Rito riparatore nel cimitero profanato

Campo ebraico Campo ebraico Rito riparatore nel cimitero profanato ROMA. Un mazzo di gladioli e fiori di campo deposto dalle autorità cittadine sulle sepolture risistemate, e «la rinnovata garanzia» del ministro dell'Interno sull'impegno a individuare i responsabili. Sono stati i momenti centrali della cerimonia svoltasi ieri mattina nella zona ebraica del cimitero di Prima Porta, per «riparare almeno in parte» alla profanazione delle tombe di 14 ebrei romani avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 dicembre. Un attestato di solidarietà, ha detto il rabbino capo Elio Toaff, «che ci conforta perché vuol dire che vengono riaffermati certi valori che sono stati calpestati». Alla manifestazione hanno partecipato, oltre al ministro Napolitano, il capo della polizia Masone, il questore Monaco, il sindaco Rutelli e i presidenti della Provincia e della Regione, Fregosi e Badaloni. C'erano i rappresentanti delle Associazioni dei deportati e dei partigiani, centinaia di ebrei guidati da Toaff, dal vice presidente della comunità romana Pavoncelle e dalla presidente dell'Unione delle comunità italiane, Tullia Zevi. Attorno a loro molti cittadini cattolici per testimoniare, come ha sottolineato Rutelli, che la città considera «gli ebrei romani cittadini di prima fila». Intanto i senatori dei Verdi stanno predisponendo un testo di legge che ricalcando quanto già fatto in Germania e in Gran Bretagna, preveda il reato di vilipendio dell'Olocausto e dello sterminio nazista. Lo ha riferito il senatore De Luca che ha rivolto un'interrogazione a Napolitano sulla messa per Priebke celebrata a Roma. «Stiamo attenti - ha detto De Luca - a non sottovalutare certe forme di propaganda antisemita molto raffinate e subdole che dietro l'apparente pietà umana per i criminali nazisti nascondono ben altre finalità». [Ansa]

Luoghi citati: Germania, Gran Bretagna, Roma