Bollettino di guerra in corsia: 300 feriti di Marco Accossato

Bollettino di guerra in corsia; 300 feriti Bollettino di guerra in corsia; 300 feriti Record di incidenti dovuti al ghiaccio Intasato anche il centralino del «118» Trecento fratture. E' un bollettino di guerra il bilancio degli scivoloni in strada e sui marciapiedi ghiacciati. Nei pronto soccorso dei principali ospedali torinesi (Cto, Molinette, Giovanni Bosco, Mauriziano, Maria Vittoria, Martini e Gradenigo) ieri sono arrivate oltre 120 persone in barella, con gambe, braccia, spalle, clavicole o polsi spezzati. Il resto sono incidenti in provincia, dove i numeri sono altrettanto spaventosi: a Moncalieri, Rivoli, Orbassano, Chieri, Carmagnola, Chivasso, Pinerolo, Cuorgnè, Ciriè, Lanzo e Ivrea sono stati trasportati per tutta la giornata in ospedale pazienti anziani e non: i lastroni creati dal gelo risparmiano nessuno. Molti feriti ingessati e dimessi, molti altri sono invece ancora sotto osservazione o addirittura ricoverati per essere sottoposti a interventi chirurgici. Ovunque, oltre alle fratture, si calcolano decine di slogature di caviglie e contusioni varie che hanno richiesto consulti sanitari. Fin dalle prime ore del giorno la centrale del « 118» è stata subissata di chiamate, e si è creata un'emergenza dell'emergenza: «Venti ambulanze costantemente in servizio». Significa oltre il doppio di interventi, rispetto ai soliti turni. «Non un attimo di tregua, con in più le strade impossibili che rallentavano qualunque corsa, anche in sirena». Molti turni negli ospedali sono saltati, e un po' ovunque il personale medico, infermieristico e soprattutto i volontari sulle ambulanze hanno dovuto «sforare» gli orari previsti per evitare che la difficile gestione dei soccorsi andasse in tilt. «A Ivrea - aggiunge il dottor Biagio Spaziarne, primario in pronto soccorso - oltre alle 20 fratture e ai feriti della giornata, abbiamo medicato anche una quindicina di traumi del 1° gennaio». Pazienti che hanno resistito al male 24 ore, poi hanno ceduto. Contro «il grave ritardo coi quale si è affrontato il problema neve», il Comitato regionale anziani e società di via Benevagienna 18 ha spedito ieri mattina un comunicato di protesta all'assessore all'Ambiente, Gianni Vernetti: «Chiedia¬ mo - scrive la presidente Maria Paola Tripoli - un rapido intervento di pulizia delle strade, al fine di facilitare l'intervento dei volontari che si trovano già a dover affrontare la normale emergenza-inverno degli anziani». Si sperava che dopo le polemiche di Capodanno i mezzi spartineve e spargisale mossi al «rallenty» rimediassero ai ritardi dell'altro giorno. Invece no. Così dappertutto si sono pagate le conseguenze: la maggior parte di cadute è causata da scivoloni sui marciapiedi ghiacciati, ma molti hanno riferito di esser scivolati camminando sulle rampe a inizio e fine delle strisce pedonali, davanti a negozi, attraversando la strada, scendendo o salendo da autobus e tram. «Le fermate deìl'Atm sono lastroni micidiali che nessuno ha pulito», protesta Marco Di Mario al centralino de La Stampa. Di fronte agli ospedali (in particolare le Molinette), i marciapiedi e i posteggi a pagamento erano e restano trappole per pedoni. «E anche le rampe d'accesso ai pronto soccorso - lamentano diversi guidatori di ambulanze - continuano a essere ostacolate da neve e ghiaccio che mettono a rischio gli arrivi d'urgenza». Le situazioni peggiori, a Torino, si sono registrate al Martini e al Gradenigo (27 fratture in ognuno dei due ospedali). Al Giovanni Bosco sono state refertate i 5 fratture in tutto: 10 ai polsi, 2 di ornerò, 2 caviglie e 1 naso rotto. C'è anche mi infortunio sul lavoro: un postino caduto dalla bicicletta. Al Cto, dove traumi e contusioni hanno toccato i 70 consulti, sono arrivati al mattino tre operatori ecologici caduti e feriti in strada mentre spostavano i cassonetti dell'immondizia da svuotare. Sempre al Traumatologico vanno sommate al bilancio della neve e del ghiaccio le 5 rotture di femore di sciatori portati dalla montagna. In provincia, il maggior numero di traumi si è registrato a Moncalieri, a Rivoli e a Chivasso: dalle 20 alle 30 fratture in ogni ospedale. Marco Accossato

Persone citate: Di Mario, Gianni Vernetti, Giovanni Bosco, Maria Paola Tripoli