New York, la città dell'amore

GE f REPORTAGE f La rete urbana degli approcci passa attraverso pub e sale da tè ma soprattutto in librerie e musei New York, la città dell'amore Ma anche ilflirt è regolato come il traffico NEW YORK A mesi corro le strade di Manhattan a piedi, ho dimenticato che cosa voglia dire avere la macchina, frequento poco la metro e quasi per niente i taxi, esattamente come milioni di altri individui che alla fine si sentono come fratelli sconosciuti, ma strettissimi. Potrei dire di conoscere ormai tutte le facce di Manhattan e di saperle dividere per generi, famiglie, età, peso, velocità pedonale, grado di depressione o di arrivismo, religione, colore, abbigliamento e stato sociale. E anche di appartenere alla conventicola di chi sa riconoscere le strade dall'odore, che è sempre e comunque un odore umano, derivato dalle cose, sfiatato dalle porte o dai vapori, ma collegato alla vita. Dunque anche un odore erotico. Chiunque ami e conosca Manhattan, sa che questo luogo ò un corpo abitato da corpi che escono dai ristoranti vegetariani, italiani o giapponesi, dalle profumerie, dai pub insieme ai vapori degli hamburger sui carrettini, deile salsamenterie coreane d'angoio con la frutta tropicale esposta sotto la neve, o l'odore della Sesta in prossimità della salsamenteria Balducci's o del mercatino in cui si espongono Paperino e Clarabella in plastica degli Anni Cinquanta, insieme agli abat-jours liberty sotto la pioggia che non ha lo stesso sapore del nevischio che sparge su Park Avenue una vaniglia di odore diabetico che sa anche di pelliccia e di tarme. E' l'odore di questa città che conduce alla curiosità sull'amore: l'amore a New York nell'età di William Jefferson Clinton e del sindaco Rudolph Giuliani. Dove e come si amoreggia a New York, anzi a Manhattan7 Apparentemente nessuno guarda in faccia nessuno e sembra accorgersi che qualcun altro esista, in quella corsa collettiva di individui chiusi, nella folla: pesci in un acquario a compartimenti stagni. Corteggiamenti stradali? Impossibile, impensabile, inutile. A New York è entrato in uso il comportamento ratificato dalla nuova giurisprudenza delle molestie sessuali: anche a lasciar passare una signora davanti alla porta di un ascensore c'è da giocarsi la reputazione. Si trovano in libreria eccellenti manuali che spiegano i protocolli di comportamento per usare l'amore nella Grande Mela. Ed è quindi consiglibile prima di tutto andare a sfogliarli, ovviamente da Rizzoli sulla 57. L'amore ò regolato come il traffico, ha le sue fasce orarie, il suo galateo (specialmente fra sconosciuti che cercano sconosciuti), i suoi luoghi e una ben de- scritta gamma di situazioni possibili e desiderabili. Naturalmente c'è anche spazio per l'estro e l'avventura, ma molto meno di quanto gli affrettati turisti possano immaginare. New York è, insieme, porcona e vittoriana. Intanto, bisogna sapere che la città si considera asessuata nelle ore di lavoro e di scuola. Pesa una forte inibizione a corteggiare ed essere corteggiati nei momenti non previsti. I maschi italiani cadono spesso in inganno: guardano intensamente negli occhi una newyorchese che pensano di corteggiare, ed ecco che quella per tutta risposta sorride cordiale. Quel sorriso non è un invito. Semmai, una difesa. Vuol dire: mi imbarazzi, sorrido per significare che questa partita di sguardi è conclusa e non ha seguito. Regola prima: questa è una città dove qualsiasi rapporto umano è previsto, catalogato e regolato da norme. Non si parla soltanto di sesso, ma anche di relazioni di amicizia, flirt aperti o chiusi a possibili sviluppi, conoscenze caste e colte, tutte le forme di possibile solidarietà e compagnia. L'importante, ed è questo l'aspetto più americano della faccenda, è parlare chiaro: cerchi l'amore della tua vita? Benissimo, ecco il testo da far pubblicare negli appositi annunci personali dei giornali cittadini (il «New York Post» in particolare, e poi «Time Out» e il «Village Voice», ovviamente). Cerchi, viceversa, sesso e libidine allo stato puro? anche in questo caso ci sono regole, luoghi, parole. Mi sto riferendo, ovviamente, alla rete dei rapporti umani non mercenari e non collegati con i locali notturni. Sugli amori mercenari e i suoi luoghi di esercizio (clandestino) è calata da ottobre la scure del sindaco Giuliani che sta bonificando la città con pugno di ferro e senza dare troppo nell'occhio. La rete urbana degli approcci corre lungo le sale da tè e le caffetterie, ma principalmente nei luoghi in cui è possibile simulare un atteggiamento colto: banchi di vendita di dischi di musica classica, librerie in cui sia possibile consultare anche per ore i libri esposti, biblioteche pubbliche e musei. Occorre una certa esperienza cittadina per capire quale luogo di tentazioni e di comunicazioni sia lo «shop» del Moma al piano terra, da cui si accede senza dover comperare il biglietto. Il più vasto luogo di scambi di messaggi sentimentali ed erotici è certamente sulla balaustra del Metropolitan Museum, dove il sabato e la domenica funziona il caffè ai tavoli con quartetto d'archi e pianoforte. La musica, lo champagne californiano, il cioccolato con panna, le tartine con salmone e i cataloghi delle opere d'arte sono esposti sui tavoli da bistrot e sulle sedie con sapienza seduttiva: invitano all'approccio formale e permettono di sottrarsi fulmineamente ai seccatori. Se si addestra l'occhio alla frequenza e all'intensità dei messaggi scambiati con gesti e con sguardi (tutti molto casti e ritrosi, ma comprensibili) si può imparare a leggere l'insieme dei codici che regolano il corteggiamento in questo angolo (vastissimo) del mondo. E sono codici delicatamente tassativi elaborati in modo tale da permettere sempre una via d'uscita, evitare gli imbarazzi, garantire il rispetto reciproco. Per capire bisogna addestrarsi sugli annunci personali, un genere di letteratura che nelle forme di Manhattan è da noi del tutto sconosciuto. Gli annunci sono divisi per categorie di ricerca: donne che cercano uomini, uomini che cercano donne, uomini che cercano uomini e donne che cercano donne. Ma i cercatori di sesso e di sentimento non si dividono soltanto per inclinazioni erotiche: è obbligatorio anche dichiarare se si è bianchi, neri, ebrei, latini (cioè di lingua spagnola), musulmani, cattolici atei, credenti e se si vuole un partner della stessa etnia o religione. Molti inserzionisti dicono che va bene qualsiasi razza, religione e cultura. Ma altrettanti sono quelli di chi si sente sicuro soltanto fra creature della propria specie e non vuole sorprese. Non avere e non dare sorprese, è la regola fondamentale. E' d'obbligo denunciare l'età, indicare la fascia d'età cercata, gli sport e gli spettacoli graditi, gli hobby, le ore di tempo libero. Anche gli stranieri e i turisti di passaggio possono lanciarsi nel mercatino dell'annuncio personale, ma è bene che conoscano l'etica e l'etichetta di questi approcci e che se la sappiano cavare con caselle vocali e postali, E-mail. E che sia¬ no disposti a dire chiaro e tondo quanti soldi hanno in tasca, che genere di relazione vogliono allacciare. Inserzioni e manuali indicano i luoghi preferiti per i primi incontri: al primo posto il bar di quercia dell'hotel Plaza, dopo le sei di pomeriggio. Poi le birrerie dei maggiori pub, a cominciare da «Clarcks» e da «Smith & Wollensky» sulla Terza, fino alla cornice di baretti alla francese salendo sulla Seconda, per restare a Midtown. Gli approcci sono sempre formali e rassicuranti. Gli appuntamenti vengono sempre offerti dalle donne e non dagli uomini: sarà lei a chiedere il numero di telefono e a chiamare. Mai lo stesso giorno. E generalmente neppure il giorno dopo. I teoreti del «dating», la scienza degli appuntamenti e dei rapporti sociali e sessuali collegati con le uscite, sono in genere d'accordo nel dire che la terza uscita serale (il lunch di mezzogiorno non fa punteggio) contiene implicitamente l'accettazione di un rapporto sessuale, ed è considerato molto cafone, arrivati al dunque, mostrarsi sprovvisti di un recentissimo certificato anti-Aids e di profilattici. Paolo Guzzanti l più vasto luogo di messaggi erotici è la balaustra del Metropolitan Museum quando funziona il caffè ai tavoli con il quartetto d'archi qui il codice di corteggiamento garantisce sempre una via d'uscita a destra una veduta i Lower Manhattan porto di New York ooklyn Promenade e nelle foto piccole mmagini di incontri ella «Grande Mela» Qui a destra una veduta di Lower Manhattan e del porto di New York dalla Brooklyn Promenade e nelle foto piccole due immagini di incontri nella «Grande Mela»

Persone citate: Giuliani, Paolo Guzzanti, Rudolph Giuliani, William Jefferson Clinton