende, accessori per la casa». Agnese Vigna Gli italiani hanno detto sì solo ai bambini e all'elettronica E l'angelo custode è il best seller di un Natale pieno di incertezze

Persone citate: Ronald Reagan

Luoghi citati: Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Italia, Milano, Roma, Torino