Kofi Annan «Presto verrò in Italia»

Kofi Annan «Presto verrò in Italia» Il segretario Onu Kofi Annan «Presto verrò in Italia» NEW YORK. Il nuovo segretario generale dell'Onu Kofi Annan verrà presto in Italia: a Roma per un dialogo con il Parlamento italiano e a Torino per una visita allo staff College delle Nazioni Unite, l'università dell'Onu per la formazione dei quadri civili e militari del peacekeeping. L'annuncio dell'imminente visita del successore di Boutros-Ghali è stato fatto dallo stesso Annan nel corso di un incontro con il presidente della commissione Esteri del Senato Giangiacomo Migone: «Ha detto che verrà nei prossimi mesi. L'Italia sarà uno dei primi Paesi stranieri in cui intende recarsi», ha riferito il senatore. Annan si è insediato due giorni fa al 38° piano del Palazzo di Vetro e Migone è stato il primo dignitario straniero ricevuto sotto i vessilli delle Nazioni Unite. «Ci conosciamo da tempo, ancor prima che lui diventasse sottosegretario al peacekeeping», ha detto il senatore che tre anni fa «all'epoca dello spiacevole incidente in Somalia, quando tutti in Italia pensavano che lui fosse il nostro nemico», organizzò un incontro tra l'allora capo delle operazioni di pace e la delegazione dei parlamentari italiani all'assemblea generale: «Fu un colloquio chiarificatore che spazzò via ogni equivoco». Tema d'obbligo dell'incontro di ieri è stata la riforma dell'Onu: «Il mondo del dopo-guerra fredda ha bisogno di organizzazioni internazionali forti in grado di tutelare la sicurezza coUettiva di popolazioni e Paesi particolarmente fragili», ha ricordato Migone spiegando che «è per questo che nel Parlamento italiano esiste un consenso che va oltre la maggioranza per il rafforzamento delle Nazioni Unite». Riformare l'Onu significa anche rivedere l'assetto attuale del Consiglio di Sicurezza. Migone ha ribadito con Annan che «l'ostilità» del Parlamento italiano «a un rafforzamento del principio oligarchico» del Consiglio non deriva da «un complesso di esclusione» dell'Italia, quanto piuttosto dalla «esigenza di proteggere la forza dell'organizzazione». Annan è stato eletto per un mandato quinquennale: secondo Migone «si trova nella posizione ideale, sia per la sua storia personale che per il modo con cui è stato eletto, di collocarsi nella grande tradizione Onu che risale a Dag Hammarskjold e che riafferma la coesione e l'autonomia dell'organizzazione». [Ansa]

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