Industria, la ripresa si è esaurita

Il bilancio di fine anno nel rapporto dell'Osservatorio del mercato del lavoro Il bilancio di fine anno nel rapporto dell'Osservatorio del mercato del lavoro Industria, la ripresa si è esaurita Occupazione in lieve aumento Il 1997 si proannuncia ancora incorto por il mercato del lavoro, con contraddizioni e alternarsi di passeggeri rasserenamenti e ragioni d'ansia. L'Istat segnala in Piemonte un lieve incremento dell'occupazione, trainato per lo più dai servizi privati, che nel luglio scorso ha visto superare di un milione e 700 mila unità il numero di occupati. Ma la situazione dell'industria è stazionaria e quella dell'agricoltura appare critica. «All'inizio dell'anno le indicazioni che giungono dal mercato del lavoro sembrano nell'insieme contraddittorie, pur con una prevalenza di previsioni negative)). E' l'amaro commento del presidente della Giunta Regionale Enzo Ghigo che, con l'assessore al Lavoro Antonino Masaracchio, ha presentato il rapporto di fine anno dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro. Si guarda al futuro con preoccupata attenzione, anche se i dati ponderati dei primi tre mesi dell'anno scorso confermano una tendenza positiva: la crisi che si è manifestata in alcuni settori non sembra, nell'insieme, aver intaccato i livelli occupazionali. Pure i segnali che giungono dagli uffici di collocamento non sembrano prefigurare uno stato di grave recessione: nei primi 9 mesi del 1996 gli avviamenti al lavoro in Piemonte sono stati in tutto 144 mila, con una flessione del 9,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 1995, concentrata nell'industria (-17 per cento) o più accentuata nelle figure professionali meno qualificate. «Il calo - notano in Regione - è considerevole, ma occorre precisare che siamo comunque ancora a circa 20 mila collocamenti al di sopra dei livelli raggiunti nel 1994 e a oltre 40 mila chiamate al lavoro in più rispetto ai primi nove mesi del 1993». La situazione non pare, a prima vista precipitare, anzi nell'ultimo trimestre dell'anno scorso la domanda ha presentato un discreto dinamismo. Nel complesso, gli avviamenti al lavoro si sono mantenuti solo poco al di sotto dei livelli del 1995: continua la fase critica dell'industria, ma hanno segnato un buon rilancio i servizi privati, dove le assunzioni hanno registrato una limitata, ma apprezzabile crescita, in linea con le indicazioni di fonte Istat. Tuttavia l'assessore Antonio Masaracchio è cauto: «Non possiamo pensare che l'onda lunga di mia ripresa che si è praticamente esaurita possa estendersi molto più in là nel tempo, ed è probabile che le prossime rilevazioni marcheranno un'inversio- ne di tendenza». E cita il bollettino della mobilità «che segnala una diminuzione nell'ultimo anno del numero di iscritti». Il dato, che interessa tutte le province della Regione, meno quella di Biella, non è considerato un segnale che deve indurre all'ottimismo: «La flessione degli iscritti dipende infatti dall'aumento delie cancellazioni, che produce un flusso in uscita diretto per lo più verso la disoccupazione, mentre solo l'anno scorso prevalevano le uscite per avviamento al lavoro. E inoltre permane alto il numero di ingressi, anche se in lieve attenuazione rispetto l'anno precedente». «Le indicazioni giunte sono contraddittorie nel loro insieme, ma con una prevalenza di previsioni negative per il futuro» Disoccupati alle chiamate del collocamento al teatro Massaua e (qui a fianco) il presidente della giunta regionale Enzo Ghigo

Persone citate: Antonino Masaracchio, Antonio Masaracchio, Enzo Ghigo

Luoghi citati: Biella, Piemonte