Emergenza, vertice in Comune

La situazione non migliora: lunga ricerca per trovare il sale, nella zona blu si continua a pagare la sosta La situazione non migliora: lunga ricerca per trovare il sale, nella zona blu si continua a pagare la sosta Emergenza/ vertice in Comune Ora anche ilpds critica la giunta FORSE l'assessore Vernetti sperava di essersela cavata. Quattro inverni con la delega meno amata dai politici e quattro fiocchi sui tetti della città, quanto bastava per mettere in vetrina una gioiosa, potente e inutilizzata macchina a protezione dei nostri inverni. Il dio della neve lo ha colpito nel momento meno opportuno, nella notte più attesa d 'l'anno. E soprattutto a cinque mesi dalle elezioni, coincidenza che ha dato fiato alle trombe della minoranza. La memoria, si capisce, va al povero Antonio Romanini, predecessore di Vernetti che al maltempo resistette un giorno. Quello successivo aveva già rassegnato le dimissioni. Impallinato da giochi politici, certo, ma anche dalla totale paralisi del sistema-città. Quando cadono i primi fiocchi, Romanini sta male ancora adesso, come quei vecchi contadini che impallidiscono agli annunci di grandine anche se le assicurazioni li garantiscono contro ogni danno. L'ex assessore si è consolato con l'acqua: da presidente della Federazione canottaggio ha vinto grappoli di medaglie con Abbagliale e soci. Ma, da allora, i suoi successori hanno trascorso inverni col naso in su, a invocare, con successo, la fortuna. Sono trascorsi dieci anni dal giorno fatale di Romanini. Come il Palazzo abbia fatto tesoro di quel disastro è sotto gli occhi di tutti e ognuno potrà giudicare secondo la personale esperienza. Ma è impossibile non sottolineare aspetti quasi grotteschi. Le multe ai parcheggi Atm, ad esempio. Esci di casa, scivoli su marcipiedi ghiacciati, ti infili nell'auto ingombra di neve. Tra un testacoda e l'altro trovi finalmente un buco non lontanissimo dall'ufficio o dal negozio. E ti accorgi di non avere il voucher. Chiuderanno un occhio? Macché: gli uomini dell'azienda, la stessa azienda che ci chiede di affondare davanti alle pensiline in attesa di tram e bus, sono organizzati al scio scopo di colpire il cittadino. Addirittura con la scopetta per pulire il vetro e la busta impermeabile perché la multa si conservi l'ino al disgelo. Va bene così. Che importa se a Torino (in Piemonte, nel Nord-Italia) uscire di casa è un pericolo testimoniato dai ricoveri in ospedale; se il Comune obbliga (giustamente) i proprietari a pulire i marciapiedi ma intanto non fa lo stesso con quelli di sua competenza. Le strisce blu, il solo dogma cui anche il dio della neve deve piegarsi, sono salve. Mentre la città continua ad imbiancarsi e i cittadini a polemizzare contro l'amministrazione, «colpevole di ritardi e inefficienze», il Palazzo risponde alle 15 con una riunione d'emergenza. Partecipano il sindaco Castellani, l'assessore Vernetti, il comando dei vigili, Atm e Amiat. Secondo Vernetti, «la città non è bloccata, il sistema di sgombero funziona». E il sale non manca, come qualcuno aveva ipotizzato: «Ce ne sono 12 mila tonnellate, sufficienti ad affrontare la situazione», dice l'assessore, smentito però dai suoi funzionari che dal Comune telefonano a ditte di mezza Italia, da Genova a Ravenna, alla disperata ricerca di «cloruro di sodio». Lo troveranno in serata, in Romagna. Altro «giallo»: il caro sosta. Nel primo pomeriggio 1 Atm annuncia che oggi sarà annullato. Contrordine dopo un'ora: i parcheggi nelle zone a «strisce blu» si pagano e la «Ztl» resta in vigore come sempre. «Sarebbe un errore liberalizzare dice Vernetti - perché invoglierebbe la gente a servirsi dell'auto, mentre in queste condizioni deve usare i rezzi pubblici». «Tutto bene», dunque. Ma non per l'opposizione di destra e di sinistra e nemmeno per pds e Alleanza per Torino, gruppi che sostengono la giimta. Il pds presenta un'interrogazione. Il capogruppo Alberto Nigra e il consigliere Adriano Alfieri chiedono «chiarimenti» sul «sistema-sgombero». Dice Nigra: «E' vero, in alcune zone, come in collina e sulle grandi arterie, gli interventi sono stati tempestivi ed efficaci. Ma è altrettanto vero che un certo numero di vie (centrali e periferiche) a 48 ore dalla prima nevicata sono ancora prive dei necessari provvedimenti e, in particolare, dello spargimento di sale per ovviare al problema del ghiaccio». Di più. A giudizio del segretario della Quercia, «è apparso evidente che i mezzi sono partiti in ritardo». Il che «ha reso e rende più difficile adottare le misure necessarie allo sgombero, anche se, per fortuna, parte dei disagi sono stati mitigati dalla coincidenza con il primo gen¬ naio, giorno festivo con flussi di traffico ridotti rispetto al consueto». Giudizio condiviso da Mauro Marino, capogruppo di Alleanza per Torino: «Nell'87 - afferma - si esagerò facendo dimettere Romanini (pri), non vorrei che oggi si esagerasse all'opposto facendo finta che non sia accaduto nulla». Se il pds e Alleanza per Torino sono critici, l'opposizione è «feroce». Da sinistra il capogruppo di Rifondazione comunista non fa sconti. «E' eccessivo chiedere dimissioni - dice Paolo Ferrerò - ma ricordo che 10 anni fa, per un in¬ successo analogo, un assessore se ne andò spontaneamente». Dal centro e da destra Lega, Cdu, Ccd, e An, invece, le dimissioni continuano ad invocarle. «L'assessore dice il capo del Ccd, Michele Vietti - ha certo grandi responsabilità. Non dimentichiamo, tuttavia, che in questo sistema il vero responsabile è il sindaco. Ma Castellani non abbia dubbi: i torinesi al momento del voto lo ricorderanno». Campagna elettorale a parte, i Cdu, Mauro Battuello e Paolo Chiavarino, osservano che la «macchina messa in piedi dal Comune al primo impatto con una nevicata vera ha fallito, nonostante sia stata rinnovata completamente tre anni fa, con esborso di miliardi». Una q :estione da procura della Repubblica, commenta Agostino Ghiglia, capogruppo di An che si affretta a presentare un'interrogazione. Come del resto fanno la Lega Nord ed altri gruppi di opposizione. In questa kermesse di polemiche, il capogruppo dei verdi, Silvio Viale, si distingue come l'alfiere in difesa del proprio assessore e della giunta. «Ci vedremo come maggioranza martedì prossimo, prima del Consiglio comunale. E chiariremo anche questo problema. Sin d'ora risulta però evidente che la richiesta di dimissioni, oltre che pretestuosa, è scontata. Continuando così, l'opposizione chiederà alla giunta di andarsene pure a Ferragosto perché fa troppo caldo». Emanuela Minucci Giuseppe Sangiorgio BUONSENSO SEPOLTO Al PARCHEGGI Un'altra giornata diffìcile in città e sulle strade della provincia Il pronto soccorso del Martini affollato da pazienti. In buona parte si trattava di persone che hanno subito danni cadendo su strade e marciapiedi ghiacciati o scivolosi. La stessa scena si è ripetuta in tutti gli ospedali della città e in quelli della provincia

Luoghi citati: Genova, Italia, Piemonte, Ravenna, Romagna, Torino