Prodi: manovra-bis? Tutto sotto controllo

Deficit, riesplode la polemica. L'Osservatore Romano: previsioni fallite, miseria in arrivo Deficit, riesplode la polemica. L'Osservatore Romano: previsioni fallite, miseria in arrivo Prodi: manovra-bis? Tutto sotto controllo Il Polo: se hai sbagliato dimettiti ROMA. «Non c'è nessun elemento di preoccupazione né di novità. I dati sono sotto controllo». Romano Prodi, in vacanza a Livinallongo sul Col di Lana, getta acqua sul fuoco delle polemiche sul deficit '96. Gli italiani non dovranno rimettere mano al portafogli per ripianare il disavanzo nei conti pubblici? Il premier tranquillizza: «Tutto come avevamo previsto». E non si mostra preoccupato nemmeno dopo la lettura dell'Osservatore romano, che grida alle «previsioni fallite» e - a proposito di una eventuale manovra-bis - paventa le conseguenze per i ceti più poveri. «La politica economica cerco di farla io», replica Prodi. Però, sul disavanzo aveva ragione la Confindustria, insiste un giornalista. «No», taglia corto l'inquilino di Falazzo Chigi. E si lamenta: «Non posso passare un giorno di vacanza senza essere disturbato...»;. Sdrammatizza anche Walter Veltroni, vicepresidente del Consiglio: «Non c'è nulla che non fosse nelle previsioni del governo». Anche una manovrina, magari già nella calza della Befana? «Vedremo. Attendiamo la relazione trimestrale di cassa e a quel punto decideremo cosa fare. Si continuano ad annunciare stangate che non arrivano. Anche la manovra di fine anno era preannunciata come un salasso. Ma non contiene cose terribili. Al contrario, prevede opportunità per consumatori e imprese». Sono allarmati, invece, i sindacati. «La notizia deve ovviamente preoccupare», avanza il leader Cgil, Sergio Cofferati. Che, però, invita alla prudenza: «Se questo splafonamento porterà all'esigenza di una manovra correttiva in primavera è presto per dirlo». Mette le mani avanti Antonio Foccillo, segretario Uil: lo sforamento non potrà essere scaricato sui «soliti noti». Ma fa pretattica anche la Confesercenti: «Pensare di suonare ancora le campane contro gli evasori è come dire - scrive il segretario Marco Venturi - che non si ha nessuna intenzione di affrontare il risanamento della spesa pubblica, risolvendo una volta per tutte la questione delle pensioni d'anzianità e gli anacronistici privilegi dei pensionati baby». All'interno della maggioranza, mette le mani avanti Rifondazione: «No a una manovra in primavera». E soprattutto - spiega Franco Giordano - «no», se questo intervento «riprende il desiderio mai sopito di Confindustria e Fondo monetario di anticipare la verifica al '97 della legge sulle pensioni». Contro governo e politica economica dell'Ulivo si lancia, invece, il Polo, con un'autorevole eccezione: Antonio Martino, ex ministro di Silvio Berlusconi. Giudizio negativo senza appello è quello di Luigi Grillo, senatore azzurro: «Il Polo aveva da tempo denunciato l'inattendibilità dei conti di questo governo, mettendo in guardia come la politica di rinvio delle riforme strutturali e le furbizie contabili si sarebbero rilevate, prima o poi fallimentari... Una politica di risanamento corretta ed efficace non può fare a meno di un intervento strutturale nella previdenza, nella sanità e nel pubblico impiego». Mano pesante anche da parte di Alessandra Mussolini (An): «Quando il responsabile della programmazione di un'azienda sbaglia la quantificazione delle sue previsioni, molto spesso è costretto a passare la mano. Prodi e i suoi ministri non possono più prendere in giro gli italiani con cifre e promesse false». Una manovra-bis da 30-40 mila miliardi per «riportare il rapporto deficit/pil più vicmo possibile al 3 per cento nel '97, a base di riforme strutturali che incidano su pensioni, sanità e pubblico impiego», è la ricetta è di Antonio Marzano, economista di Forza Italia. Fuori dal coro, ma con una punta di ironia, Antonio Martino: «Non vorrei che, almeno in parte, questa notevole dimensione del deficit pubblico fosse intenzionale - insinua il parlamentare di Forza Italia -. Non vorrei, cioè, che questo governo avesse caricato sul '96 parte delle spese del '97, allo scopo di far maggiormente risaltare gli sforzi di risanamento di Prodi». Non è meno tenera la Lega: «Quella del deficit pubblico è una valanga inarrestabile. Dimostra come la politica fiscale del governo, nonostante il ricorso alla tassazione selvaggia, abbia fallito l'obiettivo», sostiene Giancarlo Giorgetti, deputato del Carroccio. Ma U superministro dell'Economia, Ciampi, tranquillizza: tutto previsto. Anche le polemiche. [m. tor.l Il Vaticano teme «un'altra stangata» Il premier: la politica economica la faccio io Martino (Forza Italia) «Non vorrei che il governo avesse gonfiato i dati» LE PREVISIONI SUL FforiSOGNO '96 BANCA D'ITALIA 133.000 MLD C0NFINDUSTRIA 140.000 MLD G0VERN0 12* ''O MLD F0ND0 M0NETARI0INTERNAZIONALE 12..000 MLD DAT0 PR0WIS0RI0 138.500 MLD E QUELLE SULLA MAN0VRA C0RRETWA '97 CONFINDUSTRIA 35.000 MLD F0ND0 M0NETARI0 INTERNAZIONALE 14.000 MLD ISC0 4.000 MLD PR0METEIA 10.000 MLD CER 16.000 MLD DEUTSCHE BANK 19.000 MLD ttiti O '96 .000 MLD .000 MLD ''O MLD .000 MLD .500 MLD WA '97 .000 MLD .000 MLD .000 MLD .000 MLD 6.000 MLD 9.000 MLD ti #97» a Tesoreria LA CAVALCATA DEL DEBITO IN MILIARDI DI LIRE

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