Grande concorso internazionale verso il 2000: difficile selezione di Giulio Mangano

E si cerca l'Auto del Secolo Grande concorso internazionale verso il2000: difficile selezione Dopo 34 edizioni di Auto dell'Anno (la prima è stata la Rover 2000, per il '64) il 1997 vede avviarsi un'iniziativa che porterà, con l'arrivo del nuovo millennio, alla designazione dell'Auto del Secolo. Una prima giuria - un comitato d'onore costituito da sei esponenti della stampa internazionale - ha già redatto una lista dei circa 700 modelli considerati votabili ed eleggibili: in questi giorni viene scremata fino a quota 200 unità. Il nuovo elenco ristretto sarà reso pubblico il 3 febbraio in occasione del Salone di Amsterdam. A quel punto entrerà in scena una giuria allargata a un centinaio di giornalisti specializzati nell'informazione motoristica che operano in Europa, Nord America, Asia e Australia. Il loro non sarà,comunque, un giudizio esclusivo e restrittivo, perché l'elenco delle 100 vetture più rappresentative verrà proposto in vari centri, occasioni ed eventi (come i saloni) e sarà accessibile su Internet. Ognuno dei visitatori o dei cybernavigatori potrà votare fino a tre automobili, suddivise in quattro categorie: berline, modelli sportivi, granturismo e vetture di prestigio. Il risultato del voto popolare sarà tenuto in considerazione quando la giuria dei cento redigerà la rosa delle cinque finaliste, destinata ad essere annunciata in occasione del Salone di Francoforte, nell'ottobre del 1999. Questa telenovela a 4 ruote si concluderà due mesi dopo, in dicembre, nel corso di una serata finale in mondovisione, durante la quale verrà finalmente proclamata la regina. Definire bizantino e complicato un meccanismo di questo tipo non è eccessivo. L'ambizione di sintetizzare in un solo modello l'automobile più significativa del secolo appare insieme velleitaria ed appassionante. Ora, nessuno perderà il sonno per conoscere prima di febbraio la lista delle 200 «presemifinaliste» e prima dell'autunno '99 le cinque superstar, da cui scaturirà l'eletta. Però, è quasi naturale che ogni appassionato provi a interrogarsi su quale possa essere, secondo lui, il modello ideale da segnalare ai posteri. Lo ha fatto Stuart Marshall dalle colonne del Financial Times, identificando la possibile cinquina nella Ford T (prima vettura costruita in serie e prodotta in oltre 16 milioni di esemplari, dal 1909 al '27, l'auto che ha cambiato il volto degli Usa); nella Traction Avant della Citroen (prima macchina di serie a trazione anteriore, già nel 1934, fabbricata fino al '57); nel Maggiolino Volkswagen (nato nel 1938, è ancora reu'izzato in Messico e Brasile e si avvia a tagliare il traguardo dei 22 milioni di unità: è il modello più longevo e prolifico della storia); nella Jeep della Willys (che contribuì ad accelerare la fine della seconda guerra mondiale e a riportare la libertà in Europa, ma soprattutto inventò una nuova, rivoluzionaria famiglia di veicoli: i fuoristrada); nella Mini. La creatura di Alee Issigonis ( 1959) ha tracciato una nuova via: comprimendo la meccanica (motore anteriore trasversale) e sistemando le ruote alle estremità dell'auto (nessuno sbalzo di carrozzeria) si riservava a passeggeri e bagagli la quasi totalità dello spazio, come oggi avviene su tutti i modelli di grande diffusione. Ma subito dopo, quasi a fare ammenda delle escluse, Marshall si è sentito in dovere di aggiungere la mitica Rolls Royce Silver Ghost, che al debutto offrì uno standard impensabile di comfort e raffinatezza, la Citroen 2Cv, che ha motorizzato la Francia, la Fiat 500 Topolino, la prima piccola vettura progettata come una grande, e la Toyota Corolla. Ma attenzione: come non inserire fra le papabili una Porsche o una Ferrari, il Voyager (primo autentico esempio di monovolume, insieme allo Space Wagon) o la Mustang, la Bugatti Royale o la Mercedes 300 SL? Probabilmente, l'idea di identificare in un solo modello la migliore automobile del nostro secolo è troppo ambiziosa e restrittiva. Perché un mezzo costruito in centinaia di milioni di unità, in ogni angolo del mondo e con le più svariate caratteristiche, non è classificabile né identificabile in uno stereotipo unico. L'eccezionalità dell'automobile sta proprio nella capacità di coinvolgere l'interesse e la curiosità di milioni di appassionati, come nessun altro prodotto industriale sa fare. L'auto è davvero qualcosa di diverso e, in un certo senso, di magico. Perché regala mobilità e libertà. Basta constatare l'interesse che ogni nuovo modello suscita anche in Paesi tecnologicamente avanzati, in cui tale tipo di prodotto è diffuso da decenni. E il desiderio che, invece, accende nei Paesi emergenti: Cina, Sud America, Asia-Pacifico, Africa. Le nuove frontiere del terzo millennio. Giulio Mangano Nel disegno, una vista della nuova Alfa Romeo Giulietta; a lato, il coupé Lancia k E si cerca l'Auto del Secolo

Persone citate: Ford T, Issigonis, Rolls Royce Silver Ghost, Space, Stuart Marshall