Schedatura segreta per chi usa le Poste
E' polemica sull'iniziativa E' polemica sull'iniziativa Schedatura segreta per chi usa le Poste La direzione: servizio di marketing Il Movimento consumatori: è illegale Schedatura segreta per gli utenti dei servizi postali. Dati anagrafici, grado d'istruzione, attività ed entità dei movimenti finanziari di chi utilizza i servizi postali vengono registrati su schede che devono essere compilate dai dipendenti dei vari uffici. E una circolare interna avverte: «Il pubblico non deve essere informato di questa ricerca che deve avere carattere di assoluta riservatezza». Aggiunge: «Non si debbono distribuire questionari, o fare domande dirette». I dati vanno ricavati in modo alternativo: dai registri dei libretti, dei buoni postali, dei pensionati. E se non bastasse le Poste danno un altro suggerimento, degno dei servizi segreti: utilizzare «la grande disponibilità» di portalettere e fattorini per raccogliere le informazioni necessarie a compilare i tabulati «segreti». Il motivo della schedatura, secondo le Poste, è un'attenta analisi della clientela per il marketing. Ma le associazioni di consumatori sono già pronte a dare battaglia. Al «Movimento consumatori» di Torino, ad esempio, si parla di atto «che potrebbe ledere il rapporto di fiducia con il cliente». E dicono: «Faremo sentire la nostra voce». Alla direzione Piemonte e Valle d'Aosta del servizio Poste la questione della schedatura viene, invece, considerata di fondamentale importanza per l'attività futura dell'ente. Giovanni Rufrano, il sostituto del direttore spiega: «In questo modo si riuscirà a comprendere meglio le esigenze degli utenti. E a proporre prodotti giusti alle persone giuste». Insomma: nient'altro che un'analisi di mercato. «La raccolta di informazioni - spiega ancora Rufrano - non è né una schedatura né, tantomeno, un'indagine patrimoniale. Stiamo solo completando gli atti preliminari di un'operazione di marketing». Vengonodati antitolo dinvest«Non inil pub raccolti agrafici studio menti formate blico» Sarà. Il responsabile dell'ufficio legale del movimento consumatori, Enzo Pellegrin, ha parecchi dubbi. «Per operazioni simili spiega il legale - non serve identificare i soggetti. Le analisi statistiche si fanno sui numeri, non sulle persone». Come dire: va bene l'età, il titolo di studio, la professione e il tipo di servizi che vengono utilizzati con maggiore frequenza. Ma l'identificazione personale è un'altra cosa. E anche sulla movimentazione di denaro o titoli ci sono ampie perplessità. «La prassi sarebbe forse accettabile - spiega Pellegrin - se i dati avessero esclusivo uso interno, senza possibilità di "fughe" di notizie. Stupisce, invece, l'alone di massima segretezza che circonda l'operazione. Il clien- j te dovrebbe es- 1 sere informato ' che si sta compilando un'anagrafe nella quale lui è compreso. Anche al "Movimento consumatori" facciamo questa ricerca. Ma gli interessati ne sono informati. Se non vogliono fornire il nome noi registriamo solo il servizio». Alle Poste, invece, danno un'altra interpretazione. «Facciamo tutto di nascosto - spiega ancora Rufrano - per evitare allarmismo da parte della clientela. Sarebbe del tutto ingiustificato in quanto nessuno potrà mai entrare in possesso dello studio. Siamo di fronte ad un'operazione perfettamente; lecita». Intanto tra pochi mesi si profila l'entrata in vigore della nuova normativa in materia di elenchi e banche dati personali. «Se la schedatura segreta - dicono ancora al Movimento consumatori - finirà entro quella data non avranno problemi di illeciti penali. Resta solo da stabilire se le informazioni raccolte in questo periodo saranno o no utilizzabili. Qualunque ne sia il fine». Lodovico Poletto Vengono raccolti dati anagrafici titolo di studio investimenti «Non informate il pubblico» Le schede sui clienti degli uffici postali vengono compilate dagli stessi dipendenti che devono mantenere la più assoluta riservatezza
Persone citate: Enzo Pellegrin, Giovanni Rufrano, Lodovico Poletto, Pellegrin, Rufrano
Luoghi citati: Piemonte, Torino, Valle D'aosta
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