In Borsa brillano Seat e Olivetti di Valeria Sacchi

Stet-Telecom L'indice Mibtel sale dello 0,81%- Bene anche le Montedison: sottoscritto il 97% dei warrant In Borsa brillano Seat e Olivelli Sul gruppo di Ivrea nuove voci di vendita deipc MILANO. Un po' di Wall Street, un po' di Olivetti, di Montedison e di telefonici e una Seat vivacissima. E' questo il cocktail che ieri ha riportato al rialzo la Borsa italiana, facendo segnare al Mibtel uno scatto dello 0,81%. L'attività, tuttavia, non si è molto discostata dai livelli del giorno precedente, con un bilancio finale intorno ai 465 miliardi. A conferma che queste prime sedute del 1997, schiacciate tra fine anno e la Befana, sono da considerarsi vacanziere. Tuttavia il dato interessante è che, oltre all'influsso di una ripresa di Wall Street prima annunciata e poi confermata, il traino è venuto soprattutto da alcuni titoli italiani, che hanno letteralmente catalizzato il mercato. Prima a muoversi è stata Olivetti, sulla scia della riduzione dei debiti annunciata nei giorni scorsi ma, soprattutto, sul riaffacciarsi di voci di imminente cessione del settore dei personal. La società di Ivrea ha tenuto agganciato l'interesse di alcune mani molto determinate, Lehman Brothers in testa, ed ha chiuso con un rialzo del 2,4%. Uguale interesse per Stet e Telecom, soprattutto da parte dei fondi di investimento. Per le due società destinate alla fusione, lo scatto è stato alimentato da ipotesi sui valori di concambio e da voci di una possibile conversione delle risparmio in ordinarie che sarebbe allo studio presso il ministero del Tesoro. E difatti le Stet risparmio, al centro di una richiesta insistente, hanno guadagnato il 3,86% ( + 2,10% l'ordinaria), mentre le Telecom ordinarie sono salite del 3,12%. Sprint finale anche per Seat, la matricola nata dalla costola di Stet, che ieri ha riscattato il modesto debutto della vigilia con un forte recupero finale e un progresso superiore al 2%. Altra stella del listino la Montedison. La società di Foro Buonaparte, dopo un avvio positivo ma prudente (+1%), si è poi risvegliata nel primo pomeriggio sulle attese di un successo nella conversione dei warrant. Il successo è stato poi confermato da un comunicato di Montedison che dava i warrant sottoscritti al 97%, il che si traduce in un afflusso di danaro fresco per oltre 1000 miliardi nelle casse del gruppo. L'azione ha quindi ripreso la corsa verso l'alto, terminando con un guadagno del 3,21%. Insomma, pur in una giornata interlocutoria il listino è riuscito a imbastire operazioni di «fiducia» che hanno avuto come oggetto gruppi italiani. E nel clima cambiato si sono risollevate alcune delle blue chips che giovedì erano state penalizzate. Il bilancio è stato positivo per Benetton, Gemina, Imi, Mediolanum e Sirti, con guadagni su- periori al 2%. Nonostante gli aiuti decisi dal governo per il settore dell'auto, resta viceversa trascurata la Fiat, che ha perso un altro 1,82%. Quanto a Wall Street, contrariamente alle previsioni la piazza americana è ripartita di slancio. A metà seduta il Dow Jones segnava un rialzo di 60 punti. Valeria Sacchi Ernesto Pascale (Stet)

Persone citate: Buonaparte, Ernesto Pascale, Olivelli

Luoghi citati: Ivrea, Milano