La chiesa di San Lorenzo salvata dal rischio-crolli di Maurizio Lupo

La chiesa di San Lorenzo salvata dal rischio-crolli Una fessura nell'arco trionfale La chiesa di San Lorenzo salvata dal rischio-crolli Da febbraio i lavori di risanamento che interesseranno anche la cupola Salvata in extremis da possibili rischi di crollo la chiesa di San Lorenzo, in piazza Castello. Una tempestiva diagnosi della Soprintendenza ai beni architettonici ha notato un'insidiosa fessura nella colonna destra dell'arco trionfale, uno dei punti d'appoggio dell'ardita cupola del tempio, ideato nel 1634 da Guarino Guarnii, l'artefice della cappella della Sindone. La minaccia, individuata prima che potesse diventare devastante, è stata notata durante i rilievi condotti alla vigilia di imminenti restauri. Dalla fine del mese risaneranno la chiesa, per mettere alla luce anche gli affreschi barocchi della cupola, che una controversa tinteggiatura del 1961 ha occultato. L'intervento finirà entro il febbraio 1998, in tempo per l'ostensione della Sindone. Mai cantiere, finanziato con 1400 milioni della Regione, si è rivelato così provvidenziale. «Abbiamo scoperto appena per tempo un danno che avrebbe potuto provocare una rovina» dice Daniela Biancolini, direttore della Soprintendenza. «E' una fessurazione da schiacciamento, come quella che pochi giorni fa ha fatto crollare la cupola di Santa Maria degli Angeli a Cuneo». C'è ancora rischio? «Porremo tutto sotto controllo: è uno dei fenomeni più gravi che possono colpire i monumenti. Denuncia fragilità delle strutture. Pertanto, considerando l'eccezionalità del pericolo corso e l'importanza della chiesa, chiediamo alla Regione un'altra piccola somma, che ci consenta un efficace consolidamento, in gran fretta». L'arco trionfale sarà subito puntellato, quindi il cantiere prowederà a quanto era già stato programmato, fuori e dentro la chiesa. I lavori, diretti da Loredana Dioiùgio, saranno coordinati da Biancohni: «All'esterno - dicono - sistemeremo tetti e serramenti, poi consolideremo gli intonaci, in parte stac- Daniela Bianco ini cati dalla muratura. Si curerà anche il cotto a vista sul lato di via Porta Palatina. Quindi renderemo più uniforme la tinteggiatura a calce. Con i secoli si è resa troppo evidente la discontinuità cromatica delle varie "giornate" di lavoro delle maestranze del '600». La chiesa tornerà color avorio, come la facciata su piazza Castello. «L'opera esterna culminerà in un nuovo impianto di iUuminazione, che irradierà sulla cupola una luce calda, come quella che di notte avvolge la Mole». Ma sarà all'interno che il lavoro diverrà spettacolare, per restituire «luce e leggerezza» al gioco d'archi che sovrasta la chiesa. «Si recupereranno gli affreschi originari, che trapuntano l'intreccio della cupola. Sono fughe di spirali giallo arancio, che su fondo avorio sottolineano l'effetto aereo della cesta ideata da Guarini». Perché nel 1961 vennero oscurati? «Allora si privilegiava l'esaltazione delle linee strutturali, piuttosto che dell'apparato decorativo». Che ora verrà tutto evidenziato, in stretta collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Artistici: dai pavimenti, ai marmi delle pareti, fino al coro ligneo, comprese le luci che dilateranno la cupola, slanciata verso la «gloria del cielo». Un successivo cantiere si occuperà dell'antistante cappella di Pilato, dove saranno recuperati gli affreschi dell'800, ritrovati sotto l'attuale scialbatura. Si unisce nell'intervento il Politecnico: i professori Vera ComoH, Gabriella Peretti, Agostino Magnaghi e Luciano Re, con l'aiuto dell'Archivio di Stato, guidano un gruppo di studenti alla ricerca della storia più ignota del monumento, per capire anche perché ci è giunto con una facciata che poco ricorda quella di ima chiesa, caso raro nell'architettura religiosa. Maurizio Lupo La cupola di San Lorenzo in una foto antecedente il 1915. Riapparirà così dopo i restauri imminenti. Riporteranno alla luce anche gli affreschi barocchi della cupola, che una controversa tinteggiatura del 1961 ha finora occultato Daniela Biancolini

Persone citate: Agostino Magnaghi, Daniela Bianco, Daniela Biancolini, Gabriella Peretti, Guarini, Guarino Guarnii, Loredana Dioiùgio, Luciano Re

Luoghi citati: Cuneo