Botte al dormitorio di via Taggia
Botte al dormitorio di via Taggia Botte al dormitorio di via Taggia Gli extracomunitari non vogliono andarsene Momenti di tensione nell'ex scuola elementare di via Taggia 7, da anni adibita a dormitorio, che ospita decine di extracomunitari. Ieri mattina le forze dell'ordine si sono presentate per tare sgomberare i locali. Motivo, i lavori di ristrutturazione per rimettere in condizioni dignitose la struttura. Ma quando gli operai dell'impresa si sono presentati, nonostante l'avviso di due settimane fa, nelle stanze c'erano ancora tutti gli occupanti. Una sessantina marocchini, albanesi e algerini. Di questi, soltanto 17 hanno un foglio che li autorizza a dormire in quei locali. Nessuno, comunque, voleva andarsene. Le tensioni sono degenerate: una decina di pattuglie tra poliziotti, vigili urbani e reparto mobile sono state impegnate tutto il giorno a presidiare l'ex scuola. I rinforzi sono arrivati verso le 13, dopo che due marocchini ubriachi si sono feriti rompendo alcune vetrate e incitando i compagni a fare altrettanto. Uno dei due è stato trasportato in ospedale, l'altro medicato sul posto. Per alcuni minuti la situazione è degenerata, rischiando di creare seri problemi di ordine pubblico: parapiglia, spintoni, calci e qualche sedia lanciata contro i poliziotti. Poi è tornata la calma. «Non sappiamo dove andare», hanno continuato a ripetere gli extracomunitari, seduti nei corridoi vicino ai sacchi neri della spazzatura in cui hanno raccolto le loro cose. «Fuori fa freddo, nevica. Gli altri dormitori sono tutti pieni e nessuno può accoglierci. Se usciamo di qua, siamo costretti a dormire per strada». Il dormitorio è gestito dalla cooperativa «Il Riparo» della Caritas, subentrata da pochi giorni alla cooperativa «Collegamento». Per ristrutturare i locali, la nuova gestione ha chiesto di far sfollare gli ospiti. E due settimane fa, sulle vetrate era comparso un avviso: l'ultimatum per cercarsi un'altra sistemazione nei centri d'accoglienza della città, subito strappato. «Li abbiamo avvisati in tempo spiega Maurizio Pia, responsabile dell'ufficio stranieri del Comune Ma nessuno ci ha dato retta. Ora se ne devono andare, perché i lavori non possono più ritardare. La verità è che per gli ospiti regolar- mente autorizzati, il posto l'abbiamo già trovato in via Negarville. Sono gli altri, gli abusivi, che protestano». In una stanza ci sono già accatastati i materassi nuovi, incellofanati, che presto sostituiranno quelli distrutti. Nei corridoi cataste di brande. Tutto è pronto, mentre gli operai cominciano a tinteggiare in mezzo al caos. Poi, nel pomeriggio arriva la notizia. Il sindaco ha deciso una tregua: niente sgombero fino a quando nevica. Un rinvio, ma è solo il primo round. Giacomo Bramardo Uno dei marocchini che si sono feriti durante gli scontri in via Taggia viene condotto in ospedale. Le sue condizioni non preoccupano. In serata la situazione è tornata alla normalità grazie alla proroga dello sgombero concessa dal sindaco
Persone citate: Giacomo Bramardo, Maurizio Pia
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