Un nuovo ostacolo alla pace di Hebron
Il mediatore americano Ross non riesce a riunire Arafat e Netanyahu allo stesso tavolo Il mediatore americano Ross non riesce a riunire Arafat e Netanyahu allo stesso tavolo Un nuovo ostacolo alla pace di Hebron Trattativa interrotta, i coloni occupano una collina TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Dopo i proiettili esplosi dal soldato Noam Friedman un «siluro» è stato lanciato ieri da alcuni ministri nazionalisti per ostacolare la marcia del premier Benyamin Netanyahu verso la firma degli accordi con Yasser Arafat per il ritiro parziale da Hebron. Spalleggiate dai ministri del partito nazionale religioso e dai «falchi» del Likud Ariel Sharon e Benyamin Begin, decine di coloni hanno eluso giovedì notte gli sguardi dei soldati e a fari spenti si sono arrampicati sul Monte Artis (a Sud di Bamallah) per erigervi le prime case di quello che nelle loro intenzioni dovrebbe diventare un nuovo quartiere dell'insediamento «Beit El». L'iniziativa dei coloni - condotta su terre che in parte appartengono a contadini palestinesi ha infiammato gli animi nella leadership palestinese e ha abbassato ulteriormente la credibilità di Netanyahu. «Atti del genere - ha ammonito Nabil Abu Rudeina, il portavoce di Arafat - minacciano la pace e ostacolano il raggiungimento di un accordo su Hebron». Se ne è subito reso conto anche il mediatore statunitense Dennis Ross che anche ieri è stato impegnato in una complessa spola diplomatica fra Gerusalemme e Gaza nel tentativo, finora sterile, di organizzare un vertice fra Arafat e Netanyahu. Il Presidente palestinese insiste per conoscere in anticipo i tempi e le dimensioni dei futuri ridispiegamenti israeliani in Cisgiordania e per garantire una presenza armata palestinese nella casbah di Hebron e nella Tomba dei patriarchi. Netanyahu vuole da parte sua garanzie palestinesi e statunitensi che i palestinesi responsabili di attentati anti-israeliani saranno estradati nello Stato ebraico. Animatore della «conquista» del monte Artis è stato Yoel Zur, il colono che il mese scorso ha perso la moglie e uno dei figli in un attentato del Fronte popolare pei' la liberazione della Palestina. «Laddove i palestinesi seminano morte - ha detto alla radio dei coloni Canale 7 - noi seminiamo vita, erigendo nuovi quartieri residenziali». Attorno a lui c'erano sette case prefabbricate già collegate alla rete elettrica, un palo su cui sventolava la bandiera israeliana e i giochi per i bambini, sopraggiunti in gran numero. Nessuno dei coloni appariva minimamente preoccupato del fatto che l'accampamento (denominato Maoz Zur, ossia «possente avamposto») fosse stato appena dichiarato dall'esercito zona militare chiusa. Fra i dimostranti c'era infatti il viceministro dell'Istruzione Moshe Peled incaricato di tenere un canale diretto di comunicazione con il ministero della Difesa e con l'ufficio del premier. Nel governo riunito in quelle ore a Gerusalemme peroravano la causa dei coloni i ministri che da settimane fanno la fronda a Netanyahu, sconsiglian- dogli di firmare l'accordo su Hebron. Al termine della giornata i coloni sono tornati a casa con una mezza vittoria: una compagnia di soldati è stata infatti incaricata di presidiare le case sul monte Artis, dove da ieri sventola la bandiera con la stella di Davide. L'inchiesta sull'attentato di Hebron è proseguita anche ieri e gli inquirenti sono ora dell'idea che Friedman abbia agito da solo. Secondo la stampa il militare che è stato sottoposto a una perizia psichiatrica - progettava anche un attentato nella spianata delle moschee di Gerusalemme (analogo a quello compiuto 14 anni fa da Alien Goodman, un altro soldato israeliano afflitto da problemi mentali) e perfino di impadronirsi di un cingolato per compiere una strage nel villaggio palestinese di Anatot, vicino alla sua base. A Hebron intanto la tensione resta molto viva. Ieri una bottiglia incendiaria è stata lanciata contro una casa di coloni e colpi di arma da fuoco sono stati esplosi in direzione di una postazione della guardia di frontiera. Durante la perlustrazione della casbah i soldati israeliani si sono sentiti in pericolo e hanno sparato a loro volta. Poi l'allarme è stato annullato: gli spari uditi dall'avamposto erano stati esplosi infatti da un palestinese durante i festeggiamenti di un matrimonio. Aldo Baquis L'insediamento è nato col consenso dei ministri radicali Per i giudici il killer del mercato ha agito da solo Sono arrivati in duecento, su un'altura vicino a Ramallah, e hanno messo le loro case mobili Vogliono chiamare il villaggio col nome di una famiglia distrutta dal terrorismo arabo
Luoghi citati: Cisgiordania, Gaza, Gerusalemme, Palestina, Tel Aviv
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