Una tenda come bara nel cuore di Milano

Una tenda come bara nel cuore di Milano Una tenda come bara nel cuore di Milano ASSIDERATA ALPARCO SEMPIONE C MILANO AMPEGGIAVANO nel centro della città: una tenda bianca, montata tra gli alberi innevati del parco Sempione, a un passo dal palazzo della Triennale, quasi invisibile alle ronde di vigili urbani e polizia. Michaela Trischberger, 35 anni, e Alexander Meyer, 30 anni, entrambi tedeschi, vivevano lì da due mesi: unico rifugio per due sbandati che nessuno voleva. E in tenda, una piccola canadese maleodorante e senza calore, Michaela e Alexander, hanno passato Natale e Capodanno, nell'indifferenza del mondo intero. Finche giovedì sera Michaela è morta, forse assiderata. L'hanno trovata, poco dopo mezzanotte i carabinieri, chiamati da Alexander. Lei era sdraiata sul sacco a pelo, supina e con gli occhi sbarrati. La vegliava un cane lupo nero, dal pedigree incerto, che ha ringhiato piano quando sono arrivati i militari. E c'è voluta qualche parolina dolce sussurrata da Alexander perchè il cagnone facesse passare gli infermieri dell'obitorio. Lo accerteranno i medici che dovranno fare l'autopsia, se Michaela è morta davvero di freddo. Perchè Michaela aveva altre mille ragioni per morire: malata di Aids da alcuni anni, da tempo soffriva di anoressia e si alimentava soltanto con delle flebo di acqua e zucchero. Un mucchietto di pelle e ossa, che si trascinava ogni tanto fino alla stazione delle Ferrovie Nord per chiedere l'elemosina, sempre accompagnata dal lupo nero e da altri tre ba- stardini. Una di quelle comitive che di solito si scansano, talmente disperate da non suscitare nemmeno compassione. Proprio per il loro amore per i cani, Alexander e Michaela si erano ritrovati appunto soli come cani, nel senso che nè i vari centri di accoglienza comunale, nè le comunità di volontari che assistono i senza casa li avevano accettati. Non li avevano voluti nemmeno i ragazzi del Leoncavallo, che l'estate scorsa li avevano cacciati dal Centro, esasperati pure loro da tanta esibizione di miseria e degrado. I più sbandati tra gli sbandati: i «punkbestia», come vengono definiti i giovani disperati che si muovono per le città accompagnati dai cani. Così Alexander e Michaela, rifiuti della società, avevano deciso di sistemarsi in uno dei luoghi più belli e suggestivi della città, il parco Sempione, trasformando un angolo nascosto da alberi e cespugli, a poche decine di metri da case belle e riscaldate, in surreale campeggio agreste. I due ragazzi, che come in un'altra storia natalizia più nota e celebrata avevano come unica fonte di calore il fiato c il pelo dei loro animali, pensavano di riuscire a trascorrere questo inverno così. Poi è arrivata la neve, il freddo glaciale che sta mietendo vittime tra i poveri e i senzatetto d'Europa: 224 morti fino a ieri. E Michaela, già minata nel fisico da malattia e anoressia, non ce l'ha fatta. Alexander, che anche giovedì pomeriggio se n'era andato in giro per il centro a chiedere elemosina, ha raccontato ai carabinieri di averla lasciata nella tenda verso le 17: «Non stava più male del solito», ha detto. Quando il giovane è rientrato, verso le 21, l'ha trovata morta. Ma ha aspettato ancora un'ora e mezzo prima di chiamare soccorso. Che cosa abbia fatto in tutto quel tempo nessuno può dirlo, forse, semplicemente, ha pianto. I rnilitari comunque, dopo averlo interrogato, l'hanno lasciato libero. Alexander e Michaela erano arrivati in Italia cinque anni fa. «Una volta avevamo una casa, due stanze occupate in un palazzo disabitato in via Predil - ha spiegato Alexander poi sono arrivati degli extracomunitari e ci hanno cacciati», [p. col.] La tenda nel parco Sempione dove è morta la tedesca: da 2 mesi era la sua casa

Persone citate: Alexander Meyer, Leoncavallo, Michaela Trischberger

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano