Zidane e l'ombra di Platini di M. Ans.

Zidane e l'ombra di Platini Zidane e l'ombra di Platini «Lui il migliore? Date tempo anche a me» TORINO. Con l'anno nuovo si è sfasciato qualcosa anche nella Juve capolista: l'auto di Del Piero che la notte scorsa ha perso il controllo della sua Delta integrale sull'asfalto gelato e ha sbattuto contro un paracarro. Un po' di paura e un danno di cinque milioni, più o meno quanto guadagna il bianconero in ima giornata di lavoro. Non si è ammaccata invece la fiducia di Zidane in se stesso. Un referendum della «Gazzetta dello Sport» ha individuato in Platini lo juventino del secolo e Zizou ha la segreta ambizione di ripeterne i successi: qualche tempo fa disse che in due o tre mesi avrebbe cercato di conquistare la Juve allo stesso modo del suo predecessore. Ora si è messo sulla strada giusta: segna ancora poco rispetto a Platini, che fu capocannoniere alla prima stagione in Italia e nelle due successive, ma ha preso in'mano la squadra e oggi nessuno lo può discutere. «La mia fortuna - spiega - è che Lippi ha abbandonato l'idea del tridente. Non discuto che fosse buona o no: però prima av- vertivo come un peso il problema di coprire la difesa, adesso lo è meno, non c'è l'urgenza continua di tornare indietro». L'età gioca a favore di Zidane. Quando arrivò alla Juventus, Platini aveva 27 anni e un bagaglio di esperienza già formato. Lui ne ha soltanto 24 e se la politica dell'usa-e-getta lo risparmierà può lasciare mia traccia nella storia bianconera. Cominciando con il vincere lo scudetto al primo colpo. «L'impatto di Platini nel calcio è stato enorme in Francia e capisco che lo sia anche qui dove ha vinto molto e ha dato spettacolo - ammette Zidane -. Non mi stupisco che l'abbiano considerato il migliore di sempre. Il punto è che non mi sento in competizione con lui: voglio fare bene come al Bordeaux, senza confronti con il passato. Sono orgoglioso. All'inizio ho sofferto l'adattamento al calcio italiano proprio come accadde a Michel, ora credo di averlo superato perché le vittorie regalano fiducia e la Juve negli ultimi tempi ha vinto molto. L'importante è giocare come prima della trasferta di Piacenza: i miei compagni mi hanno detto che a Parma sarà dura, ma se torniamo ai nostri livelli possiamo farcela». Zidane non si considera ancora il miglior francese del momento. «Hanno giudicato che lo è Deschamps e hanno ragione, ha una personalità unica. La avvertiamo anche in Nazionale, dove Cantona faticherebbe a rientrare perché alcuni miei compagni non lo sopportano». E sull'onda dei ricordi francesi lo juventino rievoca una partita con il Paris St. Germain, avversario di Supercoppa tra due settimane: «Sono andati a Réunion nell'Oceano Indiano per prepararsi - spiega Zidane - ma è una trasferta lunga. Una volta con il Bordeaux li affrontammo alla prima di campionato: tornavano da un viaggio di 15 ore e li battemmo 3-0». [m. ans.]

Persone citate: Cantona, Del Piero, Deschamps, Lippi, Zidane

Luoghi citati: Francia, Italia, Parma, Piacenza, Torino