Vernetti: ma io non mi dimetto

Vernetti: ma io non mi dimetto Vernetti: ma io non mi dimetto «Nessun ritardo, i servizi hanno funzionato» L'ASSESSORE SOTTO ACCUSA OPO la neve la pioggia, che, ieri, ha pulito strade, corsi e piazze, anche le vie minori. Con soddisfazione per tutti. E l'assessore all'Ambiente, Gianni Vernetti, «respira». Sollievo? «Niente affatto - risponde -, sarei sollevato se mi fossi sentito in colpa. Ma, lo dico e lo ripeto, la macchina anti-neve ha funzionato, Torino non è stata bloccata nemmeno per un minuto, i servizi essenziali ed i mezzi pubblici nemmeno. A questo punto ha ragione il sindaco quando domanda: che si vuole di più?». Assessore, dica la verità, i ritardi ci sono stati. Se il sale fosse stato sparso in anticipo e i mezzi fossero scesi in campo prima, le cose sarebbero andate meglio. O no? «Non parlerei di ritardi. Il sistema si è messo in moto nei tempi previsti: ci vogliono dalle 2 alle 4 ore per andare a pieno regime, con tutti i 300 mezzi e i circa 500 uomini in pista: ci sono state persone che hanno lavorato per 20 ore consecutive con efficienza e professionalità. Lo voglio sottolineare». Quel ritardo, comunque, ha consentito che sulle strade si formasse una patina di neve ghiacciata sulla quale centinaia di persone sono scivolate. Lo testimoniano i pronto soccorso degli ospedali. O non è vero nemmeno questo? «Molti sono caduti su marciapiedi che dovevano essere puliti dai privati. Sulle strade ci sono stati meno incidenti rispetto allo scorso inverno». E che dire degli ordini e contr'ordini? Prima l'Atm annuncia di aver sospeso il caro-sosta nelle zone a strisce blu, poi dal Comune arriva la smentita: non era meglio «cancellare» il pedaggio in attesa di tempi migliori? «Sospendere il pagamento dei parcheggi è stata un'ipotesi, accantonata nel momento in cui abbiamo valutato che poteva essere controproducente. Quando nevica i cittadini devono convincersi a lasciare, se possibile, a casa l'auto e a servirsi dei mezzi pubblici, senza abbandonare macchine in doppia fila o mal posteggiate, come accadeva prima della sosta a pagamento». Vernetti, cosa risponde a quelle centinaia di cittadini che hanno contestato, con telefonate furibonde, la «sua» macchina anti-neve? «Abbiamo già risposto. Tra mercoledì e giovedì ci sono arrivate numerose segnalazioni. Le abbiamo vagliate inviando uomini e mezzi dov'era necessario. Poi abbiamo richiamato gli interessati: il 70 per cento si è detto soddisfatto, il 10 per cento no, e il 20 per cento è risultato "anonimo". Ciò a dimostrazione che Torino non è rimasta bloccata, nonostante la più copiosa nevicata degli ultimi 10 anni». La protesta è arrivata anche dalle forze politiche presenti in Sala Rossa. E, se le richieste di dimissioni dell'opposizione potevano risultare scontate, la denuncia di ritardi fatta da pds e Alleanza per Torino non le sembra preoccupante, visto che paite da gruppi che la dovrebbero sostenere? «Accetto le critiche costruttive della maggioranza. Non l'isteria preelettorale di certa opposizione. Che nevichi d'inverno è un fatto normale, com'è nonnaie che ci siano disagi. Il nostro compito di amministratori è di ridurli al minimo». E, secondo lei, sono stati ridotti al minimo? «Certo. Quanto meno abbiamo raggiunto l'obiettivo: la città, i servizi essenziali e i trasporti hanno funzionato». Che risponde a chi le ha chiesto di dimettersi, come fece 10 anni fa un suo predecessore colpito da catastrofe neve? «Potrei dimettermi in qualsiasi momento se pensassi di non aver fatto il mio dovere. Ma, lo ripeto, avendo raggiunto l'obiettivo di garantire comunque la mobilità a tutti i cittadini, ritengo che quella richiesta sia una provocazione». Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: Gianni Vernetti, Giuseppe Sangiorgio, Vernetti

Luoghi citati: Torino