Bertinotti: non siamo contrari alla lotta armata, dipende... di Maria Grazia Bruzzone

Un appello da Cuba: «La sinistra europea si allei col Papa» Un appello da Cuba: «La sinistra europea si allei col Papa» Bertinotti; non siamo contrari alla lotta armata, dipende- IL VIAGGIO DA CASTRO FL'AVANA RA noi di Rifondazione comunista e gli zapatisti del subcomandante Marcos in fondo c'è una sorta di analogia metodologica. Loro vogliono realizzare un processo di azione armata non per impadronirsi del potere statuale, ma per conquistare degli spazi di autogoverno. Proprio come noi che, in altre condizioni, certo, non vogliamo partecipare al governo ma conquistare spazi di trasformazione sociale». In margine alla fine della conferenza stampa al Centro della Stampa Internazionale a l'Avana, alla vigilia della partenza per il Chiapas della delegazione di Rifondazione comunista, il segretario se ne esce con questa sorprendente «analogia» fra il suo partito e il movimento armato che dà tanto filo da torcere al governo messicano. «Del resto - aggiunge Bertinotti - noi non siamo pregiudizialmente contrari alla lotta armata: dipende dal contesto e dagli obiettivi politici. Nella nostra cultura c'è una lunga tradizione di lotte di liberazione a partire dall'Algeria e dall'esperienza di Castro e Guevara», spiega ancora il segretario di Rifondazione, che tiene tuttavia a distinguere fra la «vecchia guerriglia armata che puntava alla rivoluzione» e i movimenti nuovi come i Tupac Amaru del Perù (autori del recentissimo sequestro di oltre 200 persone) e gli zapatisti di Marcos, appunto. Che la delegazione di Rifondazione si accinge a incontrare in mezzo alla foresta messicana. «Un movimento nato nel particolare momento in cui si tentava una stretta integrazione economica fra Messico e America e si apriva un grosso conflitto sociale. E' un movimento moderno, che non ha niente da spartire coi campesignos di Zapata, ma, isolato nel tempo e nello spazio in quell'angolo, comunica col mondo con Internet e usa l'alta tecnologia: per queste ragioni andiamo a incontrarli». Bertinotti è ormai sull'onda. Il suo soggiorno semi-privato a Cuba, grazie anche alla coincidenza dell'arrivo del cardinal Ruini e dell'annuncio da parte del presi¬ dente della Cei della prossima visita del Pontefice nell'isola della «revolución», si è trasformato in un avvenimento politico di rilievo, tanto da meritare l'attenzione non solo delle agenzie di stampa locali. E il segretario non si limita a raccontare «la straordinaria coincidenza delle vedute politiche con il partito cubano, che va oltre le tradizionali solidarietà fra partiti fratelli», ma si lancia in ardite analisi sulle coincidenze fra il pensiero del h'der maximo, l'estrema sinistra italiana ed europea a la stessa Chiesa. Bertinotti parla del processo di mondializzazione dell'economia, alludendo ovwiamente all'economia capitalistica. Un processo che «apre contraddizioni nuove e gigantesche rinnovando la politica di rapina verso il terzo mondo così come in Europa e nell'Occidente innesca, con l'inseguimento del più sfrenato liberismo, lo smantellamento dello Stato sociale, conquista dei lavoratori oggi condannati a una crescente disoccupazione». «L'Europa è a un bivio: o si adatta al processo di mondializzazione, o sceglie un modello alternativo, la strada della Grande Riforma. E la stessa scelta sta di fronte anche al Sud del mondo, che accomuna inevitabilmente chi si oppone nei due emisferi». Ma la Chiesa secondo il leader di Rifondazione, ha già scelto «e questo è il fatto veramente nuovo». Bertinotti ricorda il primo viaggio del Papa in Sud America, «quando la Chiesa aveva come nemico principale il comunismo e l'ateismo di Stato: oggi Giovanni Paolo II annuncia il suo prossimo viaggio a Cuba e parla un linguaggio diverso. Un linguaggio sul dramma della povertà, della disoccupazione, sulle disuguaglianze, il disordine mondiale, la supina dipendenza dal mercato nel quale osiamo dire che noi, come il compagno Fidel nel recente summit della Fao, ci riconosciamo pienamente». «E la Chiesa si è pronunciata contro la legge Helms-Burton con cui gli Stati Uniti strangolano Cuba nell'embargo - ricorda ancora Bertinotti che in serata si è incontrato con il presidente cubano - chiedendo l'impegno di tutte le forze della sinistra europea «per non essere da meno della Chiesa». Maria Grazia Bruzzone «Fra Rifondazione e gli zapatisti c'è una analogia metodologica» li leader cubano Fidel Castro ha incontrato ieri sera il segretario di Rifondazione comunista Fausto ' ' Bertinotti (a destra)