I naufraghi delle strade «Abbandonati nel gelo»

I naufraghi delle strade «Abbandonati nel gelo» I naufraghi delle strade «Abbandonati nel gelo» LA FRANGIA OSTAGGIO DEL FREDDO Nelle cartine, le zone dei grandi ingorghi tra le autostrade che portano da Parigi al Sud della Francia A destra, una colonna di veicoli bloccata sull'autostrada APARIGI LLA deriva sulle strade, colti dalla neve e dal ghiaccio come i marinai travolti dai marosi, senza più punti di riferimento, con i viveri che scarseggiano e il gelo che non dà tregua. E' l'odissea dei «naufraghi della strada», gli automobilisti che sono rimasti intrappolati per notti e giorni sulle strade della Francia, schiacciati dentro ingorghi mostruosi provocati soprattutto da chi non ce la faceva più e ha abbandonato l'auto in piena autostrada, andandosene a piedi a cercare rifugio. Tra venerdì e sabato il peggio è avvenuto nel Sud-Est del Paese, la zona a Sud di Lione, attorno a Montelimar. Il prefetto di quel dipartimento, la Drorne, è stato costretto a dichiarare l'emergenza, facendo scattare il piano «Orsec», con il dispiegamento di uomini e mezzi dell'esercito. Sabato, il ghiaccio e la neve si sono spostati a Sud-Ovest, nella regione di Bordeaux. La capitale girondina è assediata, chi è dentro è dentro, chi è fuori e fuori. Radio e televisione invitano a non prendere né automobili né treno prima di lunedi. Ma qualcuno già racconta la sua terribile esperienza. Marie-José De Almeida, una giovane mamma portoghese, guidava con i suoi due bambini di 3 e 5 anni, il marito e gli anziani genitori. Erano arrivati dal Portogallo e si sono trovati davanti il blocco della AIO, l'autostrada che collega Bordeaux a Farigi. In mezzo a un'altra quarantina di veicoli, molti camion, hanno aspettato tutta la notte in una stazione di servizio senza avere nessuna informazione su ciò che li aspettava. «I gendarmi continuavano a dirci di attendere - racconta la signora - io cercavo di telefonare al Centro di informazioni stradali, ma il numero era sempre occupato. Alla stazione di servizio non sapevano niente, il personale dell'autostrada che bloccava la carreggiata ancora meno. Ci sono persone che hanno aspettato una notte e un giorno interi, senza che nessuno si occupasse di loro». Un'altra madre di famiglia, bloccata tutta la notte con 4 bambini nel centro di Montelimar, accusa: «E' stato drammatico e terribile. Nessuno si è fatto vivo, ci hanno lasciato li da soli Eravamo nel centro della città e non oso immaginare che cosa possano aver vissuto quelli che erano in aperta campagna». Rincara la dose un camionista che ha trascorso 24 ore nella valle del Rodano1 «Eravamo come cani, abbandonati a noi stessi, perduti. La gente bloccata con i bambini in macchina gridava, correva, non sapeva più che fare. Era il caos totale, l'organizzazione è stata completamente assente». In alcuni casi questo attese si sono trasformate in tragedia. E' successo a due turisti tedeschi, uno morto per attacco cardiaco, l'altro per il freddo. Era anziano, non ce la faceva più e si è accostato a destra, sull'autostrada. L'hanno trovato morto ore dopo, solo, nell'abitacolo congelato. Ma con il termometro che non è mai salito sopra i - 10, si può «naufragare» anche in treno. I Tgv, i gioielli dell'alta velocità francesi, si sono bloccati. Qualche volta in stazione, o nei pressi, altre volte in piena campagna, e i viaggiatori sono rimasti nei vagoni tutta la notte, anche loro senza nessuna informazione, come ha ammesso nel suo «mea culpa» il presidente delle Ferrovie, Louis Gallois, pur cercando attenuanti nell'eccezionalità delle condizioni atmosferiche. Sono stati quasi 30 mila i viaggiatori delle Sncf, le Ferrovie francesi, bloccati nei Tgv nella regione della Drome. Alcuni hanno ricevuto i pasti caldi della Croce Rossa, ma molti altri hanno continuato ad aspettare, o nei vagoni o persi nei locali delle stazioni, cercando anche lì riparo dal freddo. «Dopo le 22 - racconta una donna alla stazione di Valence non abbiamo più visto passare nemmeno un impiegato delle Ferrovie nei corridoi della stazione. Per fortuna, c'erano dei volontari della Croce Rossa che ci davano bevande calde». Tremila tra automobilisti e passeggeri dei treni sono stati ospitati in improvvisati centri di raccolta, nelle palestre e nelle scuole. La notte scorsa, molti hanno trovato ospitalità presso privati. Un incubo bianco, anche quello di chi ha trascorso le vacanze in montagna. Dalle stazioni sciistiche dei Pirenei, un lento corteo di migliaia di automobili ha potuto lasciare soltanto ieri le stazioni sciistiche isolate, dopo due giorni di attesa. Davanti al serpente di automobili che, lentamente, si snodava dalla montagna imbiancata, gli spalaneve aprivano la strada. «Ci abbiamo messo due ore - racconta uno dei Unisti evacuati - a passo d'uomo tra due muri di neve». Tullio Giannotti I PUNTI PIÙ1 CRITICI PARIGI DIGI0NE I naufraghi delle strade Abbdti l l

Persone citate: Louis Gallois, Tullio Giannotti I

Luoghi citati: Bordeaux, Farigi, Francia, Parigi, Portogallo