Quasi 50 mila nelle prigioni italiane di R. R.
Quasi 50 mila nelle prigioni italiane LE CIFRE Quasi 50 mila nelle prigioni italiane SPOLETO. Nelle celle del super-carcere di Spoleto - ima serie di palallelepipedi di cemento costruiti alla periferia della cittadina umbra - vivono a poche centinaia di metri di distanza boss mafiosi sottoposti al «regime duro» del 41 bis e pentiti che hanno ancora pene da scontare. Tra i «41 bis» (in tutto sono circa 140) ci sono Michele Greco, Pippo Calò, Masino Spadaro e molti altri esponenti di mafia, camorra, 'ndrangheta e sacra corona unita. I collaboratori di giustizia sono una ventina, naturalmente in ima sezione separata, così come in un terzo blocco vivono altri 140 detenuti condannati per «reati di massimo allarme sociale». Separati a loro volta, ci sono poi un centinaio di persone condannate per reati comuni. Chi può lavora, e a parte i normali impieghi per le pulizie e le cucine c'è una falegnameria che fornisce mobili a quasi tutte le carceri d'Italia, una sartoria, una tipografia, oltre alle scuole dell'obbligo e corsi professionali. Quello di Spoleto è uno dei più moderni penitenziari. In Italia, al 30 giugno '96, i detenuti erano 48.862, di cui 27.662 condannati a pene definitive, e 21.200 ancora in attesa del verdetto della Cassazione. [r. r.]
Persone citate: Masino Spadaro, Michele Greco, Pippo Calò
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