«Guardi mia moglie, paga» Ricatto all'amore platonico
«Guardi mia moglie, paga» Ricatto all'amore platonico Verona: coppia tenta estorsione, in manette «Guardi mia moglie, paga» Ricatto all'amore platonico VERONA. Tre mesi di amore platonico valevano un milione e mezzo per il risarcimento dei danni. Morali, ma anche materiali. A pretendere la somma dall'ex «amico» di lei sono stati due coniugi veronesi, arrestati dai poliziotti della squadra mobile mentre incassavano il denaro dall'innamorato beffato. Un operaio di 44 anni, C.R., e la moglie A.C., cameriera di 38, sono finiti dietro le sbarre del carcere veronese di Montorio con l'accusa di estorsione. Al giudice dovranno spiegare com'è nata l'idea di abbindolare il magazziniere trentacinquenne conosciuto dalla donna un anno e mezzo fa. Dovranno dire se si è trattato davvero di un ricatto per una cifra tutto sommato ridicola di questi tempi, oppure se volevano soltanto divertirsi un po' alle spalle dell'aspirante amante. Sì, perché marito e moglie hanno chiarito che la relazione era stata solamente platonica ed era durata tre mesi. Quando la storia mai consumata fino in fondo si era conclusa, secondo la ricostruzione della polizia erano cominciate le richieste di denaro, motivate come forma di risarcimento. Morale, perché il quasi-findanzamento aveva provocato l'inevitabile crisi della coppia, e materiale perché la signora nel periodo della «affettuosa amicizia» aveva fatto salire le bollette del telefono cellulare. Quando le richieste hanno assunto toni troppo perentori il magazziniere, amante mancato ma non sprovveduto, ha telefonato alla polizia raccontando tutto. Ed è scattata la trappola che ha portato in carcere la coppia veronese. [m. g. r.]
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