Un piano contro i sassi-killer

Le misure decise dal capo della polizia. Si mobilitano anche i camionisti, nuove denunce in Veneto e Liguria Le misure decise dal capo della polizia. Si mobilitano anche i camionisti, nuove denunce in Veneto e Liguria Un piano contro i sassi-killer Strade controllate con elicotteri e aerei ROMA DALLA REDAZIONE L'allarme per i sassi lanciati dai cavalcavia delle autostrade è arrivato ai piani alti del Viminale. Ieri il capo della polizia, prefetto Fernando Masone, ha riunito i questori e i dirigenti dei compartimenti della polizia stradale per dare impulso alle indagini e ai controlli. La polizia annuncia un piano straordinario di sorveglianza in vista del gran traffico di rientro dalle vacanza di Natale. Intanto ci sono altri episodi al vaglio degli investigatori. Il segretario provinciale della Lega Nord-Liga Veneta, Alberto Mazzonetto, ha denunciato con il suo cellulare di essere stato raggiunto da un sasso sulla autostrada A27, sotto un cavalcavia all'altezza del Comune di Vittorio Veneto. La polizia stradale è piombata sul posto, ma non ha trovato né il denunciante (che nel frattempo era andato via con la sua macchina), né alcuna pietra. La polstrada pensa piuttosto al lancio involontario di pietrisco da parte di qualche altra macchina, tanto più che lungo quella autostrada nei giorni scorsi erano stati cosparsi sale e ghiaia. Il secondo caso sulla Genova-Savona, tra i caselli di Celle e Varazze. Bersaglio: una famiglia romana che stava rientrando dalla «settimana bianca» nel Cuneese. Marito e moglie, le figlie di 3 e 5 anni. Fabio Barberini, ingegnere di 39 anni: «Dopo un cavalcavia ho sentito una forte botta nel parabrezza. Ho visto il parabrezza venato nella parte bassa e centrale. Poi ho trovato il bullone, incastrato nelle prese d'aria tra cofano e vetro». Si tratta di uno di quei grossi bulloni usati per fissare i guard-rail delle carreggiate e dei cavalcavia. Ma forse l'allarme agli agenti della polstrada non basterà. Ieri è toccato a un treno alla periferia di Ferrara. Ferito un passeggero. Sguinzagliata la Polfer. La moda assassina si va estendendo. E si cerca di correre ai ripari. Da ieri i cavalcavia della A21, l'autostrada dove nove giorni fa è rimasta uccisa Maria Grazia Berdini, sono guardati a vista da polizia stradale e carabinieri. Come si ricorderà, in Sicilia hanno utilizzato i soldati dell'esercito che lì si trovano nella missione antimafia Vespri siciliani. Il piano predisposto dal capo della polizia prevede l'uso intensificato di elicotteri e aeroplani leggeri per pattugliare le vie di comunicazione. Al piano di sorveglianza parteciperanno tutti, «stimolando anche il coinvolgimento delle realtà locali». Non solo. L'associazione «Telefono blu», ente a difesa del turista, ha lanciato un appello a tutti gli automobilisti: guardate bene chi si trova sui cavalcavia, se vedete macchine in sosta o gruppi sospetti, rallentate. In ogni caso, telefonate con i cellulari alla polizia. «Telefono blu» arriva addirittura al consiglio di «organizzare con altri un inseguimento». Annuncia il suo intervento, in vista del rientro di questo fine settimana, anche la Confartigianato-sezione trasporti delle Marche. Sono ben 6000 camionisti che promettono di segnalare alle forze dell'ordine, tramite cellulare o radio, ogni assembramento sospetto. Dice il presidente Zelio Ramazzotti, che se anche gli altri 11 mila camionisti marchigiani non aderenti alla Confartigianato risponderanno all'appello, si può essere sicuri che le autostrade delle Marche saran- no le più vigilate d'Italia. E d'altra parte «i principali utenti della strada sono proprio gli autotrasportatori». Prosegue intanto la polemica sul film «Fantozzi». Dopo aver presentato ieri un esposto, l'associazione «Sos Italia» toma a protestare. Al presidente dell'associazione, Diego Volpe Pasini, non sono piaciute le spiegazioni di Paolo Villaggio: «E' all'opinione pubblica - scrive in una lettera aperta all'attore - che va chiesto un parere. E' ai parenti delle vittime che va chiesto se è giustificato fare soldi utilizzando queste immagini. Cosa crede possano aver pensato quella madre e quel padre il cui bimbo fu assassinato da un sasso lanciato da mani criminali, vedendo reclamizzare un film con la parodia di quell'efferato gesto?». «Non posso prendere decisioni in prima persona, ma conoscendo la sensibilità di mio padre credo che tenterà di fare di tutto per tagliare la scena, comunque comica, in cui Fantozzi-Villaggio lancia una pietra da un cavalcavia». Lo ha detto Federica Lucisano, figlia e collaboratrice di Fulvio, produttore e distributore del film. Lucisano è all'estero.