«Ma non potrà servire ai grandi tangentisti» di Ruggero Conteduca

D'Ambrosio: «Un passo avanti» «Ma non potrà servire ai grandi tangentisti» L'EX MINISTRO CONSO PROMA RESIDENTE Conso, il progetto Flick, destinato ad accelerare i processi, specie di Tangentopoli, non è stato ancora presentato in Consiglio dei ministri e c'è già chi parla di colpo di spugna o amnistia mascherata. «Evidentemente non hanno letto il testo che il ministro ha preparato. Il provvedimento prevede per gli imputati che rientrino in una condanna a tre anni la possibilità, a certe condizioni, di richiedere al giudice che la pena venga espiata restando agli arresti domiciliari o in affidamento in prova al servizio sociale». In sostanza evitano il carcere... «Sì, ma solo dopo aver indennizzato lo Stato, e dopo essere stati regolarmente condannati. Perché di condanna vera e propria si tratta, con tanto di pene accessorie, come ad esempio l'allontanamento dal pubblico servizio e le altre previste dalla legge». Anche lei, guardasigilli nei governi Amato e Ciampi, aveva presentato un provvedimento analogo, che però non venne approvato. «Sì, ma vi erano differenze notevoli con quello di oggi. Prevedeva, ad esempio, solo i reati collegati a Tangentopoli e non tutti come quello di oggi». Con qualche altra differenza... «Sì, in effetti, in sintonia anche con quanto accadeva in quegli anni e con le proposte che furono avanzate dai magistrati milanesi a Cernobbio, prevedeva la confessione». E oggi? «Il progetto Flick contempla invece solo l'ammissione della responsabilità personale. Non è necessario, insomma, per usufruire dei benefici che l'imputato racconti o ammetta episodi che coinvolgono altre parsone». Lei ha avuto una parte di rilievo nella preparazione. «Ho solo presieduto ima commissione, che poi ha preso per comodità il mio nome, che doveva occuparsi della revisione del nuovo codice di procedura penale». Ma risale a molto tempo fa. (Al governo Berlusconi, con Biondi ministro guardasigilli. Incarico poi confermato dai ministri successivi, Mancuso, Caianiello e, appunto, Flick. Al quale abbiamo consegnato i lavori lo scorso 28 dicembre». Ma allora perché non se ne considera il padre? «Perché il progetto Flick si discosta in parte da quelle che erano state le nostre deduzioni e in parte le integra». In quali, ad esempio? <Ad esempio nella facoltà data all'imputato di risarcire per la pubblica offesa e di poter godere così di sconti di pena e rientrare sotto il tetto dei tre anni previsti per evitare il carcere». Perché non l'avevate previsto? «Per non incorrere nel rischio di creare disparità fra un cittadino e l'altro, fra un imputato con più possibilità finanziarie e un poveraccio». Ma un Craxi o un altro importante imputato potrà evitare di finire tra le sbarre? «Mi sembra molto difficile. A parte Craxi che ha una condanna passata in giudicato, anche per altri che hanno commesso reati rilevanti o hanno più processi aperti mi sembra difficile l'accesso a queste misure di favore». Servirà allora a pochi? «Forse per i cosiddetti reati di Tangentopoli potrà avere scarsa applicazione. L'importante è che l'abbia per tanti altri casi, vecclù e nuovi. Anche perché, non scordiamolo, si tratta di una sentenza di condanna vera e propria con tutte le pene accessorie previste. E, se c'è costituzione di parte civile, anche la condanna al risarcimento dei danni. Temo, insomma, dato il non lieve peso delle conseguenze, che molti preferiranno puntare sulla prescrizione. E sarà allora una corsa contro il tempo». Ruggero Conteduca L'ex ministro della Giustizia Giovanni Conso

Luoghi citati: Cernobbio