Hanno ucciso la bimba: «Niente libertà»

Hanno ucciso la bimba; «Niente libertà» Il gip respinge la richiesta dei difensori: padre e madre potrebbero fuggire Hanno ucciso la bimba; «Niente libertà» Nascosero la neonata nel cestello della lavatrice Restano in carcere Giorgia Grassia e Dino Bevilacqua, i genitori della neonata trovata morta ai primi di settembre nel cestello della lavatrice, nel loro piccolo appartamento di via Baveno 18. Il gip Simonetta Rossotti ha respinto l'istanza dei difensori Geo Dal Fiume, Roberto De Sensi e Valter Chendi, che avevano chiesto la concessione degli arresti domiciliari. Per il gip devono restare in carcere, per tre motivi. Il primo: sono necessari altri accertamenti, soprattutto sulla posizione del Bevilacqua. Lui ha sempre sostenuto che, mentre la convivente dava alla luce la piccola, era sceso a comprare le sigarette. É, al ritorno, una decina di minuti dopo, era già successo tutto: «Non sapevo che lei fosse incinta. Non me n'ero accorto: lei diceva che aveva dei disturbi all'intestino, che le facevano gonfiare la pan¬ cia». Ma né il pm Eugenia Ghi e né ora il gip Rossotti (che in questi giorni segue il caso in sostituzione della collega Dolores Grillo) gli hanno creduto. Il secondo motivo: per il gip c'è il rischio, una volta scarcerati, che i due possano inquinare le prove. E infine, i due potrebbero darsi alla fuga: Giorgia e Dino rispondono di un'imputazione pesante, da ergastolo, e la tentazione potrebbe essere forte. Sono accusati, infatti, di omicidio volontario pluriaggravato, perché commesso contro un discendente, con crudeltà e per futili motivi. I difensori, che hanno già deciso di ricorrere al tribunale della Libertà, sostengono: «I due giovani sono in carcere ormai da quattro mesi, un tempo più che sufficiente per le indagini. Non c'è pericolo di fuga: Dino e Giorgia non hanno precedenti penali, e soprattutto non hanno appoggi nell'am¬ biente malavitoso per poter scappare e per vivere da latitanti». Giorgia, 22 anni, impiegata come Dino in una cooperativa di facchinaggio, ha sempre sostenuto di aver fatto tutto da sola, e di aver tenuto nascosto anche ai suoi genitori (indagati per concorso in omicidio) la gravidanza. La bimba che aveva partorito è morta il pomeriggio dell'8 settembre di emorragia dopo un'agonia abbastanza lenta: quando è venuta alla luce, non le è stato annodato il cordone ombelicale. Giorgia aveva detto di averlo strappato, ma una perizia ha stabilito che il cordone è stato reciso di netto con una lama affilata. Ma perché il corpicino della piccola venne messo nella lavatrice? I difensori: «Giorgia era sola, terrorizzata, confusa, sotto choc. Non sapeva quello che faceva». Ora ricorreranno al tribunale della libertà.

Persone citate: Bevilacqua, Dal Fiume, Dino Bevilacqua, Dolores Grillo, Eugenia Ghi, Giorgia Grassia, Roberto De Sensi, Rossotti, Simonetta Rossotti, Valter Chendi